Gilet gialli: continua la protesta, bloccati anche dei depositi di carburante

La questione del caro-carburante in Francia

Proseguono le manifestazioni di dissenso in Francia, contro l'aumento dei prezzi dei combustibili. Si chiede un incontro con il presidente Macron
Gilet gialli: continua la protesta, bloccati anche dei depositi di carburante

Si acuisce in Francia la protesta dei cosiddetti “gilet gialli”, contro il caro-carburante. Dopo le prime proteste, nelle ultime ore i manifestanti transalpini hanno persino bloccato dei depositi di carburante, secondo quanto affiorato, oltre a proseguire nei blocchi alla circolazione stradale.

Chiesto un incontro con il presidente francese

Si domanda “un gesto”, recuperando quanto riportato dalle agenzie di stampa. Un’apertura per discutere della questione direttamente con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. La richiesta dei manifestanti, soprannominati “gilet gialli” per il capo che indossano, prospettano un dialogo risolutivo delle proteste ancora in corso.
Manifestazioni che hanno causato già dei blocchi e anche feriti collegati alle stesse proteste. In base al bilancio nella giornata di sabato, quando le proteste si sono intensificate, è stato accertato purtoppo un decesso, 282 arrestati e 409 feriti in totale. Di questi 14 colpiti gravemente. Nella nottata avevano continuato a protestare 3.500 gilet gialli e nell’arco della domenica erano stati registrati ben 40 blocchi sulle arterie autostradali transalpine, con 282.000 persone impegnate nelle proteste riprendendo il dato segnalato dall’agenzia ANSA.

Nuovi sviluppi e proteste

In giornata emerge comunque un primo segnale di dialogo, per risolvere la tensione interna causata dal caro-carburante. Sempre nel Paese si parla di “operazioni lumaca”, ovvero azioni che rallentano la circolazione autostradale e nuovi blocchi, già attuati nel corso della notte e all’uscita dai caselli. Tra le situazioni critiche, lo stesso gruppo Total ha fatto presente che sono stati bloccati due suoi depositi localizzati a Nord, così come sono stati indicati degli scontri sulla Manica, precisamente a Calais. In base alle ricostruzioni diffuse, dopo aver ferito alcuni manifestanti sarebbero stati fermati un automobilista inglese e un altro camionista australiano che avevano tentato di forzare il blocco della protesta. Fermato anche un altro camionista nella Marna dopo aver colpito un manifestante.

Un eventuale raduno generale a Parigi

Secondo alcune indiscrezioni, le proteste potrebbero culminare in un raduno prospettato dagli organizzatori a Parigi. Manifestazione che potrebbe avvenire sabato prossimo nella capitale. Intanto, si apre uno spiraglio. La proposta lanciata in giornata, da un organizzatore presente nella Loira, invita il governo francese a un incontro per parlare della questione. Una richiesta ufficiale rivolta proprio al presidente Macron. “Non blocchiamo stupidamente tutto il paese senza motivo”, il messaggio sottolineato nell’occasione.

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