Ponte sullo Stretto di Messina: analisi di quattro soluzioni di collegamento [VIDEO]

Dal ponte sospeso al tunnel scavato 80 metri sotto il fondale marino

Ponte sullo Stretto di Messina: analisi di quattro soluzioni di collegamento [VIDEO]

Il ponte sullo Stretto di Messina, di cui negli ultimi mesi si è tornato a parlare con insistenza, prima con l’inserimento della sua realizzazione nel programma elettorale della coalizione di centrodestra e poi con le dichiarazioni di Renato Schifani, recentemente eletto presidente della Regione Sicilia, è un argomento che, nonostante i decenni che passano dalla prima volta che se ne iniziò a parlare, non passa mai di moda.

Quattro tipi di infrastruttura per collegare Sicilia e Calabria

Un interessante contributo su quello che, forse un giorno, potrebbe nascere nel solco di mare che separa Sicilia e Calabria, c’arriva dalla pagina Facebook Geopop attraverso un video (postato sopra) nel quale vengono spiegate in maniera chiara e semplice quali sono le quattro soluzioni con maggior credenziali proposte dal 1969 a oggi per collegare le coste della Sicilia a quelle Calabria, mostrando anche alcuni esempi concreti di infrastrutture simili già costruite in giro per il mondo.

Ponte a una campata

L’analisi delle quattro possibili infrastrutture da costruire sullo stretto di Messina parte dalla tipologia di progetto che finora ha ottenuto maggior consenso: il ponte a una campata. Si tratta di una soluzione che prevede un ponte “sospeso” che poggia su due piloni principali, con la base stradale (che sarebbe lunga 3,3 chilometri) sospesa nel vuota e sostenuta da cavi in acciaio.

Tunnel di Archimede

La seconda opzione illustrata nel video è quella del cosiddetto tunnel di Archimede, ovvero un tunnel subacqueo ancorato al fondale marino con cavi o piloni in acciaio, che prende il nome in riferimento all’omonimo principio della spinta idrostatica. Tale soluzione ha tra i vantaggi l’accorciamento del tragitto e il basso impatto visivo, mentre dall’altra parte è esposta ad alcuni rischi, derivanti da correnti e frane marine, oltre a impattare inevitabilmente sull’ecosistema marino della zona.

Ponte a tre campate

La terza tipologia di opera analizzata è quella del ponte a tre campate che, a differenza del ponte a una campata, prevede che le fondazioni siano installate sul fondale. Questo tipo di ponte sarebbe quello con maggiori capacità d’integrarsi alle infrastrutture già esistenti come gli svincoli autostradali e la rete ferroviaria.

Tunnel subalveo

Il quarto progetto preso in esame è quello del tunnel subalveo che sarebbe scavato a 80 metri sotto il fondale marino, andando a creare una soluzione di collegamento simile a quella dell’Eurotunnel sotto la Manica che collega Francia e Regno Unito. Questo tipo di infrastruttura, come specificato nel recente report del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, prevederebbe gallerie decisamente più lunghe (21 km per il traffico veicolare e 45 km per quello ferroviario) per compensare la forte pendenza di un tunnel che deve scendere a 80 metri sotto il fondale marino e poi risalire in superficie in un tratto di mare decisamente limitato come quello dei pochi chilometri che separano le coste di Sicilia e Calabria.

Rate this post
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Auto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)