Dacia Duster MY 2014, prova su strada

Semplicità e buon motore, ma la sua forza è sempre il prezzo

Dacia Duster MY 2014 - Una delle risposte che capita più spesso di dare alla domanda "Posso comprarmi un SUV decente senza spendere una fortuna?". Grazie alle sue dotazioni all'altezza, ad un motore interessante e al solito rapporto qualità/prezzo di alto livello, anche il Model Year 2014 promette di confermare quanto di buono fatto con la precedente generazione

Lo abbiamo già detto altre volte: Dacia è probabilmente una delle migliori marche attualmente disponibili per quanto riguarda il rapporto qualità/prezzo. Il marchio romeno del Gruppo Renault si è costruito una grande fama nel corso degli anni, proponendo sempre più auto dal design apprezzabile e con meccaniche e tecnologie di buon livello a fronte di un prezzo che, in questo momento storico del mercato, senza alcun dubbio attira l’interesse di molti potenziali clienti. Il Duster, però, è forse il mezzo che più di ogni altro ha risaltato in mezzo all’offerta della casa. Un SUV tutto sommato compatto e dotato di buoni comfort, che rimanendo sempre al di sotto dei 20.000 € di prezzo riesce ad offrire dotazioni ed extra davvero vicinissime a quelle di mezzi ben più celebrati e prestigiosi.

Design e Interni: [xrr rating=3.5/5]

Semplice, ma inconfondibile

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Il rischio che spesso si corre proponendo una vettura nella categoria “low cost” è quello di semplificarne a tal punto le forme e la struttura da renderla praticamente anonima. Il Dacia Duster è ormai da tempo riuscito ad evitare questo pericolo, proponendosi con un look e un design che è stato confermato quasi interamente per questa nuova generazione. Occorre essere onesti, il Duster (come del resto qualsiasi altra auto) può piacere o non piacere, ma non si può negare il fatto che le sue forme, per molti versi muscolari, e le sue linee siano sufficientemente piacevoli da garantire un vasto pubblico di apprezzatori. Sul muso possiamo notare principalmente alcune modifiche ai gruppi ottici e alla calandra, ma senza che questo vada veramente ad influenzare l’effetto generale della vettura. In generale, comunque, i designer Dacia hanno fatto un gran lavoro per affinare alcune parti dell’auto che avevano convinto poco in passato e rafforzare ciò che invece era stato apprezzato. Il risultato finale è stato un’auto che si distingue dalla sua incarnazione precedente, senza però per questo risultare completamente diversa. Anzi. Tra l’altro è importante notare come alcuni pacchetti extra di optional possano ulteriormente migliorare l’aspetto generale della vettura, compresi i binari sul tetto che sono forse uno degli elementi più modificati rispetto al passato. Da notare anche i nuovi cerchi in lega da 16 pollici con effetto Dark Metal.

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Per quanto riguarda gli interni, invece, è ovvio che una volta saliti a bordo non possiamo aspettarci materiali di altissimo prestigio o particolarmente belli alla vista e al tatto. Occorre sapere cosa compriamo. Quella che può sembrare una critica, però, può trasformarsi in un punto di forza particolarmente importante. Dalla posizione piuttosto rialzata del sedile (rivestito comunque con un ottimo tessuto tecnico), che ci consente di dominare la strada come solo un SUV può fare, possiamo ammirare una plancia davvero rinnovata nelle sue linee e nei suoi materiali. Stiamo sempre parlando di plastiche ovviamente, ma assolutamente lontane dal concetto di “economico”. Parliamo di una costruzione dall’aspetto decisamente solido, che ha potuto anche concedersi diverse modifiche di buon livello. Parliamo naturalmente del sistema di infotainment con schermo completamente touchscreen e diagonale da 7 pollici, sul quale appare il software Media-Nav già apprezzato in altre occasioni. Se la plancia è soprattutto realizzata in plastica, lo stesso non si può dire del volante, rivestito in pelle. Unico difetto che gli possiamo imputare, purtroppo, è la regolabilità limitata alla sola altezza e non alla profondità, il che potrebbe richiedere diversi aggiustamenti prima di trovare la posizione ottimale di guida. Una volta fatto ciò, potremo comunque apprezzare il notevole spazio interno offerto dal Duster, sia per il guidatore che per i suoi passeggeri. Nonostante le sue dimensioni non esagerate, l’abitacolo interno risulta essere molto più confortevole di quanto non possa apparire ad una prima occhiata. Discreto il numero di vani portaoggetti, anche se il fiore all’occhiello è senza dubbio il bagagliaio. Con tutti i sedili in posizione (configurazione a cinque posti) partiamo da un minimo di 443 litri. Il massimo, in compenso, tocca addirittura i 1.604 litri di capienza, rendendo il Duster adattabile ad un grande numero di lavori e trasporti.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4/5]

