Rc Auto, il primo trimestre 2015 conferma il trend di diminuzione dei prezzi

E' analogo al 2014

Dall'indagine risulta che il premio medio pagato è pari a 457 euro, mentre la variazione del prezzo medio/mediano su base annuale, rispetto al primo trimestre 2014, è rispettivamente pari a 7,8/ 7,5 per cento
Rc Auto, il primo trimestre 2015 conferma il trend di diminuzione dei prezzi

Rc Auto – L’Ivass rende noti i risultati dell’indagine Iper sui prezzi praticati nella Rc auto nel primo trimestre 2015. I numeri confermano “il trend di diminuzione dei prezzi Rc auto con riduzioni trimestrali analoghe al 2014“.

In sintesi, i risultati dell’indagine Iper sui prezzi praticati nella Rc auto nel primo trimestre 2015 resi noti dall’Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) emerge che il premio medio è pari a 457 euro, con il 50% degli assicurati che paga più di 412 eur. Inoltre, la variazione del prezzo medio e mediano su base trimestrale è pari a -3,7 per cento, mentre la variazione del prezzo medio/mediano su base annuale, rispetto al primo trimestre 2014, è rispettivamente pari a 7,8/ 7,5 per cento. I dati sulla variazione trimestrale riferiti alle principali province evidenziano la seguente “classifica” dei Comuni: Milano -3,3%, Bologna -3,2%, Roma -3%, Napoli -2,9%, Palermo -2,6 percento. Nelle stesse province la variazione annuale è stata: Milano -7,5%, Bologna -7,1%, Roma -7,4%, Napoli-8,3%, Palermo -6,6 percento.

Da molti anni l’Italia è il Paese con le tariffe più alte nel confronto internazionale, ma registra progressi considerevoli“, questo emerse, invece, il mese scorso dall’indagine condotta dall’Authority sui prezzi effettivi dell’Rc Auto, che rivelò come “il prezzo medio nel 2014 si è ridotto di quasi l’8%“, considerato comunque un ritmo troppo lento. “Se questa tendenza proseguisse allo stesso ritmo nei prossimi anni e i prezzi negli altri paesi europei restassero invece sui livelli del 2012 il divario di prezzo medio fra il nostro Paese e il resto d’Europa si annullerebbe entro il 2020.” commentò l’Ivass, che comunque evidenziò progressi sul fronte dei prezzi legati a due fattori: meno incidenti e minor costo dei risarcimenti.

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