Autostrade: piano da 7,5 miliardi di euro, nuove assunzioni e manutenzione potenziata
L’a.d. Tomasi: senza concessioni l’azienda andrà in default
Autostrade per l’Italia ha approvato un piano da 7,5 miliardi di euro di investimenti per il quadriennio che andrà dal 2021 al 2023. Si tratta di una manifestazione di buona volontà decisamente importante alla luce delle numerose polemiche iniziate dopo la tragedia del Ponte Morandi di Genova e che recenti fatti di cronaca hanno finito per inasprire. Questo piano vedrà quindi triplicati gli investimenti, che si concentreranno in particolar modo sulla manutenzione delle strutture già esistenti, sul continuo monitoraggio di ponti e viadotti, e infine su 1.000 nuove assunzioni concentrate nella sezione sicurezza.
Senza concessione l’azienda rischierebbe il default
L’a.d. di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica, nella quale sottolinea come il ritiro della concessione all’azienda e l’indennizzo previsto dal decreto Milleproroghe rischierebbe di mandare l’azienda in default, con conseguenze dirette sugli oltre 7.000 dipendenti.
La sicurezza, comunque, non è l’unico punto importante del piano approvato dall’azienda. Si pensa ad un deciso ammodernamento dell’intera struttura, utilizzando anche nuovi sistemi informatici e tecnologici per il controllo della rete. Si parla sia di sensori che di droni, ma nel discorso è entrato anche lo sviluppo della rete 5G, ovvero della connessione super veloce che sta iniziando a diffondersi nel nostro Paese.
Il Governo non ha ancora preso una decisione
Nel frattempo il Governo del premier Giuseppe Conte non ha ancora preso una decisione definitiva sul dossier Autostrade. La motivazione sarebbe in realtà molto semplice, ovvero evitare di prendere una decisione unicamente “di pancia” e valutare con molta attenzione le conseguenze del ritiro della concessione ad Autostrade per l’Italia. La relazione finale sul dossier deve ancora essere completata e il lavoro continua ad essere condotto da Paola De Micheli, ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Il premier, comunque, avrebbe confermato che i lavori sono quasi ultimati e che presto il dossier sarà portato davanti al Consiglio dei Ministri.
Seguici qui