Auto elettriche: nel 2030 arriverà finalmente il successo?

Lo afferma uno studio della RSE presentato a Bari

Le auto elettriche faticano ad imporsi sul mercato per una serie infinita di motivi. Il progresso, però, anche se lento, prima o poi si afferma definitivamente e, secondo la RSE, anche per le vetture a emissioni zero sarebbe solo questione di tempo
Auto elettriche: nel 2030 arriverà finalmente il successo?

L’auto elettrica potrebbe essere il mezzo di trasporto del futuro, ma ancora numerosissimi problemi la affliggono, soprattutto nel nostro Paese. Parliamo di mancanza di infrastrutture (leggasi colonnine di ricarica), prezzi al momento troppo alti anche considerando il rapporto qualità/prezzo e, infine, l’autonomia che consente loro di essere utili solamente come veicoli cittadini. Già solo andare da Milano a Torino rischia di diventare un problema. Eppure il successo prima o poi arriverà. Ad affermarlo la RSE (Ricerca Sistema Energetico), che ha presentato presso il Politecnico di Bari uno studio intitolato “E… muoviti! Mobilità Elettrica e Sistema”.

In questo studio la RSE ha affermato che per ora la ricerca nel settore della tecnologia elettrica è ancora agli albori, come probabilmente erano le prime automobili quando ancora nessuno pensava lontanamente ai distributori di benzina, ma anche nel nostro Paese il boom sarebbe inevitabile. Secondo i calcoli dello studio, entro il 2030 circoleranno in Italia circa 10 milioni di auto elettriche a emissioni zero. Impossibile? Sembrerebbe di no, a patto che tutti i tasselli dello scenario vadano al posto giusto. Il primo e più importante sarebbe la progressiva entrata in gioco nel mercato degli imprenditori privati, che grazie ai loro interessi saranno in grado di far aumentare le infrastrutture dedicate a questo tipo di auto. Inoltre nel 2020 si suppone che finalmente saranno disponibili delle batterie adatte a questo tipo di mobilità, molto più economiche, leggere e, soprattutto, capienti.

Secondo i calcoli, il Paese finirebbe per risparmiare fino a 1,8 miliardi di euro l’anno in importazioni di combustibili fossili per la produzione di energia primaria. Unendo tutti questi aspetti e una domanda crescente da parte del pubblico, anche il prezzo medio delle auto elettriche sarebbe destinato a scendere. Fantascienza? Senza alcun dubbio è uno scenario idilliaco, per raggiungere il quale sarà necessario superare molti ostacoli. Siamo sicuri, però, che anche Henry Ford all’inizio avrà avuto problemi a procurarsi il combustibile. Perché non essere ottimisti per una volta?

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3 commenti

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  • scettico ha detto:

    Prototipi di auto elettriche c’erano già negli anni trenta in italia e funzionavano.
    Tesla motor produce già da 2 anni il Modello S che fa 380km con una carica (costo circa 50000euro in USA), la Bluecar pininfarina bollorè ne fa 240 di km ma quelle che circolano con autolib sono state castrate a 160Km.
    I prezzi sono gonfiati, non c’è attinenza tra il mercato e valore industriale del prodotto e nemmeno la sua utilità.
    In italia non si vuole neanche liberalizzare il settore delle conversioni, si vuole traccheggiare perchè tutti gli addetti ai lavori sanno di stare vendendo ridondanza tecnologica incorniciata con lo stile che periodicamente propone mode nuove a volte anche poco intelligenti come quella dei SUV che consumano e inquinabno il quadruplo di un’autovettura standard.
    I motori elettrici non producono nemmeno inqiunanti secondari come olii filtri sensori ecc, sono composti di moltissimi meno componenti rispetto i motori a scoppio, hanno efficienza superiore e manutenzioni infinitesimamente meno frequenti e meno costose.
    Il litio delle batterie non inquina e può essere reciclato, integrando pannelli solari nella carrozzeria si può avere il pieno gratis se uno adopera l’auto poche volte a settimana. Non producono nemmeno inquinamento acustico, sono comfortevoli e non avrebbero nemmeno bisogno delle complessità del cambio automatico pur godendo di una trasmissione di coppia pressochè immediata alle ruote. Visti i minori ingombri degli apparati di funzionamento è possibile maggiore flessibilità nella progettazione e maggiore ortogonalità e planarità dell’abitacolo, cambiando i vincoli attuali dell’anatomia della vettura e migliorando la sua stabilità e tenuta di strada spostando il baricentro verso il basso.
    E’ sempre stato solamente un problema politico/speculativo IMPOSTO, non c’è da aspettare il 2030, la corrente elettrica è più ovunque dei distributori di benzina…

  • Alex ha detto:

    Avete sbagliato anno, si parla del 2020.

  • Lorenzo V. E. Bellini ha detto:

    Nel 2030 si parla dei 10 milioni di auto e nel 2020 si parla dell’arrivo delle tecnologie adatte (batterie) per portare il prezzo delle elettriche al livello delle loro controparti a combustione. Ad ogni modo sono solo supposizioni di uno studio, che possono lasciare il tempo che trovano. Staremo a vedere se avranno ragione.

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