Porsche Boxster, prova su strada
Il sogno è possibile
Da quel lontano 1996, anno in cui apparve per la prima volta, la Boxster, unione “geniale” delle parole boxer (il motore) e roadster (la carrozzeria), è riuscita a compiere quella che fino ad allora sembrava essere una “mission impossible”: riuscire ad affermarsi come “vera Porsche”, facendosi amare dal Porschista, da sempre poco avvezzo a tutto ciò che non aveva un motore montato dietro l’assale posteriore. Prima di lei, pur essendo auto con indubbie qualità, avevano più o meno fallito 914,928,924,968 ecc.. Ma con il suo arrivo tutto è cambiato, e da allora Porsche ha iniziato la sua crescita esponenziale, stabilendo ogni anno nuovi record di vetture prodotte e vendute. Poi sono arrivate anche Cayenne, Cayman e Panamera, ma questa è un’altra storia. Per adesso concentriamoci sulla nuova Boxster, nome in codice 981, che in questa versione 2.7 rappresenta l’entry level al mondo delle sportive della casa di Stoccarda. Anche se, in realtà, definirla entry level è assolutamente riduttivo, vediamo insieme perchè.
Design e Interni:
Stile: il nuovo modello ha guadagnato un “qualcosa” che la fa sembrare ancora di più una supercar di razza
Non ce ne vogliano i proprietari delle vecchie Boxster, in particolare delle 986, ma quest’ultime, parcheggiate vicino alle varie Bmw Z4 3.0si, Mercedes Slk 350, Audi TTS, Nissan 350 Z, pur potendo vantare la cavallina di Stoccarda sul cofano, non sembravano essere vetture totalmente “di un altro livello” rispetto alle altre spider appena citate. Ma adesso sì, questa nuova Boxster, grazie alla nuova linea, ha un’aria davvero tosta, da vera supercar, che non la fa sfigurare neppure parcheggiandola vicino ad una 911. A differenza delle varie evoluzioni, che si sono susseguite negli anni, questa terza generazione è quella che potremmo definire più di rottura. Il passo è aumentato di 6 centimetri, mentre la lunghezza è di 4,37 metri. La nuova linea è qualcosa di spettacolare: più affilata, con superfici più lavorate, in particolare nella fiancata, dove ci sono le cattivissime prese d’aria, molto “scavate” nella carrozzeria. Ma lo spettacolo continua anche nella tre quarti posteriore, con la fantastica la soluzione stilistica adottata per integrare alla perfezione gli stop con l’immancabile spoiler retrattile. Per questa versione 2.7, ovviamente al centro del paraurti, troviamo un unico grande terminale ovale. Il doppio scarico, come sempre, è prerogativa delle Boxster S. La parte meno rivoluzionata è il muso, che mantiene i classici stilemi, con i proiettori che adesso hanno una forma un po’ più squadrata, e le tre prese d’aria, con le due laterali più grandi, che inglobano gli ormai immancabili led.
Abitacolo: in pieno stile Panamera-911, non impone alcuna rinuncia sul piano del comfort. Sembra quasi di essere su una berlina
L’abitacolo decisamente essenziale delle 986 è ormai preistoria. Già con l’arrivo della Boxster 987, che ereditava parte degli arredi interni dalla 997, erano stati fatti degli enormi passi avanti. Ma adesso questa Boxster 981, che riprende le soluzioni stilistiche adottate prima dalla Panamera, e poi dalla 911, è diventata decisamente più ricca ed ospitale. Il risultato di ciò è che all’interno non c’è nulla che possa farti rimpiangere una berlina di rappresentanza. La posizione di guida, ovviamente, è da sportiva doc: sedile avvolgente, a pochi centimetri dall’asfalto, volante verticale e gambe semi-distese. Chi è alla guida si sente decisamente al centro dell’attenzione, dato che viene abbracciato dal tunnel centrale, piuttosto alto. Su questo, proprio come accade su Panamera e 911, si trovano numerosi comandi, tra i quali i tasti sport e quello per disattivare il Psm. Nella console centrale ci sono invece lo schermo del sistema di infotainment, ed i comandi del clima, che forse hanno il difetto di essere un po’ troppo bassi e piccolini. Il quadro strumenti è invece uno spettacolo, come sempre. Tre grandi quadranti circolari, con quello di destra che è uno schermo multifunzione, dove possono essere visualizzate una miriade di informazioni, tra le quali il cronometro e la forza G. Al centro, sempre ben in vista, l’immancabile contagiri. Finiture ed atmosfera a bordo sono tipicamente Porsche. L’abitabilità ovviamente è da due posti secchi: in due ci si sta egregiamente comodi, ma non c è spazio per nient’altro. Però ci si consola con la presenza dei due bagagliai, con l’anteriore che può accogliere 150 lt, ed il posteriore 130 lt.
