Citroen C5 Aircross, debutta in Europa il nuovo SUV francese [FOTO e VIDEO LIVE]

Personalizzabile e comfortevole

Dopo essere stata presentata al Salone di Shanghai dello scorso anno, la nuova Citroën C5 Aircross è pronta a debuttare anche sul mercato europeo. Si tratta di un SUV piuttosto interessante, che segue nel design la recente produzione del Double Chevron e, al tempo stesso, introduce una nuova visione del marchio stesso. La C5 Aircross, infatti, è eccentrica e comoda, senza dimenticare un certo grado di qualità realizzativa e, soprattutto, tecnologia da vendere

A Parigi, accompagnati da una vista mozzafiato sulla Ville Lumiere e sulla Torre Eiffel, ha fatto il suo grande debutto europeo la nuova Citroën C5 Aircross, il SUV di ultima generazione sviluppato sulla medesima piattaforma EMP2 che ha già visto la nascita di vetture come la Peugeot 3008, la DS 7 Crossback e la Opel Grandland X. Soprattutto tenendo a mente la 3008, questa C5 si presenta con tutte le carte in regola per farsi sentire sul mercato internazionale, anche perché dalla sua ha il design inaugurato dalla prima C4 Cactus. Che piaccia o non piaccia, ha venduto molto e questo è quanto basta. Tra l’altro nelle produzioni più recenti quello stile che era apparso come decisamente appariscente all’inizio è stato declinato in maniera molto saggia. Il risultato è quello che abbiamo visto su auto come la nuova C3, la seconda generazione della C4 Cactus e, ovviamente, questa C5 Aircross.

Alla presentazione di Parigi l’intera nuova generazione delle vetture Citroën è stata messa in bella mostra e la parentela tra le varie vetture è piuttosto evidente. La C5 Aircross appare come una sorta di unione in grande (4,5 metri di lunghezza) tra la C3 Aircross e la nuova C4 Cactus. Vi sono elementi derivati da entrambe le vetture, che creano un “family feeling” riconoscibile (come le barre sul tetto), ma senza per questo rendere la C5 una copia di qualche altra vettura. Il nuovo SUV francese ha infatti una sua ben determinata personalità, con la griglia composta come sempre da Double Chevron cromato che continua fino ai gruppi ottici, insieme sottili e accattivanti, ma senza raggiungere gli “estremi” di altre vetture come la prima Cactus. Questi sono divisi non in due gruppi, ma in ben tre: il secondo si trova immediatamente sotto al logo e si unisce alla griglia centrale. È composto da due elementi quadrati, così come quelli superiori sono formati da due linee di luci a LED. L’ultimo gruppo, quello dei fendinebbia, si trova all’altezza del diffusore e sono incastonati in due cornici che, a scelta del cliente, possono essere colorate a contrasto rispetto al nero del fascione inferiore. In generale sono disponibili 7 colori diversi per la carrozzeria, ai quali si aggiunge l’optional del tetto nero, tre pacchetti di colori per I dettagli di cui abbiamo parlato poche righe fa e, infine, quattro diversi design per i cerchi in lega.

Le dimensioni della vettura sono molto abbondanti, ma ad una prima occhiata questa sembra più essere una sensazione derivata dall’altezza notevole da terra della vettura (i cerchi più piccoli che si possono montare sono quelli da 17’’, per fare un esempio) e dallo sviluppo orizzontale del design. Se vi piacciono le auto possenti, ma avete paura di avere per le mani qualcosa di eccessivamente grande, questa C5 Aircross promette di essere una scelta piuttosto interessante.

Passando alle fiancate, notiamo immediatamente che dopo ben tre cambiamenti di stile a livello di Airbump, i famosi cuscinetti ormai simbolo di Citroën, sulla C5 Aircross trova spazio lo stesso esatto design che abbiamo visto sulla nuova Cactus. Una scelta che onestamente ci piace, in quanto riesce a dare un senso di continuità con lo stile passato che forse in altri modelli è mancato (pensiamo ad esempio alla loro completa mancanza sulla C3 Aircross). Il tetto sposa il design flottante sempre più popolare nel segmento, con montanti di colore nero che creano insieme ai cristalli un’unica superficie cromatica sempre apprezzabile. Proprio qui, comunque, la C5 Aircross prova a inserire un nuovo simbolo, che avevamo visto sviluppato anche in altre auto come la vecchia Grand C4 Picasso (pardon… Spacetourer). Stiamo parlando della “C” cromata che chiude idealmente la zona dei vetri verso il posteriore e che crea un colpo d’occhio decisamente moderno e bello da vedere (aiuta in questo senso anche il piccolo spoiler a livello del tetto).