In grado di affrontare qualsiasi terreno

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Nonostante la sua vocazione low cost, il Duster non è certamente una vettura che si fa spaventare da strade dissestate e anche da un po’ di sano off-road. Dacia ha infatti progettato l’assetto in modo che sia piuttosto adattabile alle asperità del terreno, regalando quindi una guida sufficientemente tranquilla e fluida anche in presenza di difficoltà molto evidenti. Il merito è in particolare delle sospensioni, che come già avviene in altre vetture sono di tipo MacPherson sull’anteriore e a ponte torcente sul posteriore. Una scelta forse obbligata, ma che di sicuro riesce a restituire una manovrabilità decisamente apprezzabile sua su strade dissestate che sul normale asfalto cittadino. Le sospensioni presentano un’escursione decisamente alta e punti d’attacco pronunciati (30° in entrata e 36° in uscita), in modo da consentirle di non accontentarsi del semplice fuoristrada leggero, ma anche di “divertirsi” con qualcosa di più impegnativo. Del resto se Dacia è riuscita a portare questa vettura sul percorso della Dakar, il più famoso rally del mondo, significa che al di là dei settaggi da gara la macchina di base sulla quale lavorare era decisamente buona. Pollice bene verso l’alto anche per i freni (a disco sull’anteriore e a tamburo sul posteriore), che garantiscono la giusta potenza. A voler proprio cercare un difetto nelle capacità di manovra di quest’auto, possiamo dire che il volante avrebbe potuto essere un po’ più preciso, soprattutto considerando le ambizioni “fuoristradistiche” di una simile vettura. Bene anche l’insonorizzazione dell’abitacolo, che a parte qualche leggero fruscio a velocità autostradali (del resto le sue forme squadrate non possono evitarlo) rimane sufficientemente isolato e confortevole.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4/5]

Giustamente potente, ma poteva essere più silenzioso

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Il motore che abbiamo avuto occasione di provare è stato il 1.500 dCi da 110 CV di potenza. Si tratta di un’unità discretamente potente, con una coppia massima di 240 Nm disponibile ad un regime di 1.750 giri al minuto. Personalmente ne abbiamo apprezzato enormemente l’elasticità e la prontezza. Dobbiamo riconoscere che non ci aspettavamo di trovare un’unità così scattante su una vettura simile e siamo più che contenti di esserci sbagliati. La velocità di punta è di 168 km/h, mentre lo scatto da 0 a 100 viene completato nel giro di 12,5 secondi. Doti non certo da sportiva (sarebbe stato inutile aspettarselo), ma che consentono di fare ampiamente tutto ciò per cui questa vettura è stata progettata. Non male anche i consumi, che secondo i dati dichiarati si assestano nel ciclo combinato europeo sui 5,6 litri/100 km, traducibili in 17-18 km al litro. Un valore abbastanza alla portata, secondo noi, per quanto raggiungibile solamente con un piede davvero delicato. Anche guidando con spensieratezza, però, non si arriva molto lontano, confermando il buon lavoro fatto dai tecnici del gruppo. Se proprio dovessimo fargli un appunto, però, dobbiamo anche riconoscere che il rumore rischia di essere un po’ eccessivo, nonostante il già citato isolamento dell’abitacolo. In questo senso si sarebbe potuto fare di meglio.

Costi: [xrr rating=5/5]

La formula vincente di Dacia

Non lo ripeteremo mai abbastanza: una delle mosse vincenti di Dacia è sicuramente il rapporto qualità/prezzo. Il nuovo Duster, infatti, parte da una base di 11.900 €. Ovvio, però, che a questo prezzo dovremmo accontentarci della versione di base, che rischia effettivamente di diventare troppo spoglia anche per i palati meno esigenti. Per arrivare ad un livello di qualità occorre rivolgersi almeno all’allestimento Laureate, che viene prezzato a 15.750 €, ugualmente un prezzo molto buono per il genere di dotazioni che vengono offerte dalla casa. Se poi si vuole arricchire ancora di più con optional come il radar posteriore per il parcheggio, i vetri elettrici posteriori, la vernice metallizzata e simili, allora si possono superare ampiamente i 17.000 €. Il segreto, però, è che anche nell’allestimento più ricco non si superano mai i 20.000 €.

In conclusione

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Il Dacia Duster rimane quello che è, ovvero un SUV dalla buona capienza, con un design dotato di innegabili punti di forza, una gamma motori più che all’altezza e, in generale, un listino che consente a chiunque di arricchire al massimo la sua dotazione senza per questo sfociare in prezzi al di fuori del segmento di competenza. Forse qualche appassionato potrebbe storcere un po’ il naso vista la natura low cost del mezzo, che non ci azzarderemmo mai a negare, ma in definitiva il Duster è un ottimo mezzo proposto ad un prezzo più che onesto. Per questi soldi vi portate a casa non solo ciò che effettivamente spendete, ma anche qualcosina di più. Scusate se è poco.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Rapporto qualità/prezzo assolutamente eccezionale. Buon motore e assetto ben gestito.Peccato per un po’ di rumorosità di troppo. Volante da migliorare.

Dacia Duster MY 2014: la Pagella di Motorionline

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