Schäfer, CEO Volkswagen : “Taglio posti di lavoro e chiusura fabbriche unica via per risollevarci”
Il top manager tedesco ribadisce la necessità di una ristrutturazione drastica per salvaguardare il futuro dell'azienda
A leggere le recenti dichiarazioni di Thomas Schäfer, amministratore delegato del marchio Volkswagen, non sembrano esserci grandi margini per evitare un significativo taglio di posti di lavoro e la chiusura di alcuni impianti in Germania.
Il CEO di Volkswagen, in un’intervista rilasciata al settimanale tedesco Welt am Sonntag, ha ribadito il fatto che il costruttore di Wolfsburg non vede alternative a licenziamenti e chiusura di alcune fabbriche per uscire dall’attuale grave momento di difficoltà.
Solo così si rimettono i conti in carreggiata
Per il top manager tedesco ridurre forza lavoro e produzione è l’unica strada percorribile per consentire a Volkswagen di risparmiare almeno 4 miliardi di euro, permettendo così di risollevare la situazione economica e finanziaria del gruppo automobilistico e di metterlo nelle condizioni di competere sul mercato globale dei prossimi anni.
“Qualsiasi soluzione – ha affermato Schäfer – deve ridurre sia la sovracapacità che i costi. Non possiamo semplicemente mettere un cerotto sulla ferita e continuare a trascinarcela dietro, perché dopo tornerebbe a farci male in maniera seria”.
Ristrutturazione da completare entro 3-4 anni
Il taglio del personale di Volkswagen, non ancora quantificato in termini numerici e che potrebbe concretizzarsi tra uscite volontarie e prepensionamenti, per Schäfer dovrebbe completarsi in tempi brevi, al massimo nel giro di 3-4 anni, per rilevarsi efficace, spiegando che: “Non ha senso ritardare la ristrutturazione fino al 2035. A quel punto, la nostra concorrenza ci avrà giù staccato”. Parole quelle del CEO di Volkswagen che di certo non migliorano il clima intorno alla già complicata contrattazione in atto tra l’azienda e i sindacati.
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