Porsche Boxster Spyder: il piacere di guida allo stato puro [PRIMO CONTATTO]

Una versione speciale della piccola di Casa, che privilegia leggerezza ed essenzialità, oltre alla potenza

375 cavalli, 9 secondi in meno della GTS al Nurburgring, ma soprattutto leggera ed emozionante. Rinuncia addirittura al climatizzatore ed alla radio per limare tutto il possibile sulla bilancia. Assetto, sterzo, freni e scarico sportivi, tante chicche tra cui il cambio esclusivamente manuale per un’auto da puristi appassionati della bella guida.

Porsche Boxster Spyder: un ritorno alle origini, sia perché la Boxster deriva da un prototipo del 1993, oggi conservato a Porsche Museum, che richiama molti dei concetti che ritroviamo nella Spyder, sia perché Porsche con questa vettura ha realizzato una versione speciale che resterà forse nella storia della Casa tedesca come l’ultima con certe caratteristiche. Si, perché difficilmente (anche se speriamo di sbagliarci) sarà possibile rivedere concetti come lo stupendo 3.8 litri aspirato in grado di urlare fino alla zona rossa posta a 7.500 giri, oltretutto abbinato ad un bellissimo cambio manuale a 6 marce, dalla corsa ridottissima che lo rende davvero piacevole da manovrare. Oramai si va verso l’obbligo, o quasi, dell’utilizzo di propulsori più compatti e sovralimentati, per poter contenere le emissioni così come il quadro normativo impone alle Case, Porsche inclusa. La Boxster Spyder potrebbe quindi rappresentare il canto del cigno per i puristi dell’aspirato e del cambio manuale, che se non lo sono già, stanno diventando mosche bianche tra le auto sportive (e non). Una interpretazione più classica e meno estrema del medesimo concetto che ritroviamo nella sorella coperta, la Cayman GT4 che con il suo look decisamente poco discreto rappresenta il sogno del pubblico più votato ad un uso in pista dell’auto. Non che la Spyder si tiri indietro, dimostrazione ne è il tempo staccato all’inferno verde, dove ha fermato il cronometro sul tempo di 7.47, 9 secondi meno della Boxster GTS e 7 in più della formidabile Cayman GT4. Qui però siamo di fronte ad un’auto che oltre ai cordoli fa sognare una strada di montagna tutta curve, godendosi il paesaggio a 360 gradi grazie all’assenza del tetto, avvolti dalla incredibile sonorità del flat six che urla. A dimostrazione che tutto è cucito intorno alle sole esigenze legate al piacere di guida, la Spyder rinuncia a tutto il superfluo. Gli obiettivi sono due, leggerezza ed essenzialità. Allora l’utilizzo dell’alluminio per portiere e cofani è il primo step per consentirle di dimagrire, ma non è certo l’unico. Non troviamo nemmeno le maniglie interne delle portiere, sostituite come in altri casi sulle vetture più estreme della Casa di Stoccarda da lacci in tela. Ciò che nel 2015 appare come una scelta quasi religiosa è poi la rinuncia al climatizzatore ed alla radio (disponibili opzionalmente senza alcun sovrapprezzo).

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Altri chili in meno derivano dall’adozione di sedili sportivi costituiti da un guscio in carbonio, mentre qualche parola in più la merita la capote. Questa rappresenta un elemento centrale della Spyder, per vari aspetti. Lo è per il design dell’auto, lo è per la filosofia che sta dietro questo modello, lo è per il portare all’estremo il contenimento del peso. Si aziona unicamente in modo manuale ed ovviamente a vettura ferma. Questo tra l’altro consente anche di ridurre il numero dei supporti interni, rendendola ancora più leggera ed essenziale. Anche il coperchio è completamente manuale e l’assenza dei motori elettrici si traduce in un contenimento di circa 4 Kg di peso. Sono ben 10 in totale quelli in meno rispetto alla soluzione standard della Boxster, particolarmente importanti nella dinamica di guida perché posizionati nel punto più altro dell’auto. La Boxster Spyder fa segnare un dimagrimento di ben 30 Kg rispetto alla già leggera GTS, così ora sono 1315 i Kg in totale (a norma DIN, 1.390 in base alla direttiva CE). La leggerezza è infatti molto importante per una vettura che insegue unicamente un obiettivo: il piacere di guida, ma non è l’unico aspetto su cui si è lavorato. A livello estetico sono forti i richiami al passato, a vetture che hanno trionfato alla Targa Florio.

