Sicurezza e gestione: a Monza si discute su come tenere al meglio le nostre strade

Interventi di numerosi esperti, tra cui SMA Road Safety

Sicurezza e gestione: a Monza si discute su come tenere al meglio le nostre strade

Un tempo si diceva che tutte le strade portavano a Roma e per quanto questa fosse un’iperbole, è stata una frase che perfettamente ha rappresentato l’importanza delle strade nella nostra vita quotidiana. La loro manutenzione e la loro gestione, sotto ogni aspetto, sono fondamentali per la nostra società ed è per questo che incontri come quello che si è tenuto negli scorsi giorni a Monza, presso la sede del Gruppo Meregalli (prestigiosa azienda vinicola che, ovviamente, ha il suo ruolo nella sicurezza di chi si mette al volante), sono di fondamentale importanza. Sia per chiarire le regole, sia per introdurre nuove idee.

Una spesa significativa

All’incontro erano presenti numerosi rappresentanti dei vari attori che fanno parte del mondo della gestione della strada in Brianza. I vari argomenti affrontati, però, riguardano tutto il Paese, anche in senso diretto: dal punto di vista economico, infatti, gli incidenti stradali non rappresentano solamente una tragedia a livello personale e privato, ma anche un esborso notevole che nel 2013 ha raggiunto l’1% del PIL italiano, con una cifra “monstre” da 18 miliardi di euro. Secondo i dati forniti, nel decennio che va dal 2010 al 2020 l’Italia ha speso circa 98,3 miliardi di euro per la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture di trasporto, che possono sembrare tanti finché non la si paragona alla spesa di altre nazioni a noi simili come la Germania (227 miliardi di euro), la Francia (223 miliardi) e il Regno Unito (186 miliardi).

Sicurezza attiva e passiva

Per capire quali siano le strade per il miglioramento sono intervenuti 13 relatori in totale, tra cui Roberto Impero, esperto internazionale di sicurezza stradale e AD di SMA Road Safety: “Esistono due tipologie di sicurezza – ha spiegato Impero – quella attiva, che concerne il comportamento dell’automobilista e i sistemi ADAS, e quella passiva, preposta a diminuire o azzerare le conseguenze negative di un incidente d’auto. Rientrano in questa seconda categoria le cinture di sicurezza, gli airbag, i poggiatesta, ma soprattutto i dispositivi di ritenuta stradale, come le barriere laterali (guardrail e newjersey), gli attenuatori d’urto frontale e i terminali di barriera. Spesso quando si parla di sicurezza stradale si pensa unicamente al comportamento alla guida, mentre moltissime strade, urbane ed extraurbane in particolare, presentano ancora troppi ostacoli non protetti: alberi, terminali di guardrail, piloni, cuspidi e pali segnaletici che, in caso d’impatto, anche a bassa velocità, possono generare gravi conseguenze agli occupanti del veicolo”.

Tavola Rotonda Sicurezza Stradale a Monza - I Relatori

La sicurezza passa dalla segnaletica

Il Nuovo Codice della Strada tenda a sanzionare sempre e solo i comportamenti umani sbagliati – ha spiegato Paolo Mazzoni, Consigliere delegato ai rapporti istituzionali di Assosegnaletica – ma in Italia moltissimi incidenti sono riconducibili anche al cattivo stato di salute delle nostre strade e alla scarsa manutenzione della segnaletica, che è diventata oramai il simbolo più visibile di questa ‘Insicurezza Stradale’. Ovunque possiamo trovare segnali vecchi, incoerenti e, a volte, anche se nuovi, sbagliati o con difficoltà a dialogare con i nuovi sistemi di guida assistita delle auto più recenti. La sicurezza stradale non è un lusso ma una condizione essenziale del nostro vivere la mobilità quotidiana. Meglio cambiare un segnale vecchio e invisibile prima che lui ci cambi la vita per sempre”.

Non solo auto

Ovviamente alla Tavola Rotonda sulla Sicurezza Stradale non si è parlato solo di auto, ma anche degli attori più fragili della strada, come pedoni e ciclisti. Silvio De Capitani, Vicepresidente di FIAB Monza in Bici, ha sottolineato come “la sicurezza dei ciclisti sia una priorità non più procrastinabile e necessiti di una pianificazione urbana che metta davvero al centro la mobilità sostenibile”. In generale sono state introdotte nuove tecnologie e idee, insieme alle raccomandazioni di istituzioni e forze dell’ordine, nella speranza che il discorso sulla sicurezza stradale possa espandersi sempre di più nel nostro Paese.

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