Pirelli: possibile l’arrivo di un nuovo socio asiatico?

Rumor nella mattinata, Tronchetti Provera sempre al comando

È iniziata a circolare questa mattina la voce sulla possibile aggiunta di un non meglio precisato partner asiatico nel gruppo Pirelli. Di ufficiale al momento non c'è nulla, ma pare che comunque sia stato richiesto con convinzione il mantenimento e l'indipendenza della carica dirigenziale di Marco Tronchetti Provera
Pirelli: possibile l’arrivo di un nuovo socio asiatico?

Pirelli starebbe pensando ad un importante riassetto del suo gruppo. Da stamattina si è iniziato insistentemente a parlare della possibile aggiunta di un nuovo socio all’organigramma del gruppo della Bicocca, con comunque Marco Tronchetti Provera sempre saldamente al comando. L’indiscrezione è stata riportata questa mattina dal sito del Corriere della Sera, che ha anche ricordato come già in passato Pirelli ebbe dei contatti con la coreana Hankook, la giapponese Yokohama e le cinesi China Chemical e Zhongce Rubber. Possibile che sia tra questa selezione di nomi che si nasconde l’eventuale nuovo socio?

I nostri colleghi danno ormai per definita la vicenda, alla quale mancherebbero solamente alcuni dettagli. Si sarebbe principalmente al lavoro con i principali partner dell’azienda per convincerli della bontà dell’operazione e della convenienza nell’arrivo del nuovo partner asiatico. Si tratterebbe comunque del quarto riassetto nel giro di cinque anni. All’interno di questo cambiamento, tra l’altro, potrebbe anche rientrare un eventuale partner per lo sviluppo dei prodotti destinati al mercato “truck”, ovvero dei veicoli pesanti industriali. Sarebbe una mossa che consentirebbe a Pirelli di concentrarsi ancora di più sul segmento Premium, che al momento rappresenta il core business della casa milanese.

Questo riassetto, come detto, non dovrebbe modificare gli equilibri manageriali. Anzi, i nuovi soci pare che abbiano richiesto ufficialmente il mantenimento della carica dirigenziale di Tronchetti Provera, con un’autonomia assoluta garantita almeno per altri cinque anni. Sempre il Corriere afferma che la trattativa sarebbe ormai molto avanzata, ma a causa della sua complessità e della naturale variazione dei titoli di borsa, ancora non sarebbe stata resa ufficiale.

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