Auto ad idrogeno: richiesta all’UE una politica di sostegno
I CEO di 30 aziende per la Global Hydrogen Mobility Alliance

Una lettera all’UE e, in particolare alla presidente Ursula Von der Leyen, per chiedere politiche di sostegno per la mobilità ad idrogeno. È quanto è stato fatto dai CEO di 30 importanti aziende tra industria automotive e settore energetico, nell’ambito della Global Hydrogen Mobility Alliance. Con la richiesta di mettere l’idrogeno al centro delle strategie europee per il prossimo futuro.
”Può far risparmiare fino a 500 miliardi”
L’appello parte dalla necessità di aumentare le soluzioni, per la decarbonizzazione: “Il dispiegamento di veicoli a idrogeno, affiancati ai veicoli elettrici a batteria (BEV), è necessario per ottenere una decarbonizzazione resiliente e conveniente, salvaguardando la sovranità strategica europea. Mentre l’elettrificazione affronta sfide di scala, un approccio diversificato aiuta a gestire i limiti di capacità infrastrutturale e integrazione dei sistemi, con soluzioni indipendenti dalla rete”.
Inoltre, porta anche un vantaggio economico che “potrebbe far risparmiare tra i 300 e i 500 miliardi di euro in investimenti infrastrutturali entro il 2050”, visto che “l’ Europa, inoltre, dispone già di sufficienti risorse e capacità di riciclo per i metalli del gruppo del platino, necessari ai FCEV”. Anche il settore del lavoro, secondo i firmatari, raccoglierebbe benefici: “È essenziale per mantenere in Europa attività industriali ad alto valore aggiunto e posti di lavoro qualificati, con la possibilità di garantire fino a 500.000 posti di lavoro entro il 2030”.
”L’implementazione è in ritardo”
Nonostante molte aziende abbiano investito sull’idrogeno, “l’implementazione è in ritardo o ostacolata, e la mobilità a idrogeno affronta sfide di scala importanti. Simili a quelle delle elettriche”. Per questo motivo, “l’Unione Europea e gli Stati membri devono agire ora per definire una strategia mirata che acceleri il rollout contenendo i costi della transizione”.
In particolare, ci sono quattro elementi chiave secondo i 30 firmatari della lettera: inserire l’idrogeno nel Clean Industrial Deal, adottare un approccio pragmatico e completo per favorire la scalabilità, con meccanismi di supporto efficaci, implementare le politiche già esistenti per fornire certezza agli investitori futuri e allineare i finanziamenti UE e nazionali.
Le aziende firmatarie
Questo documento è stato firmato, come dicevamo, dai CEO di 30 aziende molto importanti tra settore auto ed energetico: in particolare, hanno aderito BMW, Daimler, Iveco, Honda, Hyundai, Volvo, Toyota, Air Liquide, Hy24 e Lhyfe.
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