Porsche Rennsport Reunion V: una suggestiva visione di forza sull’asfalto [VIDEO]

Una progressione sportiva che riassume 62 anni

Porsche Rennsport Reunion V – Un singolo giro del circuito di Laguna Seca, visto dall'abitacolo di diversi modelli marchiati Porsche dagli Anni Cinquanta sino al periodo più recente, cogliendo il suono e la forza prestazionale di un marchio leggendario
Porsche Rennsport Reunion V: una suggestiva visione di forza sull’asfalto [VIDEO]

Una galvanizzante miscela di stati d’animo. Si può riassumere con questa espressione il video proposto da Porsche, che fonde le prospettive dall’abitacolo di una ventina di modelli iconici, protagonisti all’evento Rennsport Reunion V sul tracciato statunitense di Laguna Seca. Una dedica all’essenza del motorsport, che lega epoche lontane in un unico movimento di passioni.

Pochi passi e la livrea di una Porsche 550 Coupé del 1953 accoglie lo sguardo di chi osserva. Dall’abitacolo si dà inizio a questa vorticoso passaggio. Un solo giro vissuto da 20 differenti prospettive, che culminano con la potenza trascinante della 919 Hybrid, vincitrice nella scorsa stagione di WEC e della mitica 24 Ore di Le Mans 2015.
Una scalata di potenza costante, plasmata con una attenzione mirata all’efficienza. Una ricerca progressiva, come i primi passi ascoltati in questo video, che convergono verso la definizione di esemplari raffinati dal punto di vista tecnico e tecnologico, da riproporre e trasferire alla produzione con il costante obiettivo di raggiungere la meta successiva di un cammino in continua evoluzione. Un progresso che comprende stile, equipaggiamento, tecnica costruttiva e logistica.

Mentre si affronta il noto Mazda Raceway Laguna Seca si percepisce la progressione, i cambi di marcia che nel tempo diventano sempre più fluidi e rapidi, la voce sempre più acuta e incalzante del motore, e si ha il tempo anche di dare un’occhiata all’evoluzione stilistica nei vari modelli da competizione, la cui essenzialità è comunque affinata nel tempo oltre ad essere più ricca di tecnologia.

Le correzioni, l’attenzione posta soprattutto sull’insidioso tratto del “cavatappi” che inaugura il tratto finale verso il traguardo, tagliato dalla riconoscibile 919 Hybrid, sono percettibili al pari delle sonorità proposte dalle varie motorizzazioni.
All’evento tenuto lo scorso anno, infatti, sono stati portati modelli di varia tipologia come queli dotati di raffinati motori turbo, ad esempio una 962 del 1987 o una 911 GT1 del 1998 equipaggiata con un sei cilindri boxer turbocompresso da 3.2 litri raffreddato ad acqua da 550 cavalli, che ha trionfato anche a Le Mans. Così come sono stati protagonisti gli esemplari di 911 RSR e 911 Carrera S, che rappresentano due delle diverse interpretazioni della storica gamma GT del marchio di Stoccarda.
Da sottolineare, nell’occasione, la presenza di noti piloti legati alla casa come ad esempio Derek Bell, trionfatore alla 24 Ore al Circuit de la Sarthe in cinque occasioni o l’ex pilota di monoposto, Mark Webber, che ha conquistato il titolo 2015 del WEC con Brendon Hartley e Timo Bernhard.

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