Election Day USA: Trump o Biden? Ai due candidati alla presidenza si legano scenari dell’automotive differenti

L'esito delle elezioni inciderà sul destino dell'industria dell'auto

Election Day USA: Trump o Biden? Ai due candidati alla presidenza si legano scenari dell’automotive differenti

Oggi è il gran giorno dell’Election Day negli Stati Uniti. Il 3 novembre è infatti l’attesa data del voto delle elezioni presidenziali americane 2020 che concluderà settimane di campagna elettorale, costellata da accesi dibattiti, accuse e polemiche, tra i due candidati: l’attuale Presidente USA Donald Trump e il democratico Joe Biden.

Idee opposte sull’industria dell’auto in una fase delicata del mercato

Dal responso delle urne americane dipende non solo il futuro politico dei prossimi quattro anni (durata del mandato presidenziale) degli Stati Uniti, ma anche quello industriale, compreso con esso quello dell’automotive e della mobilità più in generale. Non è infatti un mistero che Trump e Biden abbiano idee e programmi completamente diversi, e per alcuni aspetti diametralmente opposti, sull’evoluzione dell’industria automobilistica e del comparto legato alla mobilità.

Con i sondaggi che prevedono incertezza fino alla fine, con l’esito del voto tutt’altro che scontato, vale dunque la pena provare a capire cosa potrebbe accadere al mondo dell’auto negli Stati Uniti nel caso di riconferma di Trump e cosa nel caso di insediamento alla Casa Bianca di Biden.

Il mercato americano dell’auto, un po’ come in tutto il mondo a causa della pandemia da Covid-19, sta attraversando un momento critico, con vendite calate attorno al 16% rispetto al 2019, al quale si aggiungono le sfide tecnologiche, a partire dall’elettrificazione, che richiedono un notevole impegno economico relativo agli investimenti che non tutti i costruttori sono in grado di sostenere.

Con Trump politica protezionistica e via limiti sulle emissioni

Se dovesse essere Donald Trump a uscire vincitore dalle elezioni, i prossimi anni dell’automotive saranno quasi certamente caratterizzati da una confermata linea protezionistica che favorisce l’industria nazionale. Una politica che potrebbe dunque prevedere ancora dazi per componenti e prodotti finiti delle aziende straniere, oltre a sostegni concreti alle Case americane, compresa la possibile cancellazione dei limiti relativi alle emissioni inquinanti che ridurrebbero i costi in ricerca e sviluppo sostenuti dai costruttori per rendere i motori a norma. Questa visione di Trump, dove i provvedimenti restrittivi sulle emissioni sono visti come il male per l’auto e dove la mobilità alternativa ha un ruolo decisamente marginale, ha spaccato in due anche l’industria automobilista americana, tra chi ne condivide l’approccio, come Fiat-Chrysler e General Motors, e chi invece lo osteggia, come Tesla e Ford.

Con Biden potrebbe arrivare subito incentivi per le auto elettriche

Una svolta decisamente più green per l’industria automobilistica americana avverrebbe invece nel caso in cui fosse Joe Biden il prossimo Presidente degli Stati Uniti. L’ex vice di Barack Obama in più occasioni si è espresso a favore di provvedimenti per limitare e ridurre le emissioni inquinanti. Inoltre in campagna elettorale Biden ha ipotizzato la concessione di incentivi per l’acquisto di auto elettriche, annunciando un contributo di 7.500 dollari tra i primi provvedimenti da attuare una volta divenuto il titolare dello Studio Ovale.

Addio alla separazione d’interessi e di rappresentanza tra Case americane e straniere

Al di là di chi uscirà vincitore dalle urne, il prossimo Presidente degli States dovrà dialogare con una voce unica e più forte dell’industria automobilistica americana, quella dell’Alliance for Automotive Innovation (AAI), nuova associazione costituita dalle Case costruttrici che sostituisce, mettendole insieme, le precedenti Alliance for Automobile Manufacturers (AAM), che riuniva le Case americane, e Association of Global Automakers (AGA), che invece rappresentava i costruttori stranieri operativi negli Stati Uniti.

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