Audi 20quattrore dei Laghi: il primo rally elettrico mai tenutosi in Italia

Doppia vittoria per Motorionline, sia nella gara a squadre che nella classifica individuale

Un vero e proprio rally, organizzato con la supervisione di ACISPORT. La peculiarità? Il primo mai effettuato in Italia con vetture totalmente elettriche. Un azzardo? Come scopriremo insieme, niente affatto. Anzi...
Audi 20quattrore dei Laghi: il primo rally elettrico mai tenutosi in Italia

Emozioni, adrenalina, sportività, sono termini che si possono conciliare con sostenibilità, rispetto dell’ambiente, efficienza energetica? Secondo Audi sì, e la casa dei quattro anelli ci crede così tanto da aver organizzato il primo rally di sempre, in Italia, con vetture totalmente elettriche. Avete letto bene, un rally vero e proprio, organizzato con tutti i crismi, sotto l’egida federale ACI Sport, con tanto di commissari di gara e cronometraggio ufficiale.

24 ore di gara “vera”, sotto l’egida della federazione ACISPORT
24 piloti-giornalisti al via, tra cui il sottoscritto, suddivisi in sei squadre, che si sono alternate alla guida delle 12 vetture in gara – 6 RS e-tron GT e 6 Q4 e-tron – per 24 ore ininterrotte. Le auto, senza il verificarsi di alcun inconveniente o problema tecnico, hanno coperto una distanza di 5.400 chilometri, percorrendo 7 passi alpini, oltre 10mila curve, ed affrontando fondi di ogni tipo: asfalto, neve ed i circuiti sui laghi ghiacciati lungo i quali si sono svolte le prove speciali del rally. La classifica finale? Ad avere il maggior peso era quella a squadre, determinata dalla sommatoria dei risultati ottenuti nelle prove speciali a cronometro, dalla regolarità nelle prove a media, e dall’efficienza nello sfruttamento della batteria lungo i trasferimenti. Insomma, un “giochino” tanto bello quanto complesso. A latere, le classifiche “individuali” per premiare il pilota più veloce, più regolare e più risparmioso.

Le due protagoniste

Protagoniste di questo primo E-Rally 20quattrore dei Laghi sono state la RS e-tron GT e la Q4 e-tron. La prima, è una hypercar sotto mentite spoglie. Dietro un abito estremamente sexy da berlina-coupé si nasconde infatti un mostro capace di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 3,3 secondi. Non vi basta? In modo ancor più stupefacente, capace di raggiungere i 200 km/h in appena 11 secondi. Ma la cosa ancor più esaltante sono gli 830 Nm, erogati in maniera pressoché istantanea dal motore elettrico che sviluppa una potenza “monstre” di 646 Cv. Ma credetemi, non c’è modo di spiegare, a parole, la sensazione che si prova ad affondare il pedale dell’acceleratore : qui non si tratta di essere schiacciati al sedile. Si tratta di una spinta che se soffri di miopia ti rimette apposto il cristallino per quanto ti scombussola gli organi interni. Roba che dopo un paio di affondi decisi senti i muscoli della cervicale implorare pietà. Provare per credere. La Q4 e-tron, dal canto suo, sembra una rassicurante suv premium da buon padre di famiglia, che a prima vista potrebbe sembrare quasi analoga ad una tradizionale Q3. Invero, grazie alla spinta della propulsione elettrica, vanta anch’essa numeri sorprendenti, quasi insospettabili all’apparenza: 299 cv, per uno scatto bruciante da 6.2 secondi per raggiungere i 100 km/h, e la solita erogazione di coppia istantanea che rende la guida particolarmente goduriosa. Per entrambe, la collocazione delle batterie sul pianale comporta i connessi e tangibili benefici in termini di distribuzione delle masse perfettamente ripartita tra avantreno e retrotreno, e di abbassamento del baricentro. Pensate, quello della RS e-tron GT è addirittura più basso di quello di una supercar come la R8.

