Noleggio a lungo termine: nel primo semestre 2025 542.353 contratti stipulati
Alle Aziende non-automotive la quota maggiore (62,7%), ma in calo di 10,2 punti

Il settore del Noleggio a lungo termine registra in Italia un incremento nel primo semestre del 2025. Infatti grazie a 542.353 contratti stipulati si registra un incremento del 6,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In questo periodo ancora una volta viene confermata la tendenza che sono le societrà in maggioranza ad usufruire di questo tipo di contratto rispetto ai privati. Infatti le aziende hanno stipulato 466.780 contratti contro i 75.573 dei privati che dunque rappresentano appena il 13,9% del totale.
Noleggio a lungo termine: la durata media dei contratti scende a 21 mesi
Nel primo semestre, le aziende non automotive rappresentano il 62,7% dei contratti totali, con un calo del 10,2% in quota e una diminuzione dell’8,3% nei volumi. Le società di noleggio a breve termine crescono significativamente, passando dal 7,6% al 16,2% con un aumento dei volumi del 125,5%. Dealer e costruttori raggiungono il 4,7% (+22,5% volumi), mentre il noleggio a lungo termine arriva al 2,5% con un +39%. I contratti dei privati aumentano del 10,3%. La durata media complessiva scende a 21 mesi, variando tra i diversi utilizzatori, con i noleggi brevi più brevi (9 mesi) e le aziende non automotive più lunghe (24 mesi).
L’analisi evidenzia diverse preferenze di alimentazione tra gli utilizzatori: il diesel domina tra le Aziende non automotive (39,1%) e il noleggio a lungo termine (37,8%), mentre la benzina è favorita da noleggio a breve termine (52,4%) e dealer/costruttori (28,3%). I privati preferiscono gli ibridi (30,4%), con dealer e costruttori leader nelle BEV (26,1%) e i privati nelle PHEV (11,8%). I SUV rappresentano il segmento più richiesto (58,5%), con il segmento C in primo piano. Geograficamente, la Lombardia guida per numero di contratti (28,5%), seguita da Lazio e Trentino-Alto Adige. Nel 2024, il 63,7% delle auto immatricolate è per aziende non automotive, con ibridi al 37,2%.
Seguici qui