Due moto si schiantano contro un’auto: muore un ragazzo di 16 anni. L’ipotesi della gara clandestina

Il drammatico incidente domenica a Biassono, alle porte di Monza

Due moto si schiantano contro un’auto: muore un ragazzo di 16 anni. L’ipotesi della gara clandestina

Tragico incidente nel pomeriggio di domenica 12 marzo a Biassono, piccolo comune alla porte di Monza, dove due moto guidate da giovanissimi che sfrecciavano si sono schiantate contro un’auto. Nel violento impatto, che ha fatto volare una delle motociclette oltre la vettura, a diversi metri di distanza dal punto dello schianto, è morto un ragazzo di 16 anni, deceduto in un letto di ospedale dopo quasi un giorno di agonia a lottare per la vita.

La tragedia si è consumata nella zona industriale del comune brianzolo, dove un tratto con un lungo rettilineo vede spesso ritrovarsi adolescenti e ragazzini, in particolar modo la domenica quando la strada è meno trafficata e libera dai camion. Mentre i carabinieri proseguono le indagini per cercare di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, c’è chi ipotizza che i giovani in sella alle moto fossero impegnati in gare clandestine o in una sfida di destrezza in manovre spericolate ad alta velocità.

Il drammatico incidente

Ad avere la peggio è stato Christian Donzello, 16 anni, che viaggiava in sella a una delle due motociclette 250 di cilindrata che si sono sono schiantate contro una Volkswagen Polo. Poco dopo sull’auto è finita anche una seconda moto guidata da un 18enne, rimasto ferito lievemente e trasportato in codice verde all’ospedale di Desio. Gravissimi invece i traumi riportati dal 16enne che, dopo il trasporto d’urgenza in ospedale, è deceduto in ospedale lunedì mattina.

Il sindaco: “Nessuna gara clandestina”

Sull’ipotesi della gara clandestina avanza da alcuni residenti della zona, il sindaco di Biassono Luciano Casiraghi ha affermato: “Non ci risulta nessuna gara clandestina”. Raggiunto il luogo dell’incidente subito dopo l’accaduto, il primo cittadino ha spiegato: “Ero stato lì anche sabato pomeriggio e mentre transitavo ho incontrato anche una pattuglia della nostra polizia locale con cui avevamo concordato di intensificare i controlli in previsione delle belle giornate ipotizzando che potesse essere luogo di raduni di ragazzi. Lì infatti – ha proseguito Casiraghi – non si organizzano gare ma ci sono dei ragazzi di 16, 15 e anche 14 anni che si ritrovano e salgono in sella per fare delle impennate e acrobazie e farsi riprendere in video e fotografie che poi postano sui social. Sabato la polizia locale ha anche sequestrato una motocicletta”.

“I controlli ci sono e li facciamo  – ha sottolineato il sindaco – ma quando arriva un’auto della polizia c’è un fuggi fuggi generale ma un’ora dopo magari tornano lì. Per quello che è successo sono amareggiato e rivolgo un pensiero di cordoglio alla famiglia per questa terribile tragedia con una vita spezzata a 16 anni. Serve una profonda riflessione sulla responsabilizzazione dei nostri giovani e sulla loro educazione che deve passare prima dalle famiglie. Domenica quando sono arrivato sul posto ad accogliermi è arrivato un ragazzino e mi ha rivolto parole davvero sconcertanti. Mi ha detto ‘Ma chi cazzo sei tu?'”.

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