Navigatori d’eccezione

Per affrontare una gara così impegnativa, il team di Audi ha giustamente pensato di affiancare a ciascuno di noi partecipanti al rally (giornalisti nei panni del pilota, per l’occasione), dei navigatori d’eccezione, che ci hanno accompagnato durante tutti i turni di guida. Per fare qualche nome, una certa Fabrizia Pons, unica donna ad aver conquistato punti sia come pilota sia come navigatrice in gare del Campionato del Mondo Rally, un certo signore chiamato Dario Cerrato, 5 volte Campione Italiano Rally, l’ex pilota di Formula 1 Giorgio Francia. Ed ancora, il campione di Rally Piero Liatti, con 140 gare e 25 vittorie assolute all’attivo, ed campione del mondo di kart Andrea Gilardi. Nel mio caso, il sorteggio mi ha assegnato il driver Giovanni Gulinelli, che nella sua carriera ha rivaleggiato nel modo delle ruote scoperte giocandosela con piloti del calibro di Fisichella e Trulli, per poi approdare nel mondo delle ruote coperte, dove ha conquistato titoli e vittorie in diverse categorie.

Q4 e-tron: sportiva sotto mentite spoglie

Con lo start del rally alle 12:00, dal corso principale di Cortina d’Ampezzo, il mio turno di guida arriva soltanto alle 20:50, quando ormai è notte fonda. Si inizia con la Q4 e-tron. Circa 3 ore di guida per raggiungere il lago d’Issengo, effettuare la prova speciale e rientrare al campo base. Il tutto, rispettando i tempi imposti dalla tabella di marcia per i trasferimenti. Ogni minuto di ritardo o di anticipo, implica una penalità che inciderà negativamente ai fini della classifica. Nonostante la temperatura abbondantemente sotto lo zero, e le condizioni dell’asfalto particolarmente insidiose, la Q4 e-tron mette immediatamente a proprio agio. E’ un’elettrica, ma bastano davvero pochi chilometri per sentirsi come se l’avessi guidata da sempre. E’ facile, intuitiva, confortevole ma al tempo stesso sorprendentemente pronta di sterzo, potendo anche vantare un assetto bello “svelto” nell’assecondare i comandi di chi giuda. Bisogna solo abituarsi, come in tutte le elettriche, al maggiore freno motore in rilascio dovuto al recupero dell’energia. Peraltro, i paddle al volante, consentono di modificarne, a seconda delle esigenze, l’intensità: al massimo, si può praticamente guidare con un solo piede, senza mai toccare il freno e massimizzando così il recupero dell’energia. Ma bando alle ciance, arriviamo al lago d’Issengo per il cambio gomme – dalle invernali si passa alle chiodate – ed eccoci allo start della prova speciale. Il circuito ricavato all’interno del lago ghiacciato è piuttosto stretto e tortuoso, ma anche in questo frangente la Q4 e-tron riesce a sorprendermi: la trazione integrale Quattro, disinserendo parzialmente l’elettronica, lascia la vettura piacevolmente “libera”, così da consentire una guida disinvolta, sfruttando trasferimenti di carico e spazzolando quando serve in uscita di curva. Grazie anche ai consigli di Giovanni Gulinelli, al mio fianco nel sedile di destra, il cronometro a fine ps segna il tempo 4:25.1. Resterà il migliore della gara, con il pilota secondo classificato che realizzerà un 4:46.0. Galvanizzato dall’ottimo riscontro cronometrico sul lago ghiacciato, la via del ritorno verso il campo base è l’occasione per scoprire quanto efficiente possa essere il sistema di recupero dell’energia. Se all’andata il percorso era in salita, la discesa del ritorno ci consente di rientrare con più carica di quella che avevamo in uscita dalla PS. E’ ormai mezza notte quando, dopo aver timbrato la tabella di marcia, consegniamo la nostra Q4 e-tron al compagno di squadra del team 1, che ripartirà subito dopo. Giusto il tempo di uno splash & go di 20 minuti per ricaricare le batterie. Per me e Giovanni Gulinelli qualche ora di sonno. Alle ore 6:00 saremo di nuovo in auto, questa volta con il “mostro”, per andare ad affrontare la ps 7 sul lago di Fedaia.

