Omicidio Stradale: arriva il sì della Camera al disegno di legge

Ma dovrà tornare al vaglio del Senato

Omicidio Stradale - L'omicidio stradale è ad un passo dal divenire legge. Ieri, infatti, è stato approvato alla Camera il DDL sul reato, ma il testo dovrà tornare in Senato per la terza lettura dopo aver subito delle sostanziali modifiche. Tra le più significative c'è l'aumento delle pene se chi guida è ubriaco o drogato
Omicidio Stradale: arriva il sì della Camera al disegno di legge

Il reato di omicidio stradale ha ricevuto il sì della Camera dei Deputati, ma con il no di Sel e l’astensione di M5S e Forza Italia non possiamo ancora parlare di legge, dato che dovrà tornare al Senato, per la terza lettura, in quanto alla Camera ha subito delle modifiche rispetto a quello approvato a Palazzo Madama.

L’omicidio stradale diventa un reato a sé, graduato su tre varianti. La pena già prevista oggi, da 2 a 7 anni, nell’ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il codice della strada, mentre la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi. Con le nuove regole si rischiano da 8 a 12 anni di carcere per chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, mentre sarà  punito con la reclusione da 5 a 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosità. La pena può, però, arrivare fin oa 18 anni di carcere se a morire è più di una persona.

Tra le novità più significative c’è l’aumento delle pene se chi guida è ubriaco o drogato. Da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Con tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l’incidente è causato da manovre pericolose, la pena sarà da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime. L’ipotesi più grave di omicidio stradale (e di lesioni) si applica ai camionisti e agli autisti di autobus anche in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l. Se il conducente fugge dopo l’incidente scatta l’aumento di pena da un terzo a due terzi, e la pena non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni. Altre aggravanti sono previste se vi è la morte o lesioni di più persone oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione. La pena è, invece, diminuita fino alla metà quando l’incidente è avvenuto anche per colpa della vittima.

Voglio ringraziare i deputati per il via libera alla legge sull’omicidio stradale, un passo avanti di civiltà, una legge storica che spero il Senato approvi in via definitiva entro il 10 dicembre quando sarebbe stato il compleanno di Lorenzo Guarnieri la cui famiglia insieme ad altre si è battuta per questa legge“. Così il premier Matteo Renzi ha accolto il sì della Camera sul reato di omicidio stradale dall’Avana. Soddisfazione anche da parte della Fondazione Ania. “Abbiamo auspicato per anni l’introduzione di una fattispecie normativa che regolasse l’omicidio stradale e, con l’approvazione odierna della Camera dei Deputati, siamo vicini a questo traguardo. Si tratta di una conquista civile per il nostro Paese“. ha commentato Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, che negli anni ha seguito da vicino e in prima linea l’iter della legge per l’omicidio stradale.Abbiamo lavorato a stretto contatto con i ministri che si sono succeduti negli ultimi 4 governi e consideriamo quello di oggi un passo importante per il contenimento dei morti e degli incidenti. Si tratta di un provvedimento fortemente auspicato dalla maggioranza degli italiani. Già nel 2011, attraverso un’indagine demoscopica realizzata in collaborazione con l’Ispo, rilevammo che l’84% degli italiani era favorevole all’introduzione del reato di omicidio stradale. Le tragedie che quotidianamente si consumano sulle nostre strade hanno contribuito ad aumentare questa la consapevolezza della necessità dell’introduzione di questa fattispecie”.

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