Seat Leon 1.4 TGI, prova su strada

100 Km con meno di 4 euro, con il metano si può

I consumi sono una delle caratteristiche più importanti di un’auto, soprattutto in tempi di crisi. Così sempre più successo stanno riscuotendo soluzioni che consentono di ridurre di molto il costo chilometrico per il carburante. Lo abbiamo potuto testare a più riprese in passato, con il GPL si risparmia un 25-30% rispetto al gasolio, ma è il metano a stravincere il confronto dell’economicità. La Seat Leon TGI ci ha infatti sorpreso con dei valori sbalorditivi, ma i suoi pregi non sono solo questi. Una ottima auto, ben curata e dal look riuscito, con prestazioni sopra le aspettative.

Seat Leon 1.4 TGI a metano: Qualcuno ancora oggi storce il naso quando si parla di metano. I ricordi di file interminabili ai pochi punti di rifornimento esistenti, sono però legati ad una realtà del passato, ora profondamente cambiata. Oggi in gran parte del nostro Paese la rete distributiva è ben sviluppata, come numeri parliamo di oltre la metà degli ormai diffusissimi GPL. Negli oltre 2.000 Km che abbiamo percorso saremmo potuti andare sempre a metano, non lo abbiamo fatto solo per poter verificare la differenza di prestazioni tra benzina e gas naturale. In autostrada si può rifornire anche la domenica, ovviando all’unico vero limite di questo combustibile (almeno in Italia è così oggi): l’obbligo di servizio, che impedisce quindi di riempire i serbatoi in orario di solo self service (ma sembra che qualcuno inizi a fare eccezione). La cresciuta diffusione di soluzioni alternative ai classici combustibili ha portato le Case a produrre vetture dotate di doppia alimentazione fin dalla nascita, con modelli a benzina/GPL prima ed in tempi più recenti abbinati all’alternativa del gas naturale. Il gruppo Audi-VW, con le tre sorelle Leon, Golf ed A3, sviluppate sul medesimo e nuovo pianale MQB (in comune a moltissimi modelli attuali e futuri del Gruppo), sdogana con le versioni a metano l’uso di questo combustibile sui modelli Premium. Il successo che stanno riscuotendo è la dimostrazione che anche chi apprezza la qualità ed è disposto a spendere qualcosa in più all’atto dell’acquisto di un’auto, è comunque attento ai costi di esercizio. Il vantaggio di acquistare una Leon TGI, o una delle altre vetture nate per essere alimentate così, è una perfetta integrazione dell’impianto. Abbiamo apprezzato, ad esempio, la gestione totalmente automatica del passaggio da uno all’altro combustibile, come la presenza di un vero doppio indicatore del livello dei serbatoi. Altrettanto importanti sono però le modifiche apportate al propulsore, che lo rendono indenne dai problemi alle sedi valvole dati dalla ridotta capacità di lubrificazione del gas. In base a quanto promesso dalla Casa, la durata del propulsore e gli interventi di manutenzione periodica sono analoghi a quelli di un normale propulsore a benzina, non dovrebbe essere necessario alcun gravoso costo aggiuntivo per interventi straordinari.

Design e Interni:

Un look curato e gradevole, meritano una nota positiva i bellissimi fari anteriori
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Nel recente test della sorella 3 porte della Leon, la SC FR TDI da 184 CV, lo avevamo ribadito: con le nuove generazioni di Ibiza e Leon, il marchio Seat mantiene una immagine sportiva, ma virando decisamente verso l’eleganza, con linee pulite e davvero gradevoli. I fari anteriori, soprattutto in versione Full Led (optional da oltre 1.200 euro), sono il dettaglio che fa la differenza. A parere di molti sono ancora più apprezzabili di quelli delle due sorelle più blasonate (Golf ed A3). In questa configurazione a 5 porte la Leon perde un pizzico del carattere muscoloso della SC, ma guadagna in termini di abitabilità interna, non solo per le due porte in più, ma per qualche centimetro in più di lunghezza. In alternativa la TGI si può avere anche nella versione ST (station wagon). L’unico particolare un po’ sottotono sono i cerchi da 16”, un po’ piccolini rispetto a quanto non siamo oramai abituati a vedere, ma chi vuole può rimediare con quelli optional da 17”.

