Volkswagen Tiguan, la seconda generazione cresce ed alza l’asticella [VIDEO PROVA SU STRADA]

Salgono qualità e dimensioni, disponibile anche un motore solo per l’Italia

Basata sulla piattaforma MQB, la seconda Tiguan è più lunga, con una abitabilità superiore e con una qualità davvero eccellente. A patto di spendere qualcosa in più per gli optional, può arrivare ai livelli della concorrenza più blasonata, mentre con il TDI 1.6 si propone ad un pubblico più ampio

Volkswagen Tiguan 2.0 TDI 150 CV Executive 4Motion DSG – La casa tedesca ha lanciato modelli che hanno fatto la storia dell’auto, alcuni dei quali sono arrivati fino ai giorni d’oggi. Dal Maggiolino al mitico furgoncino Bulli, ma anche Golf, Polo e Passat, tanto per citarne alcuni. La Tiguan ha una storia relativamente giovane, ma siamo sicuri che in futuro sarà anch’essa parte di questa lista prestigiosa. La sua seconda generazione ha debuttato lo scorso anno, quasi una decade dopo la prima Volkswagen Tiguan del 2007.

La nuova punta ad alzare l’asticella, soprattutto in termine di qualità generale e dotazione tecnologica. L’esemplare in prova ne è una testimonianza evidente. Se non ci si lascia intimorire dal saldo finale e si arricchisce la vettura con gli optional migliori, si è di fronte ad un risultato davvero notevole. Parliamo di accessori come il virtual cockpit, che può sostituire la classica strumentazione analogica con un grosso display, ma anche la climatizzazione tri zona, comandabile anche attraverso lo schermo dell’infotainment sulla console centrale, oppure il cruise control adattivo, che può gestire la marcia fino a veicolo fermo.

Design e Interni:

Più lunga e versatile, mantiene lo stile della prima generazione, che evolve ed affina

Sul fronte estetico la seconda Tiguan cresce di 6 centimetri in lunghezza e ben 8 di passo, salendo a quota 449 cm, per 184 di larghezza, con un passo di 268, mettendo sul piatto un bagagliaio da ben 615 litri, che sale fino a 1.655 se si ribaltano gli schienali posteriori. La Tiguan di seconda generazione non taglia con il passato, ma evolve il look e le linee di un modello che aveva oramai 9 anni alle spalle. Una testimonianza, questa longevità, di un aspetto che è piaciuto fin da subito al pubblico, al punto che anche a fine carriera i dati sulle vendite non erano scesi molto.

La vettura si presenta con un muso alto, contraddistinto dal family feeling con altri modelli della casa tedesca, come la calandra larga che abbraccia i fari senza soluzione di continuità, formando un unico elemento orizzontale sottile, dai listelli cromati fino ai gruppi ottici, con sottili luci diurne, che rendono ancor più affilato il look in movimento. Marcate e doppie nervature corrono lungo il cofano e per tutta la parte alta della fiancata, sottolineando la linea di cintura con un tocco di elegante sportività. Un mix che la fa apprezzare ad un pubblico molto eterogeneo, dal più sportivo al signore distinto, ciascuno dei quali ne coglierà l’aspetto che per lui è più importante.

Oltre al frontale aggressivo, con la parte bassa disegnata da grosse prese d’aria, al posteriore la Tiguan si presenta pulita nel look, arricchito da moderni gruppi ottici e da un paraurti alto, reso più dinamico dalla parte bassa in plastica nera a contrasto e dallo scarico, in questo caso doppio e sulla sinistra.

Interno: Sale di livello, ma con gli optional sa fare ancor di meglio

L’adozione della piattaforma MQB e lo sviluppo di una vettura completamente nuova rispetto alla precedente generazione, ha consentito di salire con le dimensioni esterne. Come detto, il dato più rilevante è quello del passo, che cresce di ben 8 cm, arrivando a quota 268. Da questo deriva il grosso incremento in termini di abitabilità interna, con i passeggeri posteriori che hanno grande spazio a loro disposizione, che può ulteriormente aumentare spostando indietro la panca, di tipo scorrevole. Alle loro spalle troviamo un bagagliaio dalla generosa capacità, minima di oltre 500 litri, che sale a ben 615 litri a panca “tutta avanti”, ma si sale ancora, fino a quota 1.655 se si ribaltano gli schienali posteriori, grazie ai comodi comandi posizionati nel vano del bagagliaio.

