Renault: perquisizioni in Francia, crolla il titolo alla Borsa di Parigi

Lo riporta l'agenzia Bloomberg

L'agenzia di stampa Bloomberg ha riportato che degli agenti dell'ufficio anti frode del Ministero dell'Economia francese avrebbero effettuato delle perquisizioni presso quattro stabilimenti del marchio Renault. Pare che ciò sia collegato a delle irregolarità simili a quelle che portarono allo scoppio dello scandalo Dissellate, ma per ora non ci sono conferme ufficiali
Renault: perquisizioni in Francia, crolla il titolo alla Borsa di Parigi

La nota agenzia Bloomberg ha riportato che nelle scorse giornate degli agenti dell’ufficio anti frode del Ministero dell’Economia francese avrebbe visitato alcuni siti produttivi di Renault, verificando i computer e, in generale, cercando delle verifiche circa un’eventuale violazione degli standard europei sulle emissioni, come avvenuto in America per lo scandalo Dieselgate di Volkswagen. La notizia è stata confermata da Florent Grimaldi, membro del sindacato CGT (Confédération Générale du Travail, in italiano Confederazione Generale del Lavoro), con sede a Lardy. La sua dichiarazione è stata un’eventuale verifica di un report di alcune ore prima a firma dell’Agence France-Presse.

Gli agenti avrebbero effettuato verifiche in quattro diversi siti collegati ai test degli standard dei motori e alla loro certificazione. Tutti si trovano nella zona vicino a Parigi, compresi quello di Lardy e il quartier generale della compagnia a Boulogne-Billancourt (quest’ultimo sito dovrebbe essere stato perquisito lo scorso 7 gennaio secondo AFP). Come immediata conseguenza il titolo di Renault ha perso moltissimo alla borsa di Parigi. Alle 12.30 di oggi lasciava sul campo il 21% con un valore di 68,70 € ad azione. Si tratta di uno dei maggiori ribassi di sempre dal 4 gennaio del 1999, quando il titolo perse il 23% del suo valore.

Renault ha affermato che rilascerà al più presto una dichiarazione ufficiale. Ulteriori verifiche presso l’ufficio anti frode non avrebbero portato ad ulteriori commenti. Si tratta comunque di una delle verifiche più importanti da quando lo scorso ottobre le autorità francesi, in seguito al Dieselgate, avevano dichiarato di voler scrutinare con la massima attenzione le attività delle case auto nazionali, ovvero il Gruppo Renault e il Gruppo PSA. Quest’ultimo, tra l’altro, aveva risposto non solo negando ogni coinvolgimento in qualsiasi scandalo sulle emissioni, ma anche offrendosi apertamente di lasciar testare le proprie auto a società terze, in modo da spazzare via ogni dubbio.

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