Arriviamo quindi alla zona posteriore. Qui la somiglianza con le altre vetture della casa si fa sensibilmente più evidente. Il retro vanta diversi collegamenti con quelli della C3 Aircross, ma propone il medesimo design attraverso un’interpretazione più personale e più adatta al segmento dei SUV, potremmo quasi dire “bombata”. I gruppi ottici sono composti da quattro elementi geometrici con effetto tridimensionali e sono presenti sia sul portellone che sulla struttura dell’auto, così da garantire visibilità e sicurezza anche in caso di apertura del bagagliaio in una zona buia. Notevole il fascio e inferiore, dove la zona del diffusore è protetta da un pannello curvo di plastica lucida, nel quale trovano posto due terminali di scarico rettangolari.

L’interno è forse una delle zone maggiormente distintive della C5 Aircross. Per quanto rimanga una diretta parentela con le altre vetture, non solo della casa (la mente viaggia anche sulla plancia della DS 7 Crossback), in generale il carico tecnologico e la qualità realizzativa della zona abitativa sono indubbiamente degni di lode. Il nostro sguardo è immediatamente caduto sul display del sistema di infotainment, composto da un pannello touchscreen di tipo capacitivo da 8 pollici di diagonale. Il software caricato è quello del Gruppo PSA, quindi di buona qualità, ma, nel caso lo preferiate, compatibile anche con i sistemi di mirroring Apple CarPlay e Android Auto. Il volante ha la forma tradizionale di Citroën, anche se forse alcune forme sono state leggermente “addolcite” per aumentare la percezione di qualità da parte del guidatore. Per chiudere il discorso sulla tecnologia, è da notare come sia stata aggiunta anche la Citroën Connected Cam, ovvero la telecamera posizionata sul retro dello specchietto retrovisore centrale e che può essere comandata tramite il proprio smartphone o semplicemente con il pulsante presente a bordo (più sicuro) per scattare foto e brevi filmati, da poi condividere sui propri social (volendo può funzionare anche come dash cam per la sicurezza del viaggio).
In generale sono disponibili ben cinque allestimenti per l’abitacolo, che partono dal più semplice composto da tessuti e colorazioni che spaziano tra le varie tonalità di grigio, fino a quelli più elaborati e ricchi, che arrivano ad usare anche uno speciale tessuto con effetto pelle. Notiamo anche un particolare sulla zona della plancia del passeggero, ovvero una piccola fascia verticale che rimanda con il suo stile alle maniglie delle valigie classiche. Una scelta che era già stata fatta anche per le aperture delle porte della prima Cactus e che rappresentano così un altro elemento di continuità.

I sedili meritano un discorso a parte: prima di tutto presentano una decorazione ad effetto trapuntato che rimanda idealmente alle berline iconiche del marchio. Si tratta però solamente dello strato superficiale del progetto che sta dietro alle sedute della C5. Il tutto fa infatti parte del programma Citroën Advanced Comfort, il cui obiettivo è curare ogni aspetto dell’auto che possa rendere un viaggio il più comodo in senso assoluto per guidatore e passeggeri. In questo senso la C5 presenta una struttura composta di schiuma ad alta densità, particolarmente morbida ma comunque in grado di fornire il giusto sostentamento alla schiena e ai lombi di chi vi si siede sopra. Negli allestimenti più alti inoltre è anche possibile inserire la funzione massaggiante. Un grande lavoro comunque è stato fatto anche per i sedili posteriori, che non solo sono composti degli stessi materiali di quelli anteriori, ma sono anche modulabili e spostatili attraverso un binario che offre un gioco di 150 mm. I tre posti possono essere spostati singolarmente con i loro meccanismi manuali, in quanto solo I sedili anteriori possono godere dei comandi elettrici. Personalizzabile anche l’inclinazione dello schienale, con cinque posizioni diverse comprese tra i 19 e i 26,5 gradi. Queste caratteristiche della panca posteriore ha ovviamente delle ripercussioni dirette sulla capienza del bagagliaio: con i sedili in posizione si parte da un minimo di ben 580 litri fino ad arrivare ad un massimo 720 se sceglieste di spostare in avanti al massimo tutti i tre posti. Abbattendo i sedili, invece, si tocca un apice di ben 1.630 litri.