Interni: Ben realizzata e molto sobria, il CNG “ruba” solo un po’ di capacità al bagagliaio
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I materiali e la qualità non sono certo quelli di una vettura dismessa. Il cruscotto nella parte alta è bello da vedere e da toccare, grazie a plastiche morbide ed, appunto, piacevoli al tatto. L’abitabilità in questa configurazione e per 5 persone, con un buono spazio anche sui sedili posteriori, e con un bagagliaio capiente. La cui capacità, per la presenza delle bombole, scende da 380 litri a 275. Spariscono anche la ruota di scorta, rimpiazzata da un compressore, mentre lo scarico “esce” davanti alla ruota posteriore destra (lo si nota però solo se ci si china per cercarlo), per recuperare altro spazio nella porzione destinata ai serbatoi del metano. Di contro abbattendo i sedili la capacità resta ottima, mentre il piano di carico è regolare e privo di fastidiosi gradini. All’interno della vettura troviamo molti comfort, con una dotazione di serie molto buona, citiamo il climatizzatore automatico bi-zona,ed i fari abbaglianti automatici, ad esempio. Sul touch screen si possono visualizzare tutte le informazioni anche relative al consumo. Si apprezza, e molto alla luce del tipo di vettura, la gestione completa ed integrata dei consumi e dei livelli del combustibile. Per una volta, visto che solitamente non è così, trova posto infatti un doppio indicatore “vero” del livello del metano, posizionato sulla destra in basso al contagiri, in modo analogo a quello della benzina nel tachimetro. Oltre a questo è possibile avere i dati sul consumo del metano che, lo ricordiamo, si misura (e si paga) in Kg. Sulla strumentazione vengono riportati i dati sia per uno che per l’altro carburante, oltre all’utile dato sull’autonomia complessiva a disposizione. Le uniche piccole note da segnalare sono relative al navigatore, un po’ lento nel caricamento delle destinazioni e nel calcolo del percorso, oltre che privo della categoria relativa ai distributori di metano tra i Poi (punti di interesse). Quest’ultima è un’assenza rimediabile con un aggiornamento delle piantine, che auspichiamo venga rilasciato.

Comportamento su Strada:

Le ottime doti della Leon non risentono della zavorra aggiuntiva
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La Seat Leon è una vettura di qualità teutonica (anche se prodotta in Spagna), anche alla guida. Ottime sospensioni le consentono di essere reattiva e sportiva nella guida, pur con un livello di comfort molto elevato. Una nota di merito in questo senso la merita la silenziosità, non sono riscontrabili fruscii aerodinamici nemmeno ad andature autostradali. Anche i freni sono ben bilanciati e consentono di arrestare la vettura in spazi contenuti. La corsa del pedale potrebbe avere solo un po’ di modulabilità in più, ci si accorge di un piccolo “gradino” solo quando si effettuano frenate decise, tipiche quelle richieste da un improvviso rallentamento in autostrada, dove viene richiesto uno sforzo sul pedale superiore a quanto non sarebbe lecito attendersi. Con la giusta pressione però la frenata, lo confermiamo, è sempre all’altezza. La Leon TGI non risente nemmeno della zavorra aggiuntiva. Ricordiamo che la componente più importante della doppia alimentazione a metano, il serbatoio posto nella parte posteriore della vettura, comporta un aggravio di peso superiore al quintale. Comoda per lunghi viaggi autostradali, viziati nel nostro caso dal cruise adattivo di cui era dotato l’esemplare in prova, se la si mette alla frusta la Leon TGI è capace di sorprendere con una ottima tenuta di strada.

Motore e Prestazioni:

La doppia alimentazione non leva nulla alla verve del propulsore sovralimentato
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Leggendo i dati la Leon TGI potrebbe apparire una vettura un po’ lenta, con i suoi “soli” 110 cavalli, espressi da una piccola unità da 1.4 litri. In realtà la sovralimentazione fa miracoli e lo rende proprio un bel motore. La coppia massima è infatti espressa a basso regime, i 200 Nm sono disponibili già a 1.500 giri, grazie al turbo che spinge da subito. A giudizio personale la abbiamo trovata migliore nell’erogazione anche di un diesel, grazie appunto alla spinta corposa fin dai bassi regimi ed alla ottima regolarità nel crescere dei giri motore e della velocità. Buone quindi le prestazioni ed anche alle voci ripresa e silenziosità la Leon TGI merita un plauso. Il millequattro, grazie all’ottimo cambio a 6 marce è capace di un buono spunto, con un dato sullo 0-100 di 10,9 secondi. Manca il cambio DSG come opzione, non è disponibile nemmeno a pagamento. Strano perché invece sulla cugina Golf TGI è acquistabile e ben si adatta ad un’auto che fa dei bassi consumi il suo principale pregio. Il peso aggiuntivo per le bombole, che però abbiamo detto non accusarsi nella guida, non incide nemmeno troppo sulle prestazioni. La Leon TGI passa i 1.350 Kg, contro i 1.224 di una 1.4 TSI da 122 CV, ad esempio . La sorella A3 G-Tron si giova dei serbatoi in materiale composito, che sulla bilancia le garantiscono circa 50Kg di vantaggio sulla Seat. A livello pratico la configurazione a doppia alimentazione benzina / metano gestisce in modo automatico il passaggio da uno all’altro combustibile. Si alimenta sempre a metano, finché il serbatoio non è completamente a secco. La Leon TGI parte a benzina solo dopo i rifornimenti, fino a quando l’impianto non torna in pressione. Il Cng (compressed natural gas) non influisce granché sulle prestazioni, anche se a benzina si riprende con un pizzico di prontezza in più. A livello teorico potrebbe anche avvenire il contrario, perché, giusto a titolo di curiosità, il metano ha più ottani della benzina e si potrebbe potenzialmente incrementare la compressione del propulsore. Lo dimostra il record, tutt’ora imbattuto, stabilito da una Bugatti EB 110 nell’ormai lontano 1992. Grazie ad un propulsore che sfruttava questa caratteristica del gas naturale, la potenza passava da 560 a 650 CV, in grado di spingere la vettura fino a 344,7 Km/h.