Comportamento su Strada:
Sa essere incredibilmente versatile: comoda per tutti i giorni, affilata come una lama nella guida sportiva
Non è certo un mistero che, sulla carta, il motore centrale sia la soluzione ideale per garantire una perfetta ripartizione dei pesi, e dunque piacere di guida puro ed inalterato. Ed infatti è proprio così. La nuova Boxster offre un bilanciamento perfetto, ed un comportamento talmente neutro da apparire, almeno su strada, totalmente priva di limiti. Bastano poche curve per sentirtela cucita addosso come se la guidassi da anni. E’ una tua confidente intima, perchè ti comunica ogni minima sfumatura dell’asfalto, e la cosa disarmante è la facilità con cui riesci ad andar fortissimo, anche senza essere un pilota provetto. L’adrenalina, però, arriva proprio vedendo quanto vai forte, e non per i numeri funambolici che si riescono a fare. Questo perchè la tenuta ed il grip sono tali che, almeno su strada, è ai limiti dell’impossibile farla scomporre, salvo qualche accenno di scodata in uscita dai tornanti in prima ed in seconda marcia. Questo, tra una curva e l’altra, ti fa pensare che quel telaio lì sarebbe tranquillamente in grado di reggere almeno il doppio dei cavalli. Ci sono anche le modalità di guida Sport e Sport Plus, che agiscono su diversi parametri, andando a rendere la Boxster ancora più affilata. Tuttavia, secondo noi, specialmente con fondo stradale leggermente sconnesso, non conviene utilizzare la modalità “Plus”, perchè così la Boxster si irrigidisce come un’auto da corsa, e diventa un po’ nervosetta, copiando ogni minima sconnessione dell’asfalto. Parliamo dello sterzo: il nuovo servo elettrico, che ha fatto tanto storcere il naso ai puristi, è praticamente perfetto, e non lo si può criticare per nulla, così come i freni, che offrono la solita infaticabilità Porsche. Ma non sono soltanto le qualità dinamiche sopraffine a stupire. La Boxster sa anche essere incredibilmente versatile. Pensate di utilizzarla tutti i giorni, anche in città o per lunghi viaggi? Nessun problema. Nel traffico, grazie al Pdk, è tutt’altro che faticosa, mentre in autostrada a 130km/h l’isolamento acustico garantito dalla capote è del tutto paragonabile a quello di una coupè. Per di più, quando non è selezionata la modalità sportiva, a prevalere è l’anima ecologia della vettura. Il Pdk passa immediatamente ai rapporti superiori, e partendo dal semaforo ci si ritrova tempo niente in 4a marcia, a 40 km/h e 1000 giri/min. Lo stesso accade in autostrada, dove si veleggia in settima marcia, con motore e cambio che vengono disaccoppiati in fase di rilascio, così da ridurre i consumi.
Motore e Prestazioni:
Il 2.7 in alto ha un carattere staordinario, che alla fine ti fa chiedere: ma davvero hai bisogno dei cavalli in più della Boxster S?
