Dalla guida autonoma alla cybersecurity: viaggiare in sicurezza sulle auto del futuro
Cinque punti chiave tra vantaggi, opportunità e rischi
L’auto sta diventando sempre più un “salotto” mobile multimediale connesso e dotato di tecnologia di automatizzazione della guida. Un scenario in costante evoluzione: nel 2019 le auto connesse rappresentavano il 17,4% del parco macchine europeo, percentuale che si stima possa arrivare al 70% nel 2025.
Secondo quanto rilevato da Teoresi, società di ingegneria specializzata in tecnologia all’avanguardia per la smart mobility, nonostante anche in Italia cresca l’interesse da parte dei consumatori per i veicoli connessi, persistono alcuni timori in relazione alla guida autonoma, soprattutto per qual che riguarda la paura di perdere il controllo del mezzo e di avere poche garanzie di sicurezza e protezione contro attacchi hacker.
Cinque punti decisivi per la sicurezza totale
Alla lue di ciò, muovendosi tra vantaggi ed effettivi rischi per guida autonoma e veicoli connessi, Teoresi fa il punto della situazione, attraverso cinque concetti chiave, utili ad avere un quadro più chiaro a comprendere l’evoluzione del mercato e a superare il timore degli hacker delle auto connesse.
Sensori
La capacità di “vedere” e “sentire” l’ambiente circostante è fondamentale affinché il veicolo sia in grado di prendere le opportune decisioni per guidare in autonomia. A questa funzione sono demandante alcune tecnologie hardware, come le telecamere, i radar, i sonar e i Lidar, che permettono di acquisire i dati che vengono poi elaborati attraverso la sensor fusion per la ricostruzione dell’ambiente circostante. A queste tecnologia si affianca il Sistema Satellitare Globale di Navigazione (GNSS) che monitora costantemente la posizione della vettura su una mappa precaricata. Maggiore è la capacità di fonde informazioni, spiega Teoresi, e maggiore l’affidabilità da parte dell’intero sistema.
Guida assistita
La funzionalità di guida assistita, i cosiddetti Adas, si basano su algoritmi di intelligenza artificiali che, analizzando i cambiamenti sulla strada, forniscono avvisi o, in caso di pericolo, talvolta intervengono per evitare possibili incidenti. Questi sistemi, che formano il “safety pack” della vettura, include tutta una serie di tecnologie note e diffuse da tempo come il cruise control adattivo e il sistema anti-collisione con frenata automatica di emergenza.
Guida autonoma
La guida autonoma, quando si raggiungano i livelli 4 e 5 nella scala di automazione 1-5, prevede che il veicolo sia in grado di eseguire la maggior parte delle azioni di guida senza alcun intervento umano. In questi casi l’auto è dotata di sensori aggiuntivi che la rendono un vero e proprio co-pilota, al fine di aumentare la sicurezza di conducenti e pendoni, puntando anche ad avere in futuro un impatto positivo sul traffico e sulla congestione delle città.
Guida cooperativa
Lo step successivo, grazie alla connettività del veicolo, è la guida cooperativa, con vetture intelligenti in grado di “parlare” con gli altri veicoli dotati della stessa tecnologia e con le infrastrutture stradali (segnali, semafori, ecc.). Quando si arriverà alla maturazione di questa tecnologia d’interazione, spiega Teoresi, le collisioni, dovute oggi molte spesso ad errori umani, saranno notevolmente ridotte.
Cybersecurity per l’auto connessa
A fronte di molte opportunità per la sicurezza di guida, le auto connesse e a guida autonoma implicano anche nuovi rischi. Qualunque dispositivo connesso è a rischio, soprattutto se la connessione è wireless come nel caso dell’auto, in cui sono presenti connessioni bluetooth, wifi, 4G, 5G, e, in futuro, anche 6G. Nel caso dell’auto, i rischi di cybersecurity sono di quattro tipi: il più critico è quello che impatta la sicurezza stradale, che riguarda l’attacco a elementi indispensabili per la guida come freni, sterzo, acceleratore; poi ci sono rischi di operatività legati a specifiche funzioni come il navigatore, la radio o il condizionatore. Altri aspetti sono invece più legati ai concetti di cybersecurity tradizionali, come la privacy. Oggi all’interno dell’auto sono presenti dati privati, che rivelano infrazioni e dati di geolocalizzazione con l’orario e il percorso degli spostamenti, la rubrica personale e la lista di chiamate effettuate e ricevute senza considerare le varie telecamere ei microfoni interni alla vettura. Infine bisogna considerare il rischio finanziario ed economico che può avvenire in caso di furto del veicolo o in caso di furto di mezzi di pagamento memorizzati all’interno del veicolo.
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