Tesla non potrà registrare il nome “Robotaxi”: l’ufficio brevetti dice no
L’USPTO ha respinto la richiesta per "Robotaxi" perchè troppo generica
L’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USTPO) ha respinto il tentativo di Tesla di registrare il marchio “Robotaxi“, termine utilizzato dall’azienda per riferirsi ai suoi veicoli a guida autonoma, che devono ancora arrivare sul mercato. Inizialmente, il termine “Robotaxi” doveva indicare l’evoluzione dei veicoli Tesla già esistenti (Model S, X, 3, Y e Cybertruck) una volta che questi fossero diventati totalmente autonomi eventualità annunciata da Elon Musk diverse volte in passato ma che ancora non si è verificata.
L’ufficio brevetti americano dice no a Tesla: non può registrare “Robotaxi”
Ma con l’evento “We, Robot” di ottobre 2024, Tesla ha svelato due nuovi veicoli a guida autonoma: un robotaxi dedicato e un Robovan. Elon Musk ha descritto il primo anche come “Cybercab”. Poco dopo, Tesla ha depositato i marchi “Robotaxi”, “Robovan”, “Cybercab” e “Robobus”. Tuttavia, secondo TechCrunch, l’USPTO ha respinto la richiesta per “Robotaxi”, giudicandolo un termine troppo generico per essere registrato. L’USPTO ha osservato che il termine “robotaxi” è già ampiamente usato da altre aziende e media per descrivere veicoli autonomi, motivo per cui ha respinto la richiesta di Tesla. La decisione non è ancora definitiva e l’azienda può fare ricorso. Anche il marchio “Cybercab” è stato bloccato, poiché l’ufficio sta valutando altre richieste simili.
Nel frattempo Tesla deve fare i conti con un significativo rallentamento della domanda in Cina, il suo secondo mercato più importante, complice la crescente concorrenza dei produttori locali e un clima politico meno favorevole ai marchi statunitensi. Secondo i dati della China Passenger Car Association, ad aprile 2025 la Gigafactory di Shanghai ha prodotto 58.459 unità tra Model 3 e Model Y, segnando un calo del 6% rispetto allo stesso mese del 2024.
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