SsangYong: avviata la procedura di amministrazione controllata
Casa coreana a caccia di un acquirente per evitare il fallimento
Con una decisione dei giudici di un tribunale fallimentare di Seul è stata avviata la procedura di amministrazione controllata per SsangYong. Si tratta delle seconda volta, nel giro di un decennio, che la Casa coreana viene sottoposta in amministrazione controllata dopo che il Gruppo Mahindra, che detiene la proprietà del marchio asiatico, non ha trovato un acquirente in grado di rilevare SsangYong e assicurargli un futuro.
Mahindra non è riuscita nel rilancio della Casa coreana
Lo scorso dicembre la SsangYong aveva avanzato la richiesta di accedere alla procedura concorsuale per via del mancato rimborso di un prestito bancario. Ora è arrivata la messa in liquidazione coatta amministrativa con la quale si punta a trovare una società che rilevi il controllo della Casa corena subentrando a Mahindra. Il costruttore indiano già nel 2001 aveva evitato il fallimento di SsangYong acquistando il 75% del capitale. In questo decennio Mahindra ha provato a rilanciare il marchio incrementando i volumi commerciali e produttivi, senza però riuscirsi: agli ingenti debiti dell’azienda nel 2020 si sono aggiunte le gravi conseguenze derivanti dalla pandemia del coronavirus, con vendite crollate di oltre il 30%, ricavi in flessione del 19% e perdita operativa salita significativamente arrivando a oltre 330 milioni di euro.
Alla ricerca di un acquirente per evitare il fallimento
La crisi conseguente alla pandemia ha spinto Mahindra a tirarsi fuori dall’impegno nei confronti di SsangYong per evitare che le gravose perdite della Casa coreana e le continue necessità di immissione di liquidità potessero avere ripercussioni sulle attività principali del gruppo indiano. Ora SsangYong ha tempo fino a giugno per definire un piano di rilancio da presentare al tribunale fallimentare, ma cosa ancora più importante sarà riuscire a trovare, quanto prima, una società interessata a rilevare le sue attività, unica via per evitare il definitivo fallimento.
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