RS e-tron GT: semplicemente sbalorditiva. Impossibile descrivere a parole le sensazioni che regala.

Non c’è troppo margine per il sonno e la stanchezza, è l’adrenalina a prevalere. L’alba di Cortina, con il sole che inizia a fare capolino tra le splendide cime dolomitiche è la cornice perfetta per mettersi al volante di un’auto così: vista dal vivo, la RS e-tron GT fa davvero tanta scena. Personalmente, la trovo tra le Audi più riuscite se non addirittura la più riuscita degli ultimi anni. Ma non è solo apparenza. Come scoprirò ben presto, c’è anche tanta, tantissima sostanza. Basta anche in questo caso fare qualche chilometro, e con le dovute misure la RS e-tron GT riesce subito a metterti a proprio agio. E’ lunga, lunghissima, al punto da sfiorare i 5 metri, ma una volta in movimento i centimetri sembrano praticamente 50 in meno, manco fosse una berlina compatta. Sembrano parecchi meno anche i circa 2.420 kg che fa segnare la bilancia. Sarà merito del baricentro basso, sarà merito della perfetta distribuzione delle masse, ma la vettura offre davvero un bel guidare, con una sensazione di agilità sorprendente vista la stazza e la mole. Peraltro, come abbiamo avuto modo di sperimentare in uscita dai tornanti del passo Giau, il sistema di trazione integrale Quattro è piacevolmente propenso a spingere le ruote posteriori. Beninteso, il grip meccanico è notevolissimo, e scaricare a terra gli 830 Nm di coppia le riesce assai bene. Quando le gomme si devono però arrendere ai limiti della fisica, abbiamo scoperto con piacere che ad allargare la traiettoria non è il muso, ma la coda, con conseguente sorrisino di chi si trova al volante. Quest’ultimo, dalla sua, è sempre pronto, diretto, leggero nel carico ma senza per questo inficiare le sensazioni che restituisce di ciò che stanno facendo le ruote anteriori. Ma c’è una cosa a cui non ci si può proprio abituare: la spinta brutale offerta dal motore. Un missile terra-terra che da assuefazione. Certo, sentire urlare il V10 di una R8 stimola anche l’udito, ma nell’immediato, non appena si torna sull’acceleratore di uscita di curva, l’elettrico batte il termico 10 a 0. Che poi, a volerla dire tutta, il sound che si avverte all’interno dell’abitacolo – per quanto futuristico – è tutt’altro che sgradevole. Anzi, è quasi accattivante. Last but not least, la prova speciale sul lago ghiacciato. Signori, che spettacolo: guidare un’auto sportiva su di una superficie del genere, è una delle cose più divertenti in assoluto che esistano al mondo. Ed è proprio in questo frangente che la e-tron GT ha mostrato di meritare a pieno titolo la targhetta RS. Completamente liberata dall’elettronica, la ripartizione della trazione ad opera del sistema Quattro avviene in chiave prettamente sportiva, consentendo davvero di mettere le ruote dove si vuole. Un colpo di sterzo deciso, via sul gas, ed ecco che la coda parte in una coreografica spazzolata che aiuta a chiudere la curva. Gran lavoro di braccia, al punto che finisco la ps con il fiatone, ma che divertimento. Anche questa volta il cronometro mi premia: il miglior tempo sulla ps 7 sarà il mio 9:04.1, mentre il secondo classificato realizzerà un 9:36.2. Alla soddisfazione dei migliori tempi nella classifica individuale, si aggiunge anche la vittoria della classifica a squadre: il team 1, composto da Mauriello – Gulinelli, Confalonieri – Pons, D’Angelo- Amaduzzi, Cerbai – Miele ha vinto per distacco il primo E-Rally mai tenutosi in Italia.

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