Filosa (Stellantis): “Non sono le auto cinesi il problema, ma le regole di Bruxelles”
Filosa sollecita Bruxelles a rivedere le normative sull’elettrico e difende gli investimenti Stellantis in Italia
L’Europa deve cambiare approccio sulla transizione verso l’elettrico e il 2035, e a dirlo è l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, intervistato da Bruno Vespa a “Cinque Minuti” su Rai Uno. “I costruttori cinesi non sono il vero problema – ha spiegato – il problema sono regolamentazioni europee non realistiche che stanno indebolendo l’industria automobilistica europea ed italiana. Se cambiano queste regole, possiamo tornare a offrire design, innovazione, tecnologia e progettualità”.
Filosa sollecita Bruxelles a rivedere le normative sull’elettrico e difende gli investimenti Stellantis in Italia
Filosa ha confermato l’impegno del gruppo verso l’Italia: “L’Italia è al centro del nostro progetto strategico. Stiamo dimostrando con fatti concreti: il lancio della Jeep Compass a Melfi e della Fiat 500 Ibrida a Mirafiori confermano che non ci saranno ridimensionamenti. Investiamo 2 miliardi di euro all’anno in Italia e acquistiamo 6 miliardi da fornitori italiani”.
L’ad ha inoltre sottolineato la differenza con gli Stati Uniti, dove Stellantis investirà 13 miliardi di dollari: “La nuova amministrazione ha modificato le regole con pragmatismo, restituendo agli americani la libertà di scelta del veicolo”. Filosa ha sintetizzato le quattro richieste del gruppo all’Europa: neutralità tecnologica, rinnovo del parco circolante, focus sulle vetture piccole italiane e revisione urgente dei target sui veicoli commerciali.
Infine, il manager ha richiamato l’attenzione sui costi energetici: “In Italia un megawattora costa 182 euro, più del doppio che in Spagna. Stiamo dialogando con il governo per soluzioni favorevoli”. Secondo Filosa, il design, la progettualità e la creatività italiana restano imbattibili, ma servono regole realistiche e supporto per mantenere competitiva l’industria europea.
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