Riforma fiscale 2021: effetti su auto e costi per il possesso
Tra le misure coinvolte potrebbe esserci il superbollo
Il cammino dell’annunciata e attesa riforma fiscale è iniziato. Descritta in più occasioni come manovra necessaria e fondamentale per attuare il processo di razionalizzazione e semplificazione della grande mole di tasse che gravano sulle tasche degli italiani, la riforma fiscale coinvolgerà diverse imposte, puntando a cancellare quelle che comportano costi di gestione importanti per l’Erario senza però al contempo generare un gettito in entrata che ne giustifichi l’esistenza.
Il 5 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge delega sulla riforma fiscale, primo passo di un lungo iter con la revisione del sistema di tassazione che è ancora tutto da definire nel dettaglio, per un processo che durerà fino a 18 mesi, termine entro il quale dovrà avvenire l’emanazione dei decreti legislativi attuativi.
Superbollo verso l’abolizione?
Tra le tante tasse che saranno interessante dalla riforma fiscale dovrebbe esserci anche quella relativa al superbollo auto, imposta che ha assunto sempre più un ruolo marginale in termini di entrate per le casse pubbliche, motivo per cui potrebbe finire tra quelle tasse da eliminare considerato lo scarso rapporto “costi-benefici”.
Una ventina di micro-tributi pronti a essere cancellati
A spiegare gli obiettivi della revisione del sistema tributario, che potrebbe portare all’abolizione di circa una ventina di micro-tributi, è Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, che afferma: “La prossima riforma fiscale è destinata ad eliminare tutta una serie di tributi che comportano molti adempimenti per i contribuenti e poche entrate per lo Stato: eliminando una serie di balzelli avremmo una vita più semplice noi in Agenzia e soprattutto i contribuenti non saranno più obbligati a corse a ostacoli per rispettare le tante scadenze in calendario”.
Perdite fiscali di 250 milioni per lo Stato compensate con la stessa riforma
Si stima che la riforma fiscale costerà allo Stato circa 250 milioni di euro, per vie delle imposte abolite, con le perdite che si prevede siano ripartite nelle seguenti modalità: 152 milioni su undici imposte erariali, 91 milioni su sette imposte regionali e 10 milioni su tre imposte comunali. Ma non sarà una riforma “in deficit”, la legge delega indica già che tali perdite fiscali saranno compensate all’interno della stessa riforma.
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