La soglia è al livello del piano di carico, ma sotto al pianale troviamo un generoso spazio, che può essere sfruttato in caso di necessità. Per chi volesse ancora più spazio, la Tiguan riceverà a breve anche una “sorella lunga”, la Allspace 7 posti, che è stata recentemente presentata al salone di Ginevra e che, grazie agli oltre 20 cm aggiuntivi, tutti nella parte posteriore, offrirà una abitabilità da record di categoria.

Entrando più nel dettaglio, salendo a bordo, oltre ad una qualità generale molto elevata, troviamo un discreto numero di tasti sul tunnel centrale. Permettono di selezionare le modalità di guida, incluse quelle votate al fuoristrada denominate “Active Control”, il comodo Hold, che utilizza automaticamente il freno di stazionamento per non dover tenere il piede sul freno quando si è fermi al semaforo, mentre sulla destra troviamo quelli per le funzionalità legate al parcheggio ed allo start&stop.

Un parentesi la merita il quadro strumenti digitale, si tratta di un optional, l’ormai famoso virtual cockpit, che può sostituire la classica strumentazione analogica con un grosso display. Oltre che essere piacevole esteticamente, offre la scenografica e utile possibilità di proiettare la mappa del navigatore in mezzo ai due strumenti circolari, ma permette anche di essere configurata a piacimento, dando spazio ad una quantità maggiore di dati, con piccoli strumenti virtuali concentrici a quelli principali. Con circa 1.200 euro si può dotare la Tiguan del sistema di infotainment Discovery Pro, che integra comandi gestuali e molte altre funzionalità “connesse”, che permettono ad esempio di sfruttare “app”, per cercare consigli legati alla navigazione e molto altro.

Di serie su tutte le Tiguan troviamo il sedile del passeggero anteriore abbattibile, per caricare oggetti di generosa lunghezza. Con il tetto panoramico l’abitacolo diventa molto luminoso, mentre le cresciute dimensioni suggeriscono vivamente di dotare la Tiguan delle telecamere, molto utili per le manovre, anche se la visibilità è buona e la percezione degli ingombri anche.

Comportamento su Strada:

Tanta tecnologia, un ottimo telaio e uno sterzo da lode

La Tiguan di seconda generazione passa alla piattaforma MQB, ne guadagna non solo in dimensioni esterne, ma soprattutto in piacere di guida e nelle doti di handling. Tra gli optional troviamo anche l’Adaptive Chassis Control (DCC), che con circa mille euro mette a disposizione un assetto ribassato di 10 mm e un piacere di guida che va ovviamente ad amplificarsi. Sospensioni attive che si traducono nella capacità di digerire le asperità che si concilia con un rollio ed un beccheggio molto contenuti nella guida più dinamica. I cerchi sono di serie per questo allestimento da 18”, erano da 19 su questo esemplare, ma si possono avere anche da 20”, a testimonianza del fatto che la Tiguan possa essere ulteriormente caratterizzata in chiave sportiva, sia dal punto di vista estetico che nell’handling di guida.

Per quanto riguarda la trazione la Tiguan è disponibile in versioni 2 o 4 WD, in questo caso sfruttando la tecnologia 4Motion, per mettere a disposizione la trazione integrale in modo intelligente. La vettura è infatti di base a trazione anteriore, mentre la coppia può essere trasmessa all’assale posteriore solo all’occorrenza, grazie al differenziale centrale Haldex. Questo consente di incrementare l’efficienza e di mantenere contenuti i consumi, ma di avere a disposizione una vettura in grado di affrontare un percorso off road anche impegnativo, grazie anche alla generosa altezza minima da terra.

Motore e Prestazioni:

Il TDI da 150 cavalli è uno dei migliori compromessi tra le motorizzazioni disponibili

Sotto al cofano della Tiguan in prova troviamo il famoso 2 litri a gasolio, che qui eroga 150 cavalli e 340 Nm di coppia massima a 1.750 giri. Abbinato al DSG a 7 rapporti rappresenta per noi una delle configurazioni migliori che si possano scegliere, un ottimo compromesso, molto godibile e pieno nella sua curva di erogazione, è in grado di mettere sul piatto prestazioni brillanti, con lo 0-100 coperto in 9.3 secondi (malgrado una mole di circa 17 quintali a secco) ed una velocità massima di 200 Km/h tondi tondi. Per chi non si accontentasse, si può salire, con il 2 litri in versione da 190 cavalli, ma soprattutto con il biturbo da 240, in grado di rendere la Tiguan una Sportiva con la “S” maiuscola. Bastano due dati per rendere l’idea: è in grado di raggiungere quasi 230 Km/h e, soprattutto, di passare i 100 in soli 6 secondi e mezzo. Non inizierà “dove finiscono i SUV”, come la irriverente Alfa Stelvio, ma saremmo curiosi di metterle a confronto.

