Suzuki, Massimo Nalli sul futuro dell’auto: “Elettrico si, ma non è soluzione univoca”

Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia, affronta una serie di tematiche d’attualità dell’automotive rispondendo ad alcune domande in una mini-intervista video condotta da Agos, partner della Casa automobilistica giapponese.

Sul problema della carenza di componentistica, questione che sta gravando ormai da circa un anno in maniera significativa sul settore automotive, Nalli si dichiara fiducioso in vista del prossimo futuro. Il presidente di Suzuki Italia spiega come gli effetti della ripresa post-blocco delle attività a causa della pandemia abbiano generato una pressione sulle riserve di materie prime e di componenti che ha provocato dei ritardi nella produzione. Tuttavia Nalli si aspetta che nel 2022 la crisi di componenti possa gradualmente attenuarsi, facendo ripartire le produzioni a pieno ritmo delle Case automobilistiche, Suzuki compresa. 

I motivi che rallentano la diffusione di massa della mobilità elettrica

Parlando di mobilità del futuro, Nalli, che ricorda come attualmente Suzuki sia l’unico brand ad avere l’intera gamma esclusivamente ibrida, afferma che sono essenzialmente tre i fattori che fanno da freno alla diffusione della mobilità elettrica: il prezzo ancora troppo elevato delle auto elettriche rispetto a quelle a motore termico; l’autonomia marcatamente inferiore rispetto alle auto benzina e diesel; la scarsa capillarità delle infrastrutture di ricarica.

Trazione elettrica interpretabile con più tecnologie

Il numero uno di Suzuki Italia si sofferma poi sulle caratteristiche che avrà l’auto del futuro, ribadendo che, seppur la strada dell’alimentazione elettrica sarà quella principale, non ci sarà una tecnologia univoca d’interpretazione della trazione elettrica a prevalere su tutte le altre. Nalli sottolinea infatti che ci sarà spazio per “applicazioni” differenti, a partire dall’utilizzo dell’idrogeno per generare energia, tecnologia questa sulla quale Suzuki punta da tempo.