PSA: acquisita Longstar per il mercato after-market in Cina

Contribuirà ad estendere la presenza di PSA nella regione

Il Gruppo PSA ha annunciato l'acquisizione di una partecipazione di maggioranza in Longstar, grossista di ricambi con due centri logistici ed 40 piattaforme di distribuzione. Contribuirà anche all’espansione della rete Euro Repar.

Il Gruppo PSA fa un passo avanti nel mercato after-market in Cina, con l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza in Longstar. Quest’ultimo è un grossista di ricambi con sede nella provincia di Fujian, con due centri logisitici e 40 piattaforme di distribuzione, e potrà contribuire ad estendere la presenza geografica del gruppo transalpino nella regione.

Longstar, oltre 4.000 riparatori indipendenti

Entrando più nel dettaglio, Longstar mette attualmente a disposizione di 4.000 riparatori indipendenti 10.000 referenze di ricambi provenienti da 18 fornitori internazionali. Grazie a questa acquisizione, il Gruppo PSA può così accedere ad un sistema di distribuzione logistica competitivo ed efficiente, con l’obiettivo di accelerare l’aumento delle vendite dei ricambi multimarca.

“Gruppo PSA attua una strategia offensiva in Cina, non solo per quanto riguarda le vendite di veicoli nuovi – le parole di Carlos Gomes, direttore della regione Cina del gruppo – ma per tutti i suoi obiettivi del piano Push to Pass. Il post-vendita è uno dei successi di PSA in Cina e la terza iniziativa ci dà l’occasione di accelerare questo successo”.

Il Gruppo PSA ed il piano Push to Pass

La strategia multimarca di PSA Aftermarket è uno dei pilastri del piano strategico Push to Pass e punta a soddisfare le esigenze di tutti i clienti de post-vendita del mondo. Questa strategia si basa su due pilastri: una vasta offerta di pezzi di ricambio multimarca e una rete di riparazione multimarca, Euro Repar Car Service.

A questo proposito, Longstar contribuirà anche all’espansione della rete Euro Repar sul mercato cinese. Con 4.000 officine entro il 2023, la Cina contribuirà in modo massiccio allo sviluppo della rete su scala mondiale che, a quella data, dovrebbe avere 10.000 officine.

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