Volkswagen Touareg 2018: l’assioma del termine “amplificato” [TEST DRIVE]
A bordo di una versione dotata del 3.0 litri TDI da 286 cavalli
“Erfahrung, in tedesco “esperienza”, deriva dall’antico Irfaran, “viaggiare”.” Il saggista italiano, Stefano Lanuzza, spiega con semplicità che ogni viaggio, in sostanza, è un’esperienza. Di conseguenza l’espressione “esperienza di viaggio”, seppur alla luce di tale presupposto possa risultare ridondante come concetto, appaia di conseguenza un inscindibile assioma. Un principio valido, se si parla di auto, soprattutto quando le dimensioni interne aumentano o i contenuti della stessa auto stuzzichino o espandano i desideri di ogni viaggiatore, rispondendo alle più diverse richieste. La citata esperienza di viaggio dunque è riplasmata, con i dovuti limiti. La nuova Volkswagen Touareg, ad esempio, può essere considerata un’amplificazione di questa, sebbene tal modo di viaggiare non possa essere valutato come universalmente condiviso e generalizzato.
Dimensioni, caratteristiche e contenuti sono tutti aspetti già anticipati all’interno di un precedente articolo, che potete consultare utilizzando questo link. Nell’occasione sono soprattutto il dinamismo dell’auto e la funzionalità d’insieme ad attrarre la nostra attenzione.
Non si possono non notare le ampie dimensioni, del resto siamo di fronte a un’ammiraglia. Così come non si possono scindere queste forme generose dalla variegata architettura tecnologia, preziosa quanto produttiva nel gestire le manovre, nel sottolinearti i pericoli, nel suggerire come comportarsi. Stiamo parlando di sistemi di assistenza e, in questo caso, il verbo “guidare” sopravvive ancora.
Un altro passo verso la cosiddetta “guida autonoma”, ad ogni modo, è compiuto. Le correzioni sul volante del Lane Assist, piuttosto che le varie segnalazioni visive e sonore proposte sul cruscotto o localizzate in altri punti, sottolineano il percorso segnato e costante verso una guida sempre più composta e sicura. Ci si può ancora divertire, senza dubbio, ma sotto gli occhi vigili dei vari sistemi. Il poderoso motore Diesel TDI V6 di 3.0 litri asseconda i nostri impulsi, sprigionando nell’occasione ben 286 cavalli e 600 Nm di coppia massima. Spinge generoso ad ogni sollecitazione. Ma il peso della vettura si avverte sempre durante la marcia, dato che supera di base le due tonnellate. Nonostante il pregevole lavoro dei tecnici, che hanno limato il valore di ben 106 kg rispetto alla precedente generazione, la massa preme soprattutto alle basse velocità, quando si incontrano delle sconnessioni o si affrontano curve e tornanti. Il volante lo comunica silenziosamente. Rollio e coricamento laterale permangono, ma smorzati sensibilmente dall’azione delle opzionali soluzioni messe a punto dai tecnici della casa. La combinazione tra sospensioni ad aria, ruote sterzati e sistema anti-rollio con barre stabilizzatrici a regolazione elettromeccanica forniscono una stabilità apprezzabile, plasmando un dinamismo non totalmente fluido, ma progressivo e incalzante. Non impressiona per agilità, ma gratifica per il comfort di bordo proposto e per la dose di spazio rafforzata dalle ampie vetrate. Questo favoriscono anche la visibilità, assieme a una posizione di guida degna di un “capitano”. Sebbene, senza il supporto degli accennati dispositivi, le manovre di parcheggio e quelle in città risulterebbero più impegnative. Ad ogni modo serve un buon margine per completare un parcheggio, ad esempio. Le dimensioni sono notevoli. Ma, tutto sommato, non è complicato gestire qualsiasi spostamento, affidandosi al lavoro dei sensori e dei visori, oltre al sistema a quattro ruote sterzanti che pare accorciare “virtualmente” ogni movenza negli spazi più congestionati.