Consumi e Costi:

Consumi da record assoluto, con un listino di meno di 23 mila euro
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Chi compra una vettura a metano lo fa i ridotti consumi di carburante. La Seat Leon TGI non disattende le attese dei propri acquirenti, con un consumo medio rilevato durante il nostro test di appena 4,5 Kg di metano ogni 100 Km percorsi. Dato che si traduce, per raggiungere un pareggio in termini di costo, facendo una semplice proporzione in base ad i costi dei combustibili (circa 1 euro al Kg di metano, contro 1,7 euro al litro di benzina e 1,6 per il gasolio), in un ipotetico consumo di quasi 38 con un litro di benzina, e più di 35 con un litro di gasolio. Se preferite, calcolatrice alla mano, si spende, a parità di prestazioni, meno della metà di un benzina, quasi un 30% in meno di una equivalente auto a GPL. Il sacrificio, se tale lo vogliamo chiamare, sono i circa 3 minuti per rifornire. La prima parte del serbatoio si riempie relativamente in fretta, mentre l’ultima richiede qualche istante in più. Difetti? Apparentemente nessuno, visto che con una vettura così alimentata la Casa dichiara una durata del propulsore analoga ad un benzina standard, e che anche le limitazioni che alcuni credono vi siano per il metano, sono in realtà retaggio del passato, o leggende metropolitane. Parcheggi e box sotterranei sono infatti utilizzabili, perché il gas naturale è più leggero dell’aria e non ristagna, così come i traghetti, è sufficiente avvisare e presentarsi con i serbatoi possibilmente vuoti. Vi sono invece altri vantaggi rispetto a diesel e benzina. Si risparmia anche sulla tassa di possesso. Poi l’Area C di Milano, ad esempio, è accessibile gratis fino tutto il 2016. Ricordiamo che il pieno di metano della Leon TGI è di circa 15kg (quasi 100 litri i volume), che costa intorno ad 1 euro al Kg. Con il pieno di riescono a percorrere circa 350 km, 400 con una guida molto attenta, vicino ai valori dichiarati da Seat. Abbiamo provato a fare un pieno completo con poco più di 13 euro, uno dopo circa 200 Km percorsi pagando in moneta meno di 7 euro, vi garantiamo che sembra di tornare ai costi del carburante che pagavano forse i nostri genitori quando eravamo bambini. Con la benzina si ha a disposizione il serbatoio standard della Leon, abbiamo rilevato un consumo di circa 16 Km/l con alimentazione a benzina, ci si avvicina ai 20 con un litro ai 130 km/h autostradali. Per quanto riguarda il costo, è di 22.780 euro il listino della Seat Leon TGI. Su quella in prova erano installati un buon numero di accessori tra i quali, ad esempio, il sistema di regolazione di velocità con controllo automatico della distanza di sicurezza (540 euro), il sistema di navigazione (670), i proiettori full LED (1.220). Buona la dotazione di serie, non manca nulla di ciò che è indispensabile, con qualche optional si può però darle un aspetto più ricco o più sportivo, ad esempio con 390 euro si possono scegliere cerchi da 17” anziché i 16 di serie.

In conclusione
La Seat Leon TGI ha saputo convincerci davvero. Grazie sicuramente a consumi ridottissimi, ma anche per le buone prestazioni e per i molti pregi della vettura. Se abitate in una zona con una buona diffusione di punti di rifornimento, è un’auto di cui vi innamorerete per quanto saprà farvi risparmiare, ma non solo.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Consumi da record, ottima qualità e vettura apprezzabile da tanti punto di vistaUn po’ di spazio in meno nel bagagliaio, assenza del DSG anche tra gli optional

Seat Leon TGI: la Pagella di Motorionline

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