Dieselgate: Suzuki vende a Porsche la quota rimanente in Volkswagen

La partecipazione nel capitale ordinario aumenta così fino al 52,2 per cento

Il nuovo atto del Dieselgate vede la vendita da parte di Suzuki della sua quota rimanente in Volkswagen. Ad usufruirne sarà Porsche, il cui ex ad, Matthias Mueller, ha preso il posto del dimissionario Martin Winterkorn
Dieselgate: Suzuki vende a Porsche la quota rimanente in Volkswagen

Dieselgate – Suzuki mette una pietra sopra all’alleanza, mai decollata, con Volkswagen per le auto ibride ed elettriche. Il marchio giapponese annuncia di aver venduto la quota rimanente di azioni Volkswagen in suo possesso. Separatamente Porsche, in un’email, fa sapere di aver acquistato da Suzuki l’1,5% di Volkswagen.

Porsche Automobil Holding SE ha raggiunto un accordo con Suzuki Motor Corporation per acquisire una partecipazione del 1,5 per cento nelle azioni ordinarie di Volkswagen AG, all’interno di una transazione fuori mercato. Le parti in causa hanno convenuto di non divulgare il prezzo di acquisto. La partecipazione di Porsche SE nel capitale ordinario di Volkswagen aumenta così fino al 52,2 per cento. La quota del capitale sottoscritta sarà pari a 32,4 per cento.” si legge nel comunicato diramato da Porsche.Porsche SE ritiene che l’acquisto di 4.397 milioni di azioni ordinarie segna un forte impegno di investimento e sottolinea il suo ruolo di azionista di ancoraggio nella casa automobilistica con sede a Wolfsburg. Porsche SE continua a perseguire la propria strategia di investimento ed esamina gli investimenti lungo la catena di valore del settore automotive.”

Abbiamo di fronte una sfida senza precedenti, ma possiamo superare e supereremo questa crisi.Lo ha promesso Matthias Mueller dopo la nomina ad amministratore delegato di Volkswagen, succedendo così a Martin Winterkorn, che si è preso la responsabilità oggettiva del Dieselgate. Mueller è un manager 62enne energico ed è un veterano, i cui quattro anni alla guida di Porsche ne hanno fatto balzare gli utili del 62%. Ma l’onda dello scandalo dei test truccati sulle emissioni nocive è lunga, e né le scuse, né le teste cadute e la riorganizzazione manageriale sembrano riuscirla a contenerla. Infatti, il dipartimento di Giustizia statunitense ha aperto formalmente un’inchiesta che si annuncia pericolosissima per la casa automobilistica tedesca, visto che Washington cita “potenziali implicazioni sulla salute pubblica e l’inquinamento“. Mentre ieri Bmw hanno recuperato rispettivamente il 4% ed il 3,26%, Volkswagen segna un’altra caduta in borsa, -4,32%, che porta a un pesantissimo -34% le perdite subite dall’inizio della settimana, quando il Dieselgate è esploso. Il valore del prestigioso marchio Volkswagen, inoltre, secondo Brand Finance, si è già ridotto di 10 miliardi di dollari.

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