Per il momento non è stato ancora possibile fare una vera e propria prova su strada dell’auto, a parte un velocissimo giro intorno al luogo del reveal parigino, per cui non possiamo pronunciarci sulle effettive doti di guida della C5 Aircross. Ad ogni modo la sua “carta d’identità”, sebbene ancora da confermare completamente per il mercato europeo, risulta molto promettente. Abbiamo già detto che la piattaforma di sviluppo è la EMP2 del Gruppo PSA e questa già da sola è una garanzia. Sono stati fatti però diversi lavori che puntano soprattutto a rendere confortevole il viaggio. In questo senso sono fondamentali le sospensioni con smorzatori idraulici progressivi, una tecnologia che nell’incarnazione che troviamo sulla C5 Aircross è stata sviluppata dalla stessa Citroën nel motorsport e può vantare ben 20 brevetti esclusivi. Senza addentrarci eccessivamente nel tecnico, queste sospensioni sono composte, oltre che da molla e ammortizzatore, da due smorzatori di tipo idraulico invece che meccanico, uno dedicato all’estensione e uno alla compressione. L’effetto finale sulla guida sarà quello che Citroën chiama in maniera molto poetica “tappeto volante”, ovvero le ruote si dedicano ad assorbire quanto più possibile le asperità del fondo stradale con la struttura dell’auto che invece dovrebbe quasi “volare” in linea retta. Le sospensioni del Gruppo PSA ci hanno già lasciato ottime impressioni in passato e quindi anche ora siamo fiduciosi che questo sistema possa lavorare in maniera molto efficace.
Un’ultima parola riguardo la trazione: non è prevista una versione con trazione completamente integrale. Questo perchè nonostante la notevole altezza da terra della vettura, la casa ha preferito affidarsi completamente al sistema Grip Control, attivabile tramite la tradizionale manopola sul tunnel centrale che ben abbiamo imparato a conoscere. Si tratta di una scelta ponderata, dato che sempre meno i SUV vengono usati per fare del vero fuoristrada e quindi questa C5 Aircross dovrà risultare agile, pratica, capace sì di affrontare terreni più difficili del semplice asfalto, ma al tempo stesso non dovrà essere troppo pesante da gestire e da amministrare, senza contare che l’abbandono delle quattro ruote motrici ha dei vantaggi anche dal punto di vista dei consumi.

Questo ci porta a parlare dei motori. In totale vi saranno cinque meccaniche a disposizione, due benzina e tre diesel. Partiamo prima da questi ultimi, che come sappiamo sono ancora molto popolari nel nostro Paese: si tratta di tre meccaniche BlueHDi declinate in potenze da 130 e da 180 Cv. La versione da 130 Cv sarà disponibile sia con il cambio manuale a sei marce che con l’automatico EAT8 a otto rapporti, mentre la variante più potente potrà contare unicamente su quest’ultimo. I benzina, comunque, continuano ad essere il fiore all’occhiello del gruppo grazie alla tecnologia PureTech, che sulla C5 Aircross viene proposta con una potenza da 130 Cv (solamente cambio manuale) e da 180 Cv (solamente con l’automatico EAT8). Tutte queste meccaniche sono fornite di serie con la funzione Start&Stop. Infine nel 2019 sarà anche la volta della versione ibrida plugin, della quale sappiamo ancora poco, ma che la casa garantisce per una marcia ad emissioni zero fino a ben 60 km.
La guida della C5 Aircross potrà inoltre contare su diversi sistemi ADAS che già avevamo incontrato su altre auto del Gruppo e che sul nuovo SUV francese sono presenti in forze. Parliamo di tecnologie forse ormai classiche, ma sempre molto utili e apprezzate, come il cruise control adattivo con sistema di fermata totale della vettura (ideale se siete bloccati in coda), il controllo dell’angolo cieco, la frenata di emergenza, il riconoscimento dei segnali stradali e il controllo della carreggiata (solo con avviso). Per il parcheggio è invece disponibile la retrocamera e la funzione di manovra automatica, sia in parallelo che in perpendicolare.

Un carico di tecnologia notevole, che rendono questa C5 Aircross davvero molto interessante. Dovremo però aspettare ancora un po’ prima di vederla sulle nostre strade: arriverà entro fine anno, in una data ancora da stabilire. Di conseguenza anche il prezzo non è stato ancora deciso.

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1 commento

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  • Michael 1963 ha detto:

    Nello sviluppo dei nuovi modelli Citroen, il “CXperience” è un prototipo a tutti gli effetti e per arrivare alla C5 definitiva lo sviluppo dovrà essere ancora tanto. Piochè la vera ammiraglia, se mai ci sarà, avrà il marchio DS, (vedi prototipi DS9 Metropolitane e successive evoluzioni) sarà interessante vedere come in casa Citroen svilupperanno il tema della “quasi ammiraglia”, ossia di una vettura antagonista delle varie Passat, Mondeo, 508, Insigna ecc. e non della categoria superiore. Da appassionato di ammiraglie Citroen, il tema mi interessa molto!

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