Salone di Ginevra 2021: edizione a rischio, si punta al 2022?
Problemi economici ed incertezze sulla pandemia
Il Salone di Ginevra è in difficoltà. Dopo la cancellazione dell’edizione 2020, a causa della pandemia coronavirus, non ci sono certezze nemmeno sull’appuntamento del prossimo anno. L’allarme è lanciato direttamente dagli organizzatori con un comunicato, per le perdite avute lo scorso mese di marzo e per la richiesta di molti espositori di puntare ad una ripresa nel 2022.
Una perdita di oltre 10 milioni di euro
L’addio all’edizione 2020 è costato 11 milioni di franchi svizzeri, oltre 10 milioni di euro, e per questo è stato chiesto dagli organizzatori un supporto finanziario al Cantone di Ginevra. Il Consiglio di Stato ha proposto un prestito di 16,8 milioni di franchi di sostegno a GIMS, però legato ad alcune condizioni specifiche, non in linea con quanto previsto dall’organizzatore.
In particolare, queste condizioni “mirano a esternalizzare completamente la manifestazione, compreso il suo concept a Palexpo SA” e “sono in contraddizione con gli statuti e in particolare con lo scopo della fondazione fondata più di 100 anni fa”. Per questi motivi, è arrivata la rinuncia.
Gli espositori puntano al 2022
Un problema economico importante, in aggiunta alle incertezze sull’andamento della pandemia nel prossimo futuro e, in particolare, in autunno/inverno, quando è molto temuta una seconda ondata.
Probabilmente quest’ultimo è uno dei motivi per cui molti dei principali espositori del GIMS “ci incoraggiano e raccomandano vivamente di pianificare la prossima edizione per il 2022”. Quando, si presume e si spera, la situazione sarà tornata definitivamente alla normalità.
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