Dacia: tra un 2022 storico ed un futuro pieno di nuove sfide [FOTO e VIDEO]

Tocci: "Un riconoscimento importante dai clienti"

Dacia è un marchio sempre più importante a livello italiano ed il 2022 ha confermato questo trend, grazie ad una nuova identità di marca ed a prodotti sempre più appetibili sul mercato, pur mantenendo fede al proprio stile. “Dacia rimarrà sempre Dacia – sono le parole di Guido Tocci, managing director di Dacia Italia, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati del 2022 – ciò che è essenziale per il cliente”.

Un percorso iniziato due anni fa

Già da un po’ di anni, la casa romena sta avendo successo, grazie ad una gamma di prodotti a prezzi più accessibili della concorrenza, ma con qualità comunque buona. La vera svolta, però, è arrivata il 14 gennaio 2021, quando Dacia è stata inserita all’interno della Renaulution, cioè il piano del Gruppo Renault per il prossimo futuro. “In questa occasione – prosegue Tocci – Dacia è stata davvero identificata all’interno del gruppo. Dando così anche un valore diverso al brand”.

Dacia concessionaria Paglini

Sebbene l’acquisizione della casa da parte di Renault sia datata 1999, solamente negli anni più recenti c’è stata una vera e propria collaborazione, che ha fruttato un balzo in avanti importantissimo a livello di vendite, passando da 50.000 a 700.000 esemplari l’anno. “Possiamo utilizzare tutto il know-how del gruppo – spiega il managing director – potendo così mantenere il corretto posizionamento nei prezzi. Non aggiungendo nulla di superfluo”.

Un ulteriore passo avanti è arrivato lo scorso mese di giugno, quando sono stati introdotti il nuovo logo e la nuova identità di marca: “Un cambiamento apprezzato dai clienti, con ben 37.000 ordini in Italia da quando è stata lanciata”. Infine, lo scorso 8 novembre, in occasione del Capital Market Day del Gruppo Renault, è stato posto l’obiettivo di passare dall’attuale 10% di margine operativo al 15% nel 2030.

I numeri del 2022

Dacia concessionaria Paglini

Questi cambiamenti hanno portato a risultati record nel 2022, pur in un anno complessivamente difficile per il mercato italiano. Dacia, infatti, ha migliorato del 9% le vendite del 2021, raggiungendo il sesto posto assoluto nelle quote mercato (5,1%). Un risultato ancor più rilevante, tenendo conto solamente del mercato privati, il cuore del business del marchio romeno: +12% sull’anno precedente e l’8,3% di quota mercato, la quarta complessivamente in Italia.

I risultati sono, ovviamente, arrivati grazie al successo dei prodotti, nuovi e già presenti: la Jogger ha ricevuto più di 8.000 ordini, la Sandero è la vettura straniera più venduta in Italia, la Duster è nella Top 5 dei privati e la Spring è la prima elettrica tra i privati. Con il motore ECO-G 100 GPL a venir scelto dal 75% dei clienti Dacia, arrivando al 36,3% di quota mercato. “Una grande affermazione – tutta la soddisfazione di Tocci – un riconoscimento importante da parte dei clienti”.

Tra i dati positivi dell’anno appena concluso, c’è stato un aumento molto rilevante del valore residuo delle vetture Dacia. Secondo i calcoli fatti dal team dedicato, una vettura con 15.000 chilometri all’anno su un periodo di tre anni, è passata dal 47,1 al 50,1% di valore residuo, guadagnando circa 1.300 euro di valore. E, secondo le stime del marchio, “il 2023 sarà di ulteriore crescita per questo dato. Un nostro core business, vista l’importanza sempre maggiore dell’usato”.

Le chiavi del successo

Dacia concessionaria Paglini

Ma da cosa deriva questo successo? Ovviamente, un tema chiave è legato al prezzo, che viene ‘calmierato’ grazie a tre elementi specifici. Il ‘design to cost’, cioè l’analisi delle tecnologie sui modelli per capire se sono essenziali o si può evitare di utilizzarle, riducendo così i costi. La condivisione delle piattaforme, riducendo i costi di produzione, è il secondo elemento, mentre il terzo è la semplicità, con una gamma chiara e trasparente, senza mille allestimenti o sconti.

Inoltre, Dacia sta diventando un brand sempre più digitalizzato, come richiede ormai buona parte dei clienti. Si parte dalla funzione su Whatsapp per mettersi in contatto con il concessionario di zona, all’app con la realtà virtuale per poter scoprire i modelli anche da casa, fino ad arrivare ad un sistema digitale per poter vedere quali sono le vetture in pronta consegna nelle varie concessionarie. E, a proposito di quest’ultime, si stanno rinnovando e stanno diventando eco-smart, con arredi e materiali riciclati, le brochure digitali al posto di quelle cartacee ed una nuova identità. Come la struttura di Paglini, che ha ospitato la conferenza stampa, a Castellanza (VA).

Il futuro

Dacia futuro

La crescita di Dacia è stata molto importante, ma il futuro dovrà essere ancora più luminoso. Per questo, sono in arrivo numerose novità a livello di prodotto: il 2023 porterà sul mercato la versione ibrida della Dacia Jogger, un’apripista per i motori elettrificati del marchio, così come vedrà l’arrivo della Dacia Spring con potenza di 65 cavalli. Il 2024 sarà un anno chiave per la casa, con il lancio dell’attesissima nuova Duster, la best seller del marchio, soprattutto tra i privati.

Il 2025 segnerà l’ingresso di Dacia nel segmento C SUV, con l’arrivo della Bigster. “Vogliamo replicare quanto fatto di buono nel segmento B – conclude Tocci – anche nel segmento C”. Con anche ulteriori novità sul piatto, come un lavoro in corso sul GPL (anche con cambio automatico), in vista delle nuove normative Euro 7. Mentre un marchio 100% elettrico è ancora lontano dai pensieri: “Un tema ancora non aperto. Ma, fino al 31 dicembre 2034, continueremo a vendere motori termici”.

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