Salone di Parigi 2012: Marchionne rallenta sulle auto elettriche

Fiat perderebbe 14.000 dollari per ogni 500 elettrica venduta

Sergio Marchionne, intervistato al Salone di Parigi 2012, ha sterzato pesantemente sul commercio delle auto ibride ed elettriche, per il quale secondo l'ad di Fiat non ci sarebbero ancora i margini di guadagno sufficienti per renderlo un mercato gestibile dalle case
Salone di Parigi 2012: Marchionne rallenta sulle auto elettriche

Sono destinate a sollevare ulteriori polemiche le parole dell’ad del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, pronunciate durante la sua visita al Salone di Parigi nei giorni scorsi. A parte la presentazione della nuova Fiat Panda 4×4, Marchionne si è soffermato con i giornalisti per parlare del mercato in senso generale e di quello delle auto ibride ed elettriche in senso più stretto. Le sue parole non sono state di apertura nei confronti di questo segmento di mercato, anzi. Non che ci sia stata chiusura, ma per l’ad di Fiat le auto elettriche e ibride sono qualcosa che appartiene al futuro e non al presente.

Marchionne ha confermato come nel 2013 anche sul mercato americano Fiat lancerà una versione 100% elettrica della 500, ma ciò non significa che il progetto sia considerato remunerativo, anzi. Secondo le parole dell’ad, per ogni 500 elettrica venduta, l’azienda finisce per perdere ben 14.000 $. perché venderle allora? Per iniziare a creare il mercato e la mentalità giusta nel pubblico, andando a preparare uno scenario che, se tutto va bene, potrebbe divenire realtà solamente tra il 2020 e il 2025.

Facendogli notare come moltissime case avversarie, come Volkswagen (con cui pare sia nuovamente scoppiata la pace), stiano invece puntando sull’ibrido e sull’elettrico, Marchionne ha risposta come il fatto che queste auto vengano prodotte non significa che siano portatrici di guadagni per l’azienda e in un periodo nel quale anche solo far quadrare i bilanci per gli stipendi dei dipendenti diventa un problema, allora puntare con eccessiva enfasi sulla mobilità elettrica sarebbe per lo meno prematuro. L’entusiasmo nei confronti delle auto elettriche non sarebbe così giustificato. In senso generale, le auto ibride ed elettriche sono parte integrante del progetto commerciale Fiat, ma non come primo obiettivo, bensì come target da associare a numerosi altri distribuiti sull’intera filiera.

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4 commenti

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  • aLFIO ha detto:

    Allora perchè FIAT ha preso i contributi governativi concessi per sviluppare questa tecnologia?

  • Kato ha detto:

    Lo deve andare a dire a tutti gli altri costruttori che invece di utili ne fanno pure con le elettriche. Marchionne mi fa morire dal ridere perchè spare delle cazz*te allucinanti, dispensandole come verità assolute. C’è la crisi, quindi non facciamo nuovi modelli (VolksWagen, Mercedes, Bmw, Opel…) inondano i mercati riempendo e creando nuove nicche, la Fiat invece rimanda al 2050. Auguri !

  • Massimiliano ha detto:

    Già possiedo un’auto elettrica e sono uno dei pionieri di questa nuova tecnologia, penso che i grandi costruttori devono avere i propri introiti ma sono anche chiamati ad avere attenzione all’ambiente e allo sviluppo, probabilmente non è un Grande e aspetta di fare il parassita aziendale

  • Davide ha detto:

    Ma perchè non la finiscono di prenderci in giro? L’unico problema dell’auto elettrica sarebbe l’autonomia.
    Si, ma basta un piccolo generatore inserito nella vettura (magari un diesel vecchio tipo, visto che Rudolf Diesel inventò questo motore per l’olio di arachidi) e il gioco è fatto, (anche con un benzina che va a bioetilene “fiat flexfuel).
    I vantaggi sono tanti e importanti:
    -autonomia eccellente, quindi pacco batterie più piccolo, meno ingombrante e meno costoso, sufficiente a garantire 80 km (percorrenza media dell’84% delle auto circolanti in città) al costo (italiano) di 1,5 centesimi al km, o ancora meglio ricaricabile con parcheggio al sole con i pannelli di casa, in decelerazione e in discesa (costo 0!!!!);
    -consumo ottimale del carburante (ecologico) in quanto il generatore gira ad un regime ad hoc, con l’auto ferma al semaforo non si spreca niente, il motore acceso ricarica le batterie;
    -il motore elettrico poi è più semplice di un motore termico e costa meno in produzione e per la sua manutenzione.
    -siamo in tanti a sperare in un’auto così, e con una domanda elevata i costi di una produzione in serie e quindi di vendita si abbatterebbero velocemente;
    Insomma non c’è niente di nuovo da inventarsi, basterebbe mettere insieme quello che c’è già.
    Sono riuscito io a fare 106 km con una biciletta elettrica con a bordo uno scassatissimo generatorino elettrico diesel cinese, con 1,5 litri di olio di colza e la carica di casa…possibile che una casa automobilistica non riesca a fare una city car con questo sistema non la possa fare?!
    Certo che si!!, …ma poi chi ci guadagna? senza accise sui carburanti con cosa campano gli stati?…e la povera industria petrolifera?..eh già…
    Almeno diciamo a questi “signori furbacchioni” che lo sappiamo che ci stanno prendendo in giro.

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