Automotive dimenticato nella Legge di Bilancio: le associazioni chiedono un intervento urgente

Si rischiano gravi danni al mercato e all'intera filiera italiana

La totale assenza, nella Legge di Bilancio, di misure destinate al settore dell’auto utili ad affrontare la transizione ecologica ed energetica della mobilità, non è passata inosservata alle associazioni che rappresentano in Italia il mondo della mobilità sostenibile e le filiere industriali e commerciali automotive.

L’incredulità delle associazioni del comparto auto

Associazioni che sono coese nel manifestare tutta la loro incredulità di fronte alla mancanza di interventi strutturali e che manifestano le loro preoccupazioni con un comunicato stampa congiunto di Anfia, Aniasa, Assofond, Federauto, Motus-E, Ucimu e Unrae, col quale viene sottolineato come le istituzioni, in occasione della programma economica del Paese come la definizione della Legge di Bilancio, sembrano non intenzionate ad intervenire questo nonostante le diverse proposte di intervento prodotte dall’attiva partecipazione ai lavori del “Tavolo Automotive”. 

Oltre all’assenza di fondi a sostegno della domanda e dell’offerta per spingere la transizione della mobilità, le associazioni dell’automotive italiano ricordano che questa si somma alla mancanza di misure specifiche nel PNRR nella componente “transizione energetica e della mobilità sostenibile”.

In questo modo – sottolineano le associazioni –  l’Italia diventa l’unico Paese europeo, con un’importante vocazione
manufatturiera automotive, che non sostiene ed instrada il consumatore verso l’acquisto di auto e veicoli commerciali a zero e bassissime emissioni, né interviene con specifiche misure di salvaguardia dei livelli occupazionali.

Rischio gravi impatti su mercato e filiera

Un atteggiamento che, spiegano le associazioni del comparto auto, oltre a rendere più complicato il raggiungimento dei target e degli impegni presi con l’Europa sulla riduzione delle emissioni di CO2, rischia di avere gravissimi impatti sul mercato, mettendo a repentaglio la tenuta della filiera nazionale. Un pericolo da scongiurare con l’urgente definizione di un piano strategico che abbia un duplice obiettivo: favorire il rinnovo del parco circolante; sostenere la diffusione di veicoli ecologici, non vanificando il trend positivo innescato negli ultimi anni grazie all’ecobonus. 

Appello al governo a intervenire

Ribadendo come le misure di incentivo dello scorso anno abbino avuto molteplici effetti positive, le associazioni automotive concludono con un appello diretto al premier Draghi, ai ministri competenti Giorgetti e Cingolani, nonché al ministro Franco, affinché venga posto rimedio tempestivamente alla totale assenza di politiche per l’automotive, mantenendo fede agli impegni annunciati e dando attuazione alle misure da tempo condivise ed esplicitate in modo unito da tutti gli attori.

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