Volvo starebbe valutando il lancio di una super compatta ibrida
Occorre però pianificare la creazione della piattaforma
Si progetta il futuro in casa Volvo. La casa svedese avrebbe infatti in programma la costruzione di una nuova vettura di segmento B, possibilmente con un motore ad alimentazione alternativa. Si parla di elettrico, naturalmente, ma sembrerebbe comunque più probabile l’arrivo di un modello ibrido, anche se il progetto sarebbe per ora solamente nelle sue fasi iniziali. Ad affermarlo è stato Lex Kerssemakers, responsabile pianificazione prodotto del marchio, al magazine inglese Autocar. «Al momento non abbiamo piani, ma sappiamo bene che il ruolo del segmento B sta aumentando in termini di vendite e allo scopo di abbassare la media delle emissioni nocive. Ad ogni modo, anche nel caso dovessimo decidere di procedere, avremmo bisogno di un partner per la piattaforma, oltre che una garanzia per quanto riguarda il potenziale motore elettrico o ibrido.»
Queste valutazioni, per molti versi, arriverebbero proprio nel momento giusto, dato che Volvo, insieme ai nuovi proprietari di Geely, sono al lavoro in questi mesi sulla prossima piattaforma scalabile che dovrebbe essere lanciata nel 2015 e servire come base per le nuove generazioni di S60 e di XC90. «Abbiamo valutato attentamente la possibilità di creare joint venture con i nostri partner – ha continuato Kerssemakers – Ma quando la scadenza è arrivata senza un accordo, abbiamo deciso di procedere da soli. Quello che è chiaro è che non possiamo permetterci questo genere di investimenti per più piattaforme, ma non posso escludere le possibili partnership.»
Del resto, l’eventuale progetto di una nuova super compatta ibrida sarebbe sostenuto dalle vendite della Volvo V60 ibrida plug-in, la cui domanda sarebbe al momento stabilmente superiore all’offerta preventivata dal marchio. La casa si aspettava di vendere fino a 5.000 esemplari nel primo anno di commercializzazione, ma la domanda sembrerebbe essere addirittura orientata verso il traguardo delle 10.000 unità. «Solo in Olanda, dove la fiscalità incoraggia l’acquisto di questo genere di auto, abbiamo venduto ben 3.000 auto plug-in ibride nei primi sei mesi – ha concluso il dirigente svedese – La nostra sfida è ora quella di adeguare la produzione, perché una simile auto comporta molto lavoro, specialmente con i fornitori esterni. Non si può aumentare la produzione semplicemente con un gesto.»
Ultime parole per quanto riguarda la nuova XC90, che dovrebbe essere presentata nel corso del prossimo anno. Ancora Kerssemakers ha voluto chiarire la situazione del progetto. «Il pubblico vede in questa tecnologia uno dei punti più importanti e sono critici nei suoi confronti, perciò questi settori sono divenuti delle chiavi di volta per il futuro di Volvo. Una XC90 con motore a quattro cilindri e sistema ibrido sarebbe potuta sembrare folle fino a cinque anni fa, ma ora è chiaro che il mondo è cambiato. Non siamo la BMW, le nostre vendite non dipendono dalla costruzione di un’auto intorno ad un motore, per cui attraverso queste innovazioni possiamo differenziarci dalla concorrenza senza sacrifici.»
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