De Tomaso: continuano gli arresti
In manette anche Gian Luca Rossignolo
La situazione della De Tomaso sta precipitando esattamente come Felix Baumgartner dalla sua capsula. È stato infatti arrestato Gian Luca Rossignolo, figlio dell’imprenditore Gian Mario che era già stato arrestato lo scorso luglio. L’accusa, esattamente come per il padre, è quella di aver intascato parte dei 7,5 milioni di euro destinati originariamente per dei corsi di formazione ed aggiornamento per i dipendenti della casa modenese, finiti invece nelle sue tasche. Per essere più precisi, Gian Luca Rossignolo sarebbe stato attore fondamentale per l’ottenimento dei fondi pubblici di cui sopra, che poi sarebbero ritornati nelle sue tasche attraverso un giro di conti correnti.
La Procura della Repubblica di Torino e la Guardia di Finanza, infatti, credono che Rossignolo abbia prima ottenuto i soldi e poi ne abbia girata una quota al mediatore, il quale è già stato arrestato. In seguito, al fine di non destare sospetti, avrebbe usato il conto corrente della madre della compagna per versare la somma da lui intascata. La donna avrebbe poi provveduto a far tornare i soldi in parte a De Tomaso, in parte alla figlia stessa, che a questo punto potrebbe essere a sua volta coinvolta.
Al momento la famiglia Rossignolo si è vista imporre una confisca di beni mobili e immobili per la cifra di 2 milioni di euro, ma molto probabilmente la storia non si esaurirà a questo punto. La situazione dei proprietari della casa italiana, che avevano acquistato la De Tomaso nel novembre del 2009 con l’obiettivo di rilanciarla, si fa sempre più complicata. Inoltre la salvezza del marchio stesso è in forte dubbio. In tempi recenti si è parlato di un interessamento della BMW, che però al momento non si è concretizzato.
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