100th Targa Florio con Porsche: in Sicilia al ritmo del vento [TERZO CAPITOLO]

Un primato da leggenda

100th Targa Florio con Porsche - La casa tedesca colse nel complesso 11 successi alla corsa siciliana. Un primato che nel suo palmares annovera anche 9 secondi posti, 12 terzi posti e 8 giri più veloci

Dal lontano 1956 ne è passato di tempo. Da quel successo alla Targa Florio dell’italiano Umberto Maglioli a bordo della Porsche 550A RS Spyder, ne sono seguiti altri 10 che hanno messo in risalto il marchio di Stoccarda anche nella classica tappa siciliana. Una delle più dure e importanti della storia sportiva recente.

Trionfi conquisati dai diversi nomi a bordo di esemplari di spiccata bellezza e qualità tecnica tipo le varie 718 Spyder a cavallo tra gli Anni Cinquanta e Sessanta, una denominazione diventata nuovamente attuale con le ultime 718 Boxster e 718 Cayman, le successive 904 o le prime Carrera di metà Anni Sessanta, fino alle velocissime ed estreme Sport Prototipo 907/8 o 908 nelle varie versioni di sviluppo, per concludere con 911 Carrera RSR degli Anni Settanta, poco prima che la camaleontica Targa Florio mutasse ancora in corsa rallistica.

Mutevole e versatile sono aggettivi che si accostano pienamente alla competizione isolana, in particolare per la qualità del percorso affrontato. Dalle suggestive tribune di Cerda verso Caltavuturo, per oltre 50 km leggermente verso sud-est, i primi tornanti e rettilinei, i primi percorsi lungo i centri abitati, quando un tempo il fragore spezzava il silenzio circostante creando aspettativa negli sguardi dei curiosi e il calore intenso inizia ad aumentare, la strada può nascondere delle insidie, la luce del sole non smette di incitare il tuo sguardo a guardare oltre, ogni cosa a suo tempo prende forma e, allora, si è piacevolmente coinvolti dalla competizione.

In quel momento l’unica parola che sale alla mente è potenza, la sola necessità che spinge il piede sull’acceleratore è l’istinto e, se si è a bordo di una Porsche 911 Turbo, il termine progressione non resta più solo un vocabolo che segnala un veloce movimento in avanti, è una sensazione reale che si fonde con l’anima, che pervade i sensi, che istiga quel primordiale istinto che sprona a correre. A confermarlo è la poderosa spinta da 540 cavalli, o 580 se si parla della 911 Turbo S, generata da un motore sei cilindri boxer bi-turbo da 3.8 litri, orchestrato tramite un a trasmissione doppia frizione PDK sette marce. Una meccanica sopraffina, poi, e raffinati sistemi come il Porsche Torque Vectoring Plus (PTV Plus) oltre a un differenziale posteriore a controllo elettronico, veicolano ogni emozione senza lasciare nulla al caso.

Da Caltavuturo in avanti la storia prosegue verso Castellana Sicula, città del palermitano nota anche per i suoi murales dai colori intensi, e si inizia a salire. La roccia pare assumere un altro colore più cupo, e il cielo diventa meno lontano. Ad ammirare gli affreschi che arricchiscono alcuni angoli e abitazioni di questa città si resta incantati e quasi ci si vorrebbe immergere in questi spazi, per assaporare quelle storie, ammirarne più da vicino certe tonalità un po’ aggredite da tempo. Ma il richiamo che spinge a proseguire è più forte,. Ci attendono altre mete, coem Petralia Sottana, nella visionaria ricostruzione della Targa Florio. E intanto si è oltrepassati i 90 km.

In questa esperienza, riassumendo il percorso della corsa, è bello soffermarsi ad appressare anche la mutevolezza del territorio, che tra paese e paese conserva una ricchezza di prospettive uniche nel loro genere. Dai resti del Castello di Geraci Siculo, che troneggia su una sommità di roccia arenaria, alla vastità di terreni e ambienti quasi immutati nel tempo, che accompagnano verso Castelbuono, risalendo su diretti alla costa, direzione nord-ovest.
Il percorso del grande circuito prosegue verso Isnello, Mongerati, per poi vertere in direzione Collesano, dove oggi è presente un museo dedicato all’epica corsa. Ma è bene anche fare tappa in una delle perle di questa terra: Cefalù. Non molto distate dal percorso delle Madonie. Un posto dove le onde del Mediterraneo parlano al cuore, mentre se ne ammira l’orizzonte. Ed è riponendo nell’album dei ricordi anche la brillantezza di questi scenari che si ritorna verso Palermo, pensando che un tempo gli equipaggi affrontando polvere e difficoltà, continuavano da Collesano verso Campofelice di Roccella, gustando per un attimo la brezza marina, prima di rituffarsi nell’interno, passando per Buonfornello e di nuovo alle tribune di Cerda. Sempre più oltre, verso la gloria.

Foto by Porsche Italia

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