Ponte sullo Stretto: arriva uno stop, la Corte dei Conti ha detto no
Ma il Governo vuole andare avanti sul progetto
La marcia verso il Ponte sullo Stretto subisce uno stop. È arrivato, infatti, il parere negativo da parte della Corte dei Conti, che “non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera Cipess n. 41/2025 del Ponte sullo Stretto”. Entro 30 giorni arriveranno le motivazioni, ma sono legate a traffico, coperture economiche e normative ambientali. Ma il Governo va avanti.
Cosa è successo
La Corte dei Conti aveva chiesto dei chiarimenti sul via libera all’opera, in particolare sulla delibera del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, arrivata la scorsa estate. In particolare, i dubbi erano legati alle stime di traffico sul ponte, sulle coperture economiche e sulla conformità ambientale del Ponte.
Come dicevamo, le motivazioni ufficiali saranno rese note solo entro il prossimo mese, ma appare probabile questi dubbi abbiano portato la Corte a non dare il proprio via libera. “Tutto l’iter seguito è stato sempre svolto nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte”, ribatte Pietro Ciucci, ad della società Stretto di Messina.
Le reazioni politiche
Immediate, come prevedibile, le reazioni da parte dei politici. Da una parte il Governo, con parole molto dure da parte del vicepremier Matteo Salvini: “Un grave danno per il Paese, una scelta politica”. E anche della premier Giorgia Meloni, all’attacco alla Corte dei Conti: “Un atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento”. Dall’altra parte, la replica dell’opposizione, con Elly Schlein: “Gravi affermazioni della Meloni”.
Ora cosa succede
Il Governo, nonostante questo parere negativo, può decidere comunque di andare avanti con il Ponte sullo Stretto, come già annunciato da Salvini. Secondo la legge, può essere richiesta un’apposita delibera dal Consiglio dei ministri, se si ritiene ci siano interessi pubblici superiori. Questa mattina, secondo alcune fonti, è prevista una riunione d’urgenza del Governo su questo tema.
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