Oltre alle 3 opzioni a benzina, con potenze comprese tra 125 e 180 cavalli, in Italia troviamo a listino anche l’unità 1.6 TDI, esclusiva per il nostro mercato e capace di 115 cavalli, abbinato alla sola trazione anteriore ed al cambio manuale. Non sfigura affatto nemmeno sotto il prestigioso cofano della Tiguan. Grazie ai suoi 280 Nm, che arrivano già a 1.700 giri, offre un discreto brio, senza andare mai in crisi, visto che passa i 100 Km/h in meno di 11 secondi e si spinge fino a 185 Km/h. Il vantaggio è che consente di abbassare la soglia di accesso, con un listino di 29.000 euro, offrendo dei consumi molto contenuti, con un dichiarato nel ciclo combinato di oltre 20 km/l.

Consumi e Costi:

Consumi molto buoni, prezzo proporzionato alle scelte di allestimento ed optional

Sui consumi, durante la nostra prova su strada ci siamo stabilizzati intorno ai 14 Km/l, come di consueto il medesimo valore che abbiamo rilevato in autostrada ad andatura da codice. Un dato discreto, soprattutto se pensiamo alle generose dimensioni, ad una area frontale della vettura che è importante, con l’altezza di 167 cm, oltre che alla presenza della trazione integrale. Giova il fatto che quest’ultima sia ti tipo intelligente, dato che la Tiguan è di base a trazione anteriore e che la coppia venga trasmessa all’assale posteriore solo all’occorrenza grazie al differenziale centrale Haldex. Anche il fatto che, pur crescendo nelle dimensioni diminuisca di circa 35 kg il suo peso, aiuta ovviamente ad incrementare l’efficienza di marcia. Prova ne è il fatto che in città il dato resta buono, con circa 12 Km/l percorsi senza problemi anche nel traffico urbano.

Tre gli allestimenti disponibili: Style, Business ed Executive. Per una Tiguan come questa, con il 2 litri da 150 cavalli abbinato al cambio DSG, trazione integrale 4motion ed allestimento Executive si parte da 39.500 euro. Si può salire ancora, ad esempio questo esemplare è dotato di tetto panoramico (circa 1.400 euro), park assist con telecamera posteriore (590 euro) e numerosi altri accessori, che fanno lievitare il prezzo in zona 50 mila euro. Di base la Tiguan parte da meno di 28 mila euro, se la scegliete in versione 2 ruote motrici, con cambio manuale e motorizzata con il TSI da 1.4 litri e 125 cavalli, mille in più con il TDI 1.6. Disponibile con altre 2 unità a benzina, con il secondo step di potenza per il 1.400, che può salire a 150 cavalli, oppure il 2 litri da 180, la Tiguan in Italia punta certamente sulle unità a gasolio. Si parte appunto dal 1.6 litri da 115 cavalli, si sale al 2 litri che viene offerto con 150, 190 cavalli, oppure in versione biturbo da 240 e con 500 Nm di coppia massima. Un buon compromesso potrebbe essere proprio il motore dell’esemplare da noi provato, che parte da circa 33 mila euro, a cui noi aggiungeremmo i 2 mila necessari per il cambio DSG, mentre per la trazione 4Motion ne servono altri 2.400. Al top ovviamente troviamo la Tiguan biturbo da 240 cavalli, che di serie prevede veramente molto, inclusa la trazione integrale, la trasmissione DSG e l’allestimento R-Line, il tutto a 46 mila euro.

Pro e Contro

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Salgono qualità ed abitabilità, bagagliaio capiente.Molto di quello che abbiamo elogiato si paga tra gli optional.

Volkswagen Tiguan 2.0 TDI 150 CV Executive 4Motion DSG: la Pagella di Motorionline

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