Caro carburanti: cosa sono e quanto pesano le accise sul prezzo

Il vertiginoso aumento del costo dei carburanti sta preoccupando gli italiani, portando anche problemi nel settore dei trasporti e le conseguenti polemiche. Sotto la lente d’ingrandimento, come di consueto durante le ondate di crescita dei prezzi, sono finite le accise. Ma di cosa si tratta? E quanto incidono sul prezzo dei carburanti?

Cosa sono

Le accise sono un’imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo, applicata sulla quantità del prodotto e non sul prezzo. Quelle sui carburanti sono le più diffuse a livello mondiale, in particolare nei Paesi non produttori. Tra questi c’è l’Italia, che ha iniziato ad introdurle negli anni ’20 del secolo scorso, aumentandole costantemente nel corso degli anni. In particolare, vengono introdotte per fronteggiare delle emergenze legate ai disastri naturali o ad alcune guerre.

Difficile, tuttavia, dire con precisione quante sono attive al momento nel nostro Paese. Infatti, a partire dal 1995, l’imposta sul carburante è stata definita in modo unitario. Nella legge di stabilità del 2013, infine, sono state rese strutturali. Tuttavia, dal secondo dopoguerra ad oggi, si contano 18 accise mai abolite.

Quanto influiscono

Queste imposte incidono notevolmente sul prezzo del carburante, di quasi al 40% sul costo finale alla pompa e salendo fino al 55%, conteggiando anche l’IVA. L’ultimo rilevamento del MISE, dello scorso lunedì, quotava l’accisa sulla benzina a 728,40 euro su 1.000 litri e quella sul diesel a 617,40 euro. Il Gpl ha un’accisa di 147,27 euro.

Bisogna segnalare che le accise sono un importo fisso e, quindi, non risentono della variazione di prezzo. Quindi non si alzano se aumentano i costi al distributore e non scendono se diminuiscono. Ma, di fatto, impediscono di far scendere il prezzo del carburante nella stessa misura di quella del costo del petrolio.