La guerra in Ucraina blocca la produzione dei sistemi di cablaggio

Gli effetti sono ricaduti su alcune case automobilistiche europee come Volkswagen, Porsche e BMW

La guerra in Ucraina blocca la produzione dei sistemi di cablaggio

La guerra in Ucraina, scatenata dalla Russia di Vladimir Putin, sta causando diversi problemi alle case automobilistiche. Infatti, vari produttori sono stati costretti a chiudere alcuni stabilimenti per la mancanza di componenti importanti per proseguire con la produzione e provenienti proprio dal territorio ucraino.

Ad esempio, il conflitto fra le due nazioni sta penalizzando la produzione di sistemi di cablaggio. Infatti, diversi fornitori del settore automobilistico hanno impianti produttivi in Ucraina per approfittare del basso costo del lavoro e della presenza di numerose persone qualificate.

Forniscono importanti case automobilistiche europee

Tra questi c’è Leoni, un’azienda tedesca produttrice proprio di sistemi di cablaggio, oppure Fujikura e Nexans. Parliamo di aziende che forniscono parti a case automobilistiche molto importanti in Europa, tra cui Volkswagen, Porsche e BMW.

La prima ha sospeso per alcuni giorni le operazioni nelle sue fabbriche di Zwickau, Dresda, Wolfsburg (Germania), Poznan e Wrzesnia (Polonia). La seconda, come riportato in un articolo dedicato, ha stoppato i lavori nell’impianto di Lipsia (Germania) mentre la seconda a Monaco di Baviera e a Dingolfing (Germania).

Con l’aumento dell’elettronica nelle auto, la produzione dei sistemi di cablaggio è cresciuta costantemente nel corso degli anni. Basti pensare che mediamente in ogni auto sono presenti 5 km di cavi elettrici.

Molti produttori, come quelli succitati, si sono spostati nei paesi dell’Est Europa per ottimizzare i costi e per essere vicini ad alcuni stabilimenti delle case automobilistiche in Polonia, Romania, Ungheria e Slovacchia. Non ci resta che attendere le prossime settimane per vedere se la situazione verrà ripristinata.

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