Bugatti, ufficiale il passaggio del controllo alla croata Rimac

Nasce la joint venture Bugatti Rimac: 55% di Rimac, 45% di Porsche

Bugatti, ufficiale il passaggio del controllo alla croata Rimac

Ora è ufficiale: Bugatti passa sotto il controllo della Rimac, la giovane e innovativa azienda croata specializzata in hypercar elettriche. Dopo diversi mesi nei quali si sono ricorse voci e speculazioni è arrivato il comunicato che ufficializza il futuro di Bugatti ed il suo passaggio di mano attraverso una complessa operazione finanziaria.

Joint venture Bugatti Rimac: 55% di Rimac, 45% di Porsche

Il fulcro dell’operazione è la nascita di una nuova joint venture denominata Bugatti Rimac, i cui firmatari dell’atto di costituzione sono Porsche, attuale controllante di Bugatti all’interno del Gruppo Volkswagen, e l’azienda fondata da Mate Rimac. La nuova società, che dovrebbe concretamente a costituirsi nel quarto trimestre di quest’anno e che avrà sede alle porte di Zagabria, quartier generale di Rimac, sarà controllata dall‘azienda croata che avrà il 55% del capitale, mentre il restante 45% sarà nelle mani di Porsche. Il passaggio di Bugatti alla nuova joint venture sarà gestito dal gruppo Volkswagen, proprietario diretto della Casa di Molsheim, che successivamente trasferirà le azioni alla Porsche. 

Mate Rimac a capo della nuova società, ma i due brand resteranno indipendenti

L’operazione non pregiudicherà le attuali attività di Bugatti che manterrà la storica sede a Molsheim, dove continuerà a produrre le sue vetture apportando alla nuova joint venture il know-how relativo a manifattura artigianale, produzione in piccola serie, fibra di carbonio e materiali leggeri. Porsche e Rimac invece metteranno a disposizione di Bugatti le innovative tecnologie, in particolar modo quelle dell’azienda croata, nel campo della mobilità elettriche. Non a caso la Rimac Automobili, core business delle produzioni automobilistiche dell’azienda croata, conferirà nella nuova joint venture. Mentre la Rimac Technology, ramo relativo a sviluppo, produzione e forniture di batteria, trasmissioni e altri componenti per auto elettriche, rimarrà al 100% sotto il controllo dei croati. 

Sarà Mate Rimac a guidare la joint venture Bugatti Rimac con la missione di sviluppare i futuri modelli dei due marchi. Tuttavia Bugatti e Rimac resteranno due brand indipendenti e separati che continueranno le proprie attività in maniera autonoma, potendo contare sugli attuali impianti industriali e le reti commerciali. 

Partnership tra Porsche e Rimac nata nel 2008

L’operazione arriva dopo un lungo periodo fatto di collaborazioni, con l’inizio dei rapporti tra Porsche e Rimac che risalgono al 2008, rafforzato anno dopo anno che hanno portato la Casa di Zuffenhausen a rilevare fino al 24% del capitale della società croata. La Rimac, recentemente impegnata nel lancio dell’hypercar Nevera, in questi anni ha stretto anche altre importanti partnership, come quelle con Hyundai e Pininfarina Automobili, a testimonianza del valore innovativo dell’attività della società croata sulle tecnologie per la mobilità elettrica. 

Blume: “Con Rimac non solo tecnologia ma anche nuovi sviluppi organizzativi”

Oliver Blume, CEO di Porsche, ha dichiarato: “Stiamo combinando la forte esperienza di Bugatti nel business delle hypercar con la straordinaria forza innovativa di Rimac nel campo altamente promettente della mobilità elettrica. Bugatti contribuisce alla joint venture con un marchio ricco di tradizione, prodotti iconici, standard di qualità e artigianalità unici, una base di clienti fedeli e una rete globale di rivenditori. Oltre alla tecnologia, Rimac apporta nuovi sviluppi e approcci organizzativi”.

Mate Rimac: “Momento emozionante per la nostra giovane società”

Mate Rimac, fondatore dell’azienda croata, ha aggiunto: “Questo è un momento davvero emozionante nella storia breve ma in rapida espansione di Rimac Automobili e questa nuova avventura porta le cose a un livello completamente nuovo. Ho sempre amato le auto e nella Bugatti posso vedere dove ti può portare la passione per le auto. Non posso che dire quanto sono entusiasta del potenziale di questi due marchi che combinano conoscenze, tecnologie e valori per creare progetti davvero speciali in futuro”.

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