Stellantis, Tavares interverrà in audizione in Parlamento l’11 ottobre
Il gruppo apre al "costante dialogo e confronto" per affrontare il momento di crisi dell'auto
Stellantis annuncia che Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo automobilistico, interverrà in audizione in Parlamento venerdì 11 ottobre.
“La complessa congiuntura internazionale ed europea in cui si trova il settore dell’automotive – si legge nella nota di Stellantis – richiede risposte rapide, frutto anche dell’interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte. In questo contesto, il contributo e la volontà di dialogo e di confronto di Stellantis è costante. A cominciare dal rapporto con le Istituzioni: dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato dal ministro Adolfo Urso, al Parlamento”.
Il costruttore automobilistico conferma quindi che “in questo spirito di collaborazione, a seguito delle interlocuzioni con il presidente della X commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, Alberto Luigi Gusmeroli, l’amministratore delegato del gruppo, Carlos Tavares, interverrà in Commissione il prossimo 11 ottobre alle ore 13“. Nell’occasione l’ad di Stellantis “potrà offrire il quadro più esaustivo sulla produzione automobilistica del Gruppo in Italia, oggetto dell’audizione”.
La crisi tra scioperi e cassa integrazione
Tavares proverà dunque a chiarire le intenzioni del gruppo automobilistico per il futuro della produzione in Italia e le misure che vuole mettere in atto per contrastare la crisi. Un momento complicato per Stellantis che, oltre ai dati di mercato che hanno costretto il gruppo a rivedere i target 2024, è accentuato dallo sciopero di otto ore che i sindacati (Fim, Fiom e Uilm) hanno proclamato per il 18 ottobre nelle fabbriche Stellantis e nell’intero indotto auto.
L’annuncio dell’intervento di Tavares in Parlamento arriva nel giorno in cui è stato reso noto l’allungamento della cassa integrazione nell’impianto torinese di Mirafiori, dove la produzione della 500 elettrica sarà sospesa fino al 1° novembre per la persistente “mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa”.
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