FCA Heritage: una mostra “Mito Alfa Romeo” al Museo della Tecnica di Sinsheim [FOTO]

Circa 40 prodotti rappresentativi

Un'esposizione dedicata alla storia del marchio lombardo

Una retrospettiva su Alfa Romeo, sulla sua tradizione, le creazioni e innovazioni, la sua essenza sportiva. Una mostra con circa 40 prodotti emblematici giunti dal Museo Storico Alfa Romeo di Arese – La Macchina del Tempo e da collezioni private, che definiscono la rassegna “Mito Alfa Romeo” al Museo della Tecnica di Sinsheim, nel land del Baden-Württemberg in Germania. Una sede espositiva aperta nel 1981, che ospita una delle collezioni europee più ampie di automobili, aerei e veicoli.

L’esposizione

Aperto un nuovo padiglione da 3.000 metri quadrati, che accoglie le testimonianze della lunga storia di Alfa Romeo e, durante i 12 mesi della mostra, alcuni esemplari saranno progressivamente sostituiti con altri di pari importanza dal punto di vista storico, tecnico e culturale, come indicato.
Tra le vetture figurano pregiati modelli appartenenti alla collezione del dipartimento FCA Heritage e provenienti proprio dal Museo Storico Alfa Romeo di Arese. In particolare modelli da competizione come l’Alfa Romeo SE048SP e l’Alfa Romeo 1900 C2 “Disco Volante”, così come testimonianze di una tradizionale ricerca estetica nella definizione degli esemplari, osservando ad esempio la storica Alfa Romeo 6C 2500 Super Sport carrozzata da Touring. In evidenza anche un motore di Formula 1 o un esempio del sofisticato sistema di trazione integrale Q4 presente sull’Alfa Romeo 156 Crosswagon. Tra le testimonianze anche l’evoluzione del logo, lungo gli oltre cento anni di storia del marchio.

Alcuni interessanti esemplari

Tra i modelli citati nell’occasione, elencati per ordine cronologico, figura la storica Alfa Romeo 6C 2500 Super Sport del 1947, legata ad altre versioni che hanno preso forma già dal 1939 in un periodo condizionato dal Secondo Conflitto Mondiale.
Sino al 1946 la versione Super Sport fu proposta solo in configurazione autotelaio, lasciando la scelta della carrozzeria al cliente, sebbene esistessero modelli “standard” di carrozzieri storicamente legati al Biscione. Il lavoro impostato da Touring, nonostante i rimandi alla produzione di fine anni ’30, presenta una costante evoluzione sino a quando, verso gli anni Cinquanta, si arrivò a un aspetto differente. Lavoro che corrispose anche ai contenuti. Il modello presenta un voluminoso motore sei cilindri di 2,5 litri in grado di erogare 105 cavalli (81 kW) di potenza massima con il sostegno di tre carburatori, come ricordato.
Al 1952, invece, risale la ricercatissima Alfa Romeo 1900 C2 “Disco Volante”. Un nome che sintetizza le forme avveniristiche ed elaborate. Dopo aver lasciato la Formula 1, il marchio pensa ad altre sfide nel variegato mondo delle competizioni. L’allora responsabile dello sviluppo Orazio Satta Puliga e i tecnici della progettazione si interessano all’Alfa Romeo 1900, studiando un esemplare da competizione per la categoria Sport, ascoltando anche le richieste dell’importatore californiano Max Hoffman, interessato a una barchetta per le corse al di là dell’Atlantico. Si interviene sul propulsore in lega leggera con un’aumento della cilindrata a quota due litri, proiettando la spinta a 158 cavalli (116 kW) e la velocità massima oltre i 220 km/h. La veste in alluminio è della Carrozzeria Touring con struttura Superleggera su un telaio in tubi d’acciaio a traliccio. Nel 1952 si realizzano inizialmente tre spider a due posti, caratterizzate da un peso in assetto di marcia pari a 824 chilogrammi, riprendendo le indicazioni sul modello. All’esposizione tedesca è presente l’unico esemplare in configurazione coupé.
Passando a un periodo più recente, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, Alfa Romeo pensa al campionato del mondo sport-prototipi, il World Sportscar Championship. Due esempi testimoniano quel capitolo storico per la casa milanese: la SE048 SP del 1989 e il motore V1035 del 1990. Con la collaborazione di Abarth nasce un prototipo, seguendo il regolamento del Gruppo C. Presenta un telaio in fibra di carbonio, carrozzeria in materiale composito di fibra di carbonio e Kevlar e si testano diverse unità propulsive, tra cui un motore aspirato V10 da 3,5 litri con nome in codice V1035, sviluppato da Alfa Romeo già nel 1986 per il team Ligier di Formula 1. La denominazione del prototipo segue la nomenclatura Abarth. Spegnendosi l’interesse per questa sfida, però, non è mai stata impegnata in una gara, come ricordato.
Diversa la storia dell’Alfa Romeo 155 V6 TI del 1992, leggendaria protagonista nel DTM (il Campionato Turismo Tedesco). Nell’occasione è presente un esemplare in scala 1:4, preparato allora per i test in galleria del vento.
Una vettura impegnata nella serie tedesca e negli impegni del campionato ITC. Il debutto avvenne nel 1993, un inizio vincente assieme al trionfo nella classifica dei piloti del DTM di Nicola Larini. La spinta è fornita da un propulsore V6 aspirato a benzina da 2,5 litri, che nel 1993 sviluppava circa 420 cavalli (309 kW ) di potenza massima.
Interessante anche la presenza di un modello sezionato e attivo del sistema di trazione, abbinato all’Alfa Romeo 156 Crosswagon Q4 nel 2004. La sigla Q4 sottolinea la presenza di una trazione integrale permanente, con distribuzione variabile della potenza attraverso differenziale centrale a tecnologia Torsen. Soluzione che, in regime normale, propone una maggiore distribuzione della potenza sull’asse posteriore e lavora in simbiosi con altri sistemi di sicurezza elettronici come l’anti-slittamento (ASR) e il controllo della stabilità VDC. Come evidenziato, in accelerazione fino all’80% della coppia è trasmessa alle ruote retrostanti.

Foto: FCA Heritage

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