Prezzi carburanti: ecco perché sono aumentati negli ultimi giorni

Michele Marsiglia, presidente di FederPetroli Italia, afferma che la produzione di petrolio dovrebbe ristabilirsi nelle prossime settimane

Prezzi carburanti: ecco perché sono aumentati negli ultimi giorni

La guerra in Ucraina sta causando diversi problemi al settore automotive e nelle ultime settimane ne abbiamo visto le conseguenze. Tra la continua carenza di semiconduttori e lo stop alla produzione in diversi stabilimenti europei da parte di molte case automobilistiche, c’è il costante aumento dei prezzi di benzina e diesel, che hanno superato ormai abbondantemente i 2 euro al litro.

Nonostante le quotazioni del petrolio siano lontane dai massimi raggiunti pochi giorni fa, però, i prezzi continuano a salire. L’indice di riferimento internazionale, il Brent, è passato infatti a 112 dollari al barile rispetto ai 138 dollari registrati all’inizio di questa settimana. Naturalmente, tutti questi sovrapprezzi ricadono sul consumatore finale e in generale su tutto ciò che viene trasportato su gomma, come gli alimentari e i beni di prima necessità.

Il presidente di FederPetroli Italia spiega le motivazioni di questi aumenti

Per avere maggiori informazioni sul mercato petrolifero, Quattroruote ha contattato il presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia. Innanzitutto, Marsiglia spiega che il diesel è riuscito a superare la benzina, nonostante le accise più basse (0,617 euro/litro vs 0,728), perché c’è poca disponibilità e la carenza è direttamente collegata ai problemi di approvvigionamento delle raffinerie e alle successive fasi di lavorazione. Gli impianti hanno infatti dovuto rivedere la programmazione produttiva, tenendo conto di una serie di difficoltà.

Per quanto riguarda i prezzi delle pompe bianche, il presidente di FederPetroli Italia afferma che anche i no logo non stanno guadagnando, proprio come le compagnie. Inoltre, neanche i raffinatori stanno registrando guadagni in quanto i 120 dollari presi per ogni barile consente soltanto di recuperare in parte le perdite subite dal COVID-19.

Al contrario, Michele Marsiglia afferma che bisogna guardare i grandi broker internazionali che stanno cercando di raccogliere quanto più petrolio possibile e spesso cercano il miglior offerente, bloccando in attesa le petroliere in acque internazionali.

Il presidente afferma che il Governo italiano potrebbe non applicare alcun taglio delle accise, come ad esempio ha fatto l’Irlanda. Questo perché le accise contengono delle quote destinate all’acquisto di autobus ecologici e al rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri. Un eventuale taglio potrebbe creare problemi alle casse dello Stato.

Infine, Michele Marsiglia è convinto che la produzione petrolifera aumenterà gradualmente nelle prossime settimane, con una conseguente riduzione dei prezzi di benzina, diesel e degli altri carburanti. Ovviamente, bisognerà tener presente sempre della situazione in Ucraina.

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