Smart Urban Mistery Tour: con la city car per eccellenza a scoprire la Città Eterna [FOTO e VIDEO]

Per dimostrare che per l’Urbe la Smart conviene anche elettrica

Chi vi scrive, così come molti dei nostri colleghi, ha sempre avuto qualche difficoltà a comunicare l’auto elettrica. Si tratta di una nuova tecnologia, che per forza di cose incontra delle resistenze e numerosi dubbi, alcuni legittimi e altri meno. È innegabile, però, che le auto ad alimentazione elettrica faranno parte del nostro futuro, resta da vedere con che ruolo e quale diffusione. Soprattutto al giorno d’oggi, infatti, ci sono alcune cose che le vetture elettriche possono fare e altre meno. Ci sarà un’evoluzione, così come avvenuto ad esempio con la Formula E (ricordate che nelle prime stagioni una vettura non riusciva nemmeno a finire un ePrix e occorreva preparare due auto?) e siamo convinti che anche per le auto a benzina ad inizio ‘900 si fecero gli stessi discorsi di oggi sulle elettriche, in un’epoca in cui “fare il pieno” non era esattamente semplice come entrare in una stazione di servizio (“Il cavallo resterà, l’auto è passeggera” pare abbia detto nel 1903 Horace Rackham, avvocato niente meno che di Henry Ford). Fatte tutte queste numerose premesse, l’auto elettrica deve ancora sistemare diversi problemi, ma già adesso è pienamente utilizzabile per un certo tipo di spostamenti. Ecco perché, secondo noi, la Smart ForTwo elettrica è una delle vetture più sensate al momento sul mercato e ne è convinta anche Mercedes-Benz Italia, che ha invitato la stampa ad un giro molto particolare di Roma.

Perché organizzare lo Smart Urban Mistery Tour?

Lo Smart Urban Mistery Tour è il nome di un evento dedicato alla stampa al quale abbiamo partecipato anche noi di Motorionline. Al di là dell’evidente e legittimo interesse commerciale da parte della casa di Stoccarda di far parlare del proprio prodotto, questo “tour” per le strade di Roma, vera e propria capitale non solo d’Italia ma anche del mondo Smart, voleva dimostrare l’efficacia di un’auto delle dimensioni della piccola tedesca (ormai comprovata oltre ogni ragionevole dubbio nel corso degli anni) unita alla tecnologia elettrica, che non solo consente di risparmiare sul carburante e ridurre il proprio impatto ambientale, ma permette di accedere a zone altrimenti interdette (se non a fronte di un pagamento) alle vetture con motore a combustione. Certamente l’autonomia da circa 150-160 km della Smart non permette di afre lunghissimi viaggi, ma la piccola tedesca stessa non è mai stata pensata per questo scopo, nemmeno nelle sue versioni benzina e diesel. Certo, volendo si può fare un Milano-Roma in Smart, ma si tratta di un caso eccezionale e in questo campo occorre ragionare sui grandi numeri e non sulle esperienze singole. Ecco allora che i dati fornitici dalla stessa Mercedes sulla base di una ricerca interna diventano particolarmente chiarificatori: il 41,4% degli spostamenti quotidiani effettuati dai clienti Smart è compreso tra i 2-10 km e il 40,2% addirittura sotto ai 2 km. Solamente il 16,6% si assesta tra i 10 e i 50 km, mentre una fetta piccolissima di utenti, per la precisione l’1,8%, supera i 50 km. Con più di tre quarti di utenti sotto i 10 km, va da sé che persino la tanto temuta ricarica non deve nemmeno essere effettuata tutti i giorni (e comunque anche con una presa domestica si passa dal 10% all’80% della batteria da 17,6 kWh in circa 6 ore, ovvero una notte di sonno o una giornata di lavoro). Non c’è la pretesa che la Smart elettrica vada bene a tutti, ma del resto nessuna auto è mai stata concepita per soddisfare tutte le esigenze (provate a parcheggiare in centro con una monovolume o a passare per strade strette e intasate con un SUV da 5 metri).

Com’è stato lo Smart Urban Mistery Tour?

Tornando allo Smart Urban Mistery Tour vero e proprio, la piccola elettrica di casa ci ha portato in due luoghi, per noi “misteriosi”, di Roma. Entrambi sono visitabili, ma occorre organizzarsi prima, soprattutto per uno. La prima tappa è stata immediatamente sotto alla Colonna Traiana, dove nelle viscere di Palazzo Valentini si trovano i resti di due domus romane di importanza storica immensa, che danno una visione non solo dell’architettura romana (e in parte medievale a causa delle costruzioni successive), ma anche del loro vivere quotidiano, diverso e contemporaneamente simile al nostro. La seconda tappa, che a noi giornalisti è stata nascosta fino a destinazione, si trovava esattamente sotto al tempio del Divo Claudio, marito di Agrippina (forse da lei avvelenato) e padre adottivo del noto imperatore Nerone. Sotto al tempi voluto dalla consorte. Infatti, sono state scavate nel corso dei secoli delle miniere. Sembra strano pensarlo, ma sotto alle strade di Roma di sono delle miniere, da cui si estraevano per lo più materiali da costruzione come il tufo. Visitabili tramite prenotazione, queste cave sono una testimonianza anche della vita durante la seconda Guerra Mondiale, quando vennero usate come rifugi anti-aereo (vi sono ancora i rimasugli dei fili elettrici che vennero tirati all’epoca per illuminare i cunicoli. Pur senza essere un labirinto, non conviene perdersi in queste gallerie. Qui si trovano anche due piccoli “laghetti”, uno derivante dall’acqua filtrata dalla superficie e un secondo, invece, che nasce dalle falde sottostanti e quindi composto di acqua talmente pura (almeno secondo le ultime analisi che risalgono al 2005) che si dice che in passato un abate del monastero soprastante venisse qui per farsi il bagno. Con il caldo che ha fatto in queste settimane, tra l’altro, il clima delle cave risulta estremamente piacevole.

Con questo secondo “mistero” si è conclusa la nostra visita di Roma a bordo delle Smart elettriche, che, per dovere di cronaca, avrebbero avuto abbastanza carica per visitarne ancora tanti altri. È ovvio che le vetture elettriche ne hanno ancora tanta di strada da fare, ma forse non dovremmo lasciarci impressionare così tanto dall’altissima attenzione mediatica e pubblicitaria di cui godono. Si tratta di una nuova tecnologia che, per molti versi, è ancora poco diffusa, come sempre avviene e muoverà i suoi passi fino, secondo noi, a trovare un giusto equilibrio. Nel frattempo, per vivere la città sono ormai più che mature, Smart ForTwo in primis.

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