Rapporto Urban Mobility Council 2025: l’auto domina la città, l’AI a supporto della sicurezza
Uno studio del MIT rivela che il design urbano incide più dei limiti di velocità nel rendere sicure le strade

L’auto continua a mantenere un ruolo cruciale nella mobilità delle persone, soprattutto quella urbana, dove l’integrazione dell’intelligenza artificiale, più dei divieti e delle limitazioni, può fornire un utile supporto a stimolare comportamenti sicuri e virtuosi. È questo il quadro che emerge dal rapporto 2025 di The Urban Mobility Council, il think tank della mobilità promosso dal Gruppo Unipol.
Auto imprescindibile per gli italiani
Secondo quanto rilevato dal rapporto, il 70% della mobilità degli italiani avviene in ambito urbano, con l’auto privata che rimane il mezzo più utilizzato, con oltre il 50% degli spostamenti effettuati in città. Ancora marginale il trasporto pubblico che copre meno dell’8% degli spostamenti urbani, con maggiore diffusione al Nord rispetto al Sud. I numeri dunque confermano che l’auto rimane fondamentale per la mobilità degli italiani, in un Paese che vanta tra i più alti tassi di motorizzazione d’Europa con un parco circolante di oltre 41 milioni di auto private, 70 ogni 100 abitanti.
L’intelligenza artificiale in aiuto alla sicurezza stradale
In occasione della presentazione del rapporto 2025, durante il Forum di The Urban Mobiliy Council sono stati illustrati anche i risultati di due studi. Il primo, realizzato dal Politecnico di Milano in collaborazione con UnipolTech, ha creato un innovativo sistema di intelligenza artificiale, chiamato RoadSafeAI, capace di valutare il rischio stradale urbano attraverso l’analisi delle immagini della rete stradale coadiuvate da dati telematici delle scatole nere installate sulle auto. Nello studio sono stati utilizzati i dati dei dispositivi Unipol che hanno registrato oltre 80.000 frenante brusche identificate come “quasi incidente”. Questo modello di AI può essere utile alle amministrazioni locali per identificare le strade e i punti esatti che maggiormente necessitano di interventi migliorativi per la sicurezza.
L’altro studio invece è opera del Senseable City Lab del MIT di Boston che ha analizzato le strade di Milano, dimostrando che a incidere sulla velocità reale degli automobilisti è più il design urbano, come ad esempio la larghezza delle strade, che i limiti di legge imposti. Una conclusione che suggerisce che invece di mettere nuovi segnali e limitazione per aumentare la sicurezza delle nostre città sarebbe più efficace ripensare la forma degli spazi urbani.
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