La riduzione di cilindrata da 2.9 a 2.7 litri non ha comportato alcuna rinuncia in termini di prestazioni, anzi. Lo 0-100 viene coperto in 5,5 sec (grazie alla presenza di Pdk e pacchetto Sport Chrono Plus), mentre la velocità massima è di 262km/h. Insomma, ce n’è abbastanza per incollarti al sedile ad ogni affondo sul pedale del gas. Però il 2.7 sei cilindri boxer, come ogni aspirato sportivo, da il meglio di sé in alto. Fino ai 4500 giri/min l’erogazione, pur molto regolare e discretamente corposa non impressiona, specialmente se siete abituati alla coppia in basso dei moderni turbodiesel. Oltre i 4500 giri/min, però, cambia tutto, e la Boxster si scatena: l’allungo diventa rabbioso, e la spinta decisamente più vigorosa. La propensione e la disponibilità con cui ci si avvicina verso la zona rossa sono quelle di un motore da competizione. Ergo, questo doppio volto del propulsore significa che, nella guida impegnata, per andare “a cannonata” bisogna essere bravi a tenerlo sempre in alto. Così le soddisfazioni arrivano a fiumi, e non si sente neanche il bisogno della cavalleria extra della Boxster S. A far ciò si è aiutati dal cambio doppia frizione Pdk, che è straordinario per la velocità delle cambiate. Un consiglio spassionato, se non un obbligo, è quello di scegliere il volante Sport con i paddle sul piantone, perchè i due pulsanti sulle razze del volante, offerti di serie, non riusciamo proprio a digerirli, specialmente nella guida sportiva. Proprio nella guida sportiva, invece, il sound del sei cilindri, che canta proprio dietro le tue spalle, crea dipendenza. E per non farsi mancare nulla, in rilascio ed in scalata, lo scarico si esibisce in un gran concerto di scoppiettii, che quando si guida con en-plein air sono uno spettacolo per le nostre orecchie.
Consumi e Costi:
In autostrada, a velocità di codice, fa i 13 km/l. Davvero sensazionale. E poi costa quanto una Serie 3 ben accessoriata
Abbiamo già parlato del Pdk, che quando non si è in modalità sportiva passa immediatamente al rapporto superiore, e disaccoppia cambio e motore in fase di rilascio. Ciò, insieme ad una straordinaria efficienza meccanica, ed alla presenza dello start e stop, permettere di realizzare delle percorrenze a dir poco sbalorditive per la tipologia di vettura. In autostrada, rispettando i limiti, fa i 13 km/l, e con una guida tranquilla si possono anche realizzare medie generali di 10,5-11 km/l. Davvero straordinario se penso che la mia Mini Cooper S r53, che ha un piccolo 1.6, non riesce a fare di meglio. A ciò si aggiunge il fatto che la vettura non paga il superbollo, e che la cilindrata contenuta non dovrebbe attrarre troppo le attenzioni del fisco. Dunque, gli sforzi maggiori, più che per mantenerla, si fanno per acquistarla. Il prezzo base, di 49.884 €, sarebbe anche allettante, ma come sempre è un gioco da ragazzi aggiungere anche 10.000 € al listino, attingendo alla lista degli optional. D’altronde, su una vettura del genere, quantomeno il Pdk, gli interni in pelle, il navigatore e i sensori di parcheggio sono d’obbligo. E ci sarebbe anche il pacchetto Sport Chrono Plus, al quale è davvero un peccato rinunciare.
In conclusione
Beh, non vi nascondo la mia natura da Porschista, marchio a cui sono particolarmente legato a causa di un padre che, sin da piccolino, mi ha sempre trasmesso l’amore verso la casa di Stoccarda. Ad una 911 (964) in particolare, sono legati numerosi ricordi d’infanzia, con le innumerevoli domeniche passate a passeggio sul circuito della Targa Florio. Quindi, già prima di provarla, sapevo che avrei avuto un debole verso questa nuova Boxster. Ma mi sono anche ripromesso, nello scrivere questa prova, di essere il più obiettivo e distaccato possibile. Ma alla fine, proprio come immaginavo, non posso non dirvi che mi è piaciuta da matti, e che è stato un vero dispiacere, quasi un trauma, doverla restituire. Ad un’auto del genere ci si affeziona in fretta. Ma c’è una cosa che mi consola: a differenza delle altre supercar che abbiamo provato, tra le quali Gallardo, California, FF, Mp4 12-c, sento che questa, un giorno, magari d’occasione, e magari con un po’ di chilometri, forse potrò permettermela. E forse, proprio per questo, mi è piaciuta così tanto. Perchè alla fine, se nel caso delle altre era soltanto un sogno, nel caso di questa Boxster il sogno è possibile.
Pro e Contro
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Linea davvero splendida, piacere di guida esagerato e versatilità unica. | Comandi del Pdk sul volante ostici per la guida sportiva. |
Porsche Boxster: la Pagella di Motorionline
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