BMW e Volkswagen: “Italia e Spagna indispensabili per continuare a produrre auto”
Case tedesche chiedono alla Merkel un approccio europeo
Mentre il mercato dell’auto nel mese di marzo ha fatto registrare in Germania una flessione del -38%, dai costruttori tedeschi è stato lanciato l’allarme di come le loro sorti siano fortemente legate a ciò che l’emergenza coronavirus sta provocando non solo in Germania, ma anche nel resto d’Europa.
Il blocco produttivo dei fornitori
Le fondate preoccupazioni delle Case automobilistiche tedesche su ciò che accade al di fuori dei confini nazionali arrivano dopo che gran parte di esse hanno dovuto fermare la produzione in quasi tutto il mondo. Una decisione questa, sì legata alle misure anti-contagio da Covid-19, ma fortemente sostenuta dall’impossibilità pratica di sostenere il ciclo produttivo, con molti fornitori di componentistica (tanti quelli italiani) bloccati dal lockdown, così come quello commerciale, dato che le concessionarie sono chiuse.
Aziende di componentistica a rischio fallimento
Le difficoltà di approvvigionamento che accomunano l’industria automobilistica tedesca hanno convinto i vertici di BMW, Mercedes e Volkswagen a porre la delicata questione al Governo tedesco, sottolineando come un blocco produttivo così netto e prolungato metta a repentaglio l’esistenza di molti fornitori di componenti di auto che rischiano di fallire, con tutte le conseguenze del caso per l’attività operative dei costruttori.
Richiesta al Governo di un approccio europeo al problema
Nel corso di un confronto con la cancelliera Angela Merkel, nel quale si è discusso di quando e come far ripartire la produzione auto in Germania, gli AD delle principali Case tedesche hanno invocato la necessità di una visione più ampia a quella strettamente nazionalistica ed un “approccio più europeo” per superare questa fase di difficoltà.
Volkswagen: “Se non si riparte in Italia e Spagna non ripartiremo neanche in Germania”
A tal proposito, una fonte interna al Gruppo Volkswagen, secondo quanto riportato da Reuters, avrebbe confermato l’impossibilità di far ripartire la produzione auto in Germania finché le aziende in Italia e Spagna che garantiscono le forniture rimarranno chiuse. Alla luce di tali problemi appare dunque fuorviante pensare che l’emergenza coronavirus possa avere ricadute economiche così differenti da Paese a Paese, considerata l’elevata interdipendenza della filiera produttiva di una società globalizzata, come quella fatta emergere in maniera chiara dall’industria automobilistica tedesca. In altre parole, nessuno si salva da solo.
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