Nissan: circa 1.000 dipendenti negli Stati Uniti andranno in pensione anticipata

Misura che fa parte del piano di riorganizzazione che prevede il taglio di 9.000 lavoratori a livello globale

Nissan: circa 1.000 dipendenti negli Stati Uniti andranno in pensione anticipata

Nissan ha reso noto che circa 1.000 dei suoi dipendenti negli Stati Uniti accetteranno la proposta di pensionamento anticipato entro la fine dell’anno, che fa parte delle misure di riorganizzazione aziendale a cui è costretta la Casa giapponese.

A inizio novembre, Nissan ha annunciato che avrebbe tagliato 9.000 posti di lavoro a livello globale e avrebbe ridotto la produzione del 20% nel tentativo di risollevare una situazione di grossa difficoltà finanziaria ed economica, a causa della flessione delle vendite e della riduzione delle stime di fatturato e utile. A marzo 2024 Nissan aveva circa 17.000 dipendenti negli Stati Uniti, quindi i 1.000 che andranno in pre-pensionamento rappresentano circa il 6% della sua forza lavoro negli States.

Confermati i 30 nuovi modelli entro il 2026

Oltre al piano di 9.000 licenziamenti, Nissan ha anche annunciato la vendita di una consistente parte delle azioni di Mitsubishi. Nonostante le difficoltà del momento, Nissan conferma l’impegno a portare avanti il piano “The Arc” annunciato a inizio 2024 e che prevede il lancio di 30 modelli nuovi o aggiornati entro il 2026, dei quali 16 dotati di powertrain elettrificati. La Casa giapponese è anche impegnata nelle riduzione del costo, fino al 30%, dei suoi veicoli elettrici, dicendosi fiduciosa di raggiungere la parità di costo tra veicoli elettrici ed a combustione entro il 2030.

Le novità per i vari mercati

I 30 nuovi modelli di Nissan saranno indirizzati a mercati differenti. La Casa giapponese prevede di lanciare 8 nuovi modelli in Cina, 7 negli Stati Uniti e in Canada, 6 in Europa, 5 in Giappone, 5 in Medio Oriente, 3 in India, 3 in Africa e 2 in Oceania. Nissan prevede che il 40% della sua gamma globale sarà elettrificata entro il 2026, percentuale che nelle stime del costruttore nipponico salirà al 60% entro il 2030.

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