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Per alcuni aspetti, primo tra i quali le due gobbe sul cofano posteriore che continuano idealmente la linea dei due poggiatesta dei sedili, si rifà al look della Porsche 550 Spyder (l’ultima auto guidata da James Dean) oppure la 718 RS 60 Spyder degli anni ’60 (anche se in quel caso sedile e gobba erano solo uno), che proprio alla presentazione della nuova Boxster Spyder abbiamo avuto il piacere di ammirare. L’estetica è però stata messa sapientemente a punto anche dal punto di vista dell’aerodinamica, che è curata e prende molto in prestito dalla Cayman GT4. I paraurti ed i dettagli aerodinamici, come ad esempio lo spoiler posteriore estraibile, sono gli stessi. Qui però manca la grossa ala posteriore e per compensare all’anteriore il profilo sotto al paraurti è differente. Rispetto alla Boxster “standard” troviamo poi di serie uno scarico sportivo con valvola comandabile anche con un tasto, il pacchetto Sport Chrono, Porsche Stability Management (PSM), differenziale autobloccante Porsche Torque Vectoring (PTV) e tante altre chicche appositamente sviluppate per la Spyder. Ci riferiamo all’assetto, più rigido ed abbassato di ben 20 mm (10 in meno della Cayman GT4), al piccolo volante sportivo da appena 360 mm, oltre ai cerchi da 20 pollici (con gomme 235/35 anteriori e 265/35 posteriori) ed agli interni in alcantara. Lo sterzo è più diretto del 10% rispetto ad ogni altro modello di Boxster, mentre i freni sono i medesimi della sorella maggiore 991 (la Cayman GT4 ha freni e sospensioni anteriori derivati dalla 991 GT3). Tutto per ottimizzare il contatto dinamico con la strada. Non poteva mancare qualche novità, molto sostanziosa, sul fronte motore. La Boxster Spyder è dotata del medesimo 3.8 litri della 991 Carrera S, rigorosamente aspirato, qui accreditato di 375 cv (10 in meno della Cayman GT4 che sfrutta la pressione dell’aria per ottenere una sorta di sovralimentazione) oltre che 420 Nm di coppia massima. La scelta di abbinarlo unicamente ad un ottimo cambio manuale a 6 marce è ovviamente allineata con lo spirito di questa versione, essenziale e dal sapore d’altri tempi. Che non si dicano eresie circa la comodità del PDK nell’uso cittadino o la sua maggiore velocità nella guida sportiva, il piacere di guida che si vuole perseguire è imprescindibile dalla trasmissione rigorosamente manuale, e lo scrive un sostenitore dei moderni doppia frizione. Quanto alle prestazioni la Spyder chiude lo 0-100 in 4,5 secondi, con una velocità massima di circa 290 Km/h. Dati utili a capire solo in minima parte ciò di cui è in grado, perché è intangibile il suo più grande pregio, la capacità di regalare sensazioni e gioie uniche con un piacere di guida elevato a livelli davvero difficili da raggiungere. Il concetto di “pure driving fun”, che ci apprestiamo a scoprire mettendoci dietro al volante.

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Iniziamo dalla posizione di guida, con i sedili a guscio che si possono regolare in altezza e tenendoli bassi sono di qualche centimetro più spostati verso il suolo, con la piacevole conseguenza di essere più protetti dall’aria. Danno una sensazione di sportività marcata, essendo molto contenitivi ed hanno un solo aspetto negativo: traspirano poco sulla schiena. L’auto è rigida e reattiva, ma senza eccedere. Può essere gradevole anche nella guida rilassata di tutti i giorni, oltre a quando si vuole fare sul serio, ed il motore in questo è superlativo in entrambi i casi. La capote richiede un po’ di pratica per sganciare le due coreografiche pinne che si allungano verso il cofano posteriore, per il resto risulta semplice da aprire e chiudere. Sono a comando elettrico sia lo sblocco del cofano che i 3 ganci di fissaggio anteriori. Una volta chiusa garantisce una discreta insonorizzazione, almeno fino a velocità da codice. Che sia essenziale lo si vede solo dalla finitura interna, volutamente ridotta ai minimi termini, che fa parte del “concetto Spyder”. Il piacere di guida che è in grado di regalare quest’auto stampa un sorriso sul viso di chi la guida alla prima accelerazione. Oltre alle prestazioni assolute di cui è in grado a colpire maggiormente sono la sonorità del propulsore, con lo scarico sportivo che apre la valvola sui condotti al salire dei giri, dando il via ad un concerto molto interessante… Valvole che manualmente può essere lasciata sempre aperta mediante il tasto sul tunnel centrale. L’erogazione è corposa e piena fin dai bassi regimi, in questo la Spyder si distanzia in modo incredibile dalle altre versioni, che allungano bene, ma a cui mancano un po’ i bassi. Il cambio con gli innesti ravvicinati e sempre precisi diventa un piacere assoluto da gestire, abbiamo finito per effettuare qualche cambiata in più del dovuto per la gioia di fare qualche doppietta in più, godendoci il sound alle nostre spalle. Lo sterzo è preciso e le reazioni mai troppo brusche. I tecnici di Stoccarda hanno fatto davvero un ottimo lavoro, realizzando una vettura che da un gran piacere di guida, magari en plein air, su strada, con differenze marcate da alcuni punti di vista dalla Cayman GT4, con cui condivide molto della piattaforma, ma che è molto più votata alla guida tra i cordoli di una pista. I 30 chili in meno di peso sono in parte (piuttosto consistente) dovuti alla rinuncia al climatizzatore. Dalle nostre parti è in realtà consigliabile, come nel caso dell’esemplare del nostro test, richiederne la presenza, senza costo aggiuntivo, vi garantiamo che la Spyder non ha bisogno di questi “trucchi” per essere fantastica come ci è apparsa nel nostro test.

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In chiusura, il consumo dichiarato in ciclo combinato è di 9,9 litri ogni 100 Km (noi in un percorso tortuoso quasi tutto da seconda marcia ed uno stile di guida molto poco attento ci siamo attestati sui 14 litri per 100 Km circa), mentre il prezzo di listino della Porsche Boxster Spyder è di 83.084 euro, cifra con la quale ci si porta a casa probabilmente una delle ultime vetture per puristi veri, con un fantastico propulsore aspirato flat six incastonato in un’auto studiata per regalare sensazioni uniche. Ne sono previste una trentina solamente per il nostro mercato.

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