Project FENIX, l’omaggio alla Ferrari F50 di Ugur Sahin Design Studio [RENDER]
Una reinterpretazione in chiave moderna dell'iconica supercar modenese
Rendere omaggio a un oggetto di design che ha fatto la storia non è certo un’impresa semplice. Se parliamo di una supercar iconica come la Ferrari F50, poi, potrebbe quasi sembrare impossibile. Il designer Ugur Sahin, però, parrebbe esserci riuscito appieno con una incredibile reinterpretazione della “rossa” di Maranello.
Ugur Sahin Design Project FENIX, tributo alla Ferrari F50
Un piccolo ripasso: la F50 venne presentata da Ferrari nel 1995 (a 50 anni esatti dalla fondazione del Cavallino rampante, motivo del nome, ndr) come erede della altrettanto celebre F40. Prodotta fino al ’97 in soli 349 esemplari, venne affiancata dalla versione GT da competizione e sostituita dalla Ferrari Enzo.
La F50 celava sotto il lunotto posteriore un V12 4,7 l aspirato di derivazione Formula1, capace di erogare 520 CV e 471 Nm di coppia, per uno 0-100 in 3,87 secondi e 325 km/h di velocità massima (valori impressionanti ancora oggi). Inoltre, vantava soluzioni tecniche da auto da corsa, come il telaio monoscocca in materiale composito (carbonio) che le conferiva una massa poco superiore ai 1.200 kg.
Ma passiamo alla Project FENIX: lo studio olandese Ugur Sahin Design (non nuovo a questo tipo di lavori: date un’occhiata a questo render su base 458 Italia del 2014) ha cercato di reinterpretare digitalmente la F50, trovando il giusto equilibrio tra heritage e modernità e mantenendone l’essenza racing.
Molti elementi estetici ricordano subito la supercar modenese, come il cofano scolpito con due generose prese d’aria, la linea del tetto pressoché identica e la stripe nera laterale. I fanali anteriori sono stati completamente stravolti, con sottili luci LED che poggiano su prese d’aria maggiorate (a noi ricordano, nell’insieme, quelli delle ultime McLaren).
Ma è soprattutto la parte posteriore a mostrare i tratti più distintivi: troviamo, infatti, il gigantesco alettone che si congiunge ai parafanghi, un pannello a rete centrale e quattro terminali di scarico. I gruppi ottici posteriori, come gli anteriori, sono stati ammodernati: al posto dei classici stop rotondi compaiono quattro esili elementi a LED accoppiati a uno stop inferiore di ispirazione F1.
Render o futura vettura in produzione?
Ugur Sahin non ha ancora dichiarato se il Project FENIX possa in futuro diventare, da render, una vettura reale. C’è da dire che il noto studio di design ha già contribuito alla realizzazione di alcune auto, precisamente la Chevrolet Corvette Z03 del preparatore statunitense Mallett e la derivata Soleil Anandi. Staremo a vedere.
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