Uno spunto diverso è legato ad ogni modalità tra le diverse disponibili. Si varia da un utilizzo più efficiente a uno più spumeggiante, sino a modalità da sfoggiare sui percorsi presenti al di fuori dell’asfalto. L’altezza da terra varia (da -15 a +70 millimetri), grazie all’azione delle citate sospensioni ad aria e anche l’accesso al baule è agevolato, abbassando la soglia di carico. Rispettando il principio base che tutto è amplificato, anche il volume parte dal ragguardevole dato di 810 litri, senza reclinare gli schienali della seconda fila. Un valore cresciuto di ben 113 litri.
Per concludere il quadro dedicato alla meccanica, il motore Diesel provato è legato alla sola trasmissione automatica otto rapporti, stessa cosa per un’unità similare ma meno potente (231 cavalli) prospettata a giugno. La trazione è integrale 4MOTION e l’accelerazione da 0 a 100 km/h della versione testata è coperta in 6,1 secondi, raggiungendo i 235 km/h di velocità massima, se privo di sospensioni pneumatiche. Oppure ci si può spingere leggermente più su, a quota 238. Passando a consumi ed emissioni, la media segnalata ammonta a 6,9 litri per 100 km e 182 grammi di CO2 per chilometro. Il test affrontato, però, non ha permesso di effettuare delle valutazioni in merito. È necessario un test più approfondito e variegato.
Se la dinamica di guida agevola prettamente il comfort di bordo, ulteriori benefici derivano soprattutto della dotazione opzionale che arricchisce l’abitacolo. La visione è catturata subito dall’ampio display da 15 pollici del sistema infotainment top di gamma Discover Premium (di serie invece è proposto uno schermo più contenuto da 9,2 pollici), affiancato al quadro strumenti digitale Active Info Display da 12,3 pollici ulteriormente evoluto. Assieme rappresentano l’Innovision Cockpit della nuova Touareg. Opzionali sono anche un head-up display schematico e funzionale, per la prima volta proiettato sul parabrezza e non su un elemento interno, oltre alle luci ambientali di un pacchetto che consente di personalizzare l’abitacolo. Senza dimenticare la suggestione prodotta dal sofisticato sistema Nightvision, che tramite le immagini di un visore a infrarossi riproposte sul quadro strumenti e all’azione congiunta dei fari IQ.Light LED Matrix, estendono ed agevolano la percezione di possibili individui o animali sul percorso, quando la luminosità è piuttosto scarsa, senza disturbare chi viaggia in senso opposto.
L’orecchio può essere ammaliato da un potente impianto audio firmato Dynaudio da 730 watt e legato a quattordici altoparlanti e sotto il vano del bagagliaio un subwoofer. Una schiena affaticata, può uscirne rinfrancata dal massaggio applicato dai speciali cuscinetti ad aria immersi nello schienale, oltre che dalla variegata regolazione dei sedili. Sono diversi, insomma, i pacchetti che consentono di potenziare la vettura esteticamente (ruote da 18 a 21 pollici, elementi vari e vernici) e sostanzialmente (sistemi tecnologici orientati alla sicurezza, al dinamismo e all’intrattenimento). Ma ogni passaggio ha un costo, partendo da una cifra di 61.000,00 Euro per una versione Style da 231 cavalli, al momento non ancora disponibile, o da 65.500,00 Euro se si propende per il modello più potente. La gamma presenta solo le due unità Diesel accennate. La panoramica poi sale, comprendendo le più accessoriate versioni Advance, nelle differenti varianti Elegance e Atmosphere, da cifre che superano anche abbondantemente i 70.000,00 Euro. Quindi, al vertice, i più caratteristici modelli R-LINE, anche nella peculiare variante Black con distintivi richiami scuri. La prevendita è già iniziata ad aprile.
In sintesi: la nuova Touareg è l’evoluzione di una formula che privilegia abbondanza contenutistica, spazio, concretezza, al livello più alto secondo Volkswagen. Una macchina per chi ama il comfort di guida, per chi necessita di tanto spazio durante gli spostamenti (senza dimenticare che questa generazione ha una potenza trainante che può arrivare anche a 3,5 tonnellate e un sistema che agevola il parcheggio di quanto trasportato assieme), per colui o colei che resta affascinato dagli ultimi ritrovati tecnologici, ormai fondamentali per rendere unica ogni “esperienza di viaggio”. Un’auto premium, dunque, proposta a